luigi di maio

NELL’INTERVISTA AL “CORRIERE”, DI MAIO RIESCE A PARLARE DELLE TRATTATIVE PER IL GOVERNO SENZA NOMINARE MAI IL PD E MINIMIZZA I CONTATTI CON ZINGARETTI: “COME MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO L'HO SENTITO MOLTISSIME VOLTE” - “LE APERTURE DI SALVINI? ABBIAMO BISOGNO DI DARE CERTEZZE AGLI ITALIANI, NON DI DIRGLI UN GIORNO UNA COSA E UN GIORNO L'ALTRA. L'8 AGOSTO HA DETTO DI VOLER TORNARE AL VOTO PERCHÉ NON VOLEVA PIÙ GOVERNARE CON IL M5S…”

Emanuele Buzzi per il “Corriere della sera”

 

luigi di maio nicola zingaretti

Dopo le consultazioni al Quirinale, Luigi Di Maio pare più sollevato. Il quadro politico si deve dipanare nel giro di cento ore, ma il dialogo con i dem è avviato (i parlamentari hanno incaricato i capigruppo) e il Movimento ha fissato un decalogo che vuole essere la via maestra. In caso contrario i Cinque Stelle sono pronti per tornare a votare.

 

Di Maio, il presidente Mattarella ha lasciato tempo fino a martedì per trovare un' intesa di governo. È soddisfatto dalla decisione del Colle?

«Non mi permetterei e non rientra nella mie prerogative giudicare decisioni che assume il capo dello Stato. Colgo invece l' occasione per ringraziare il presidente Mattarella, per l' attenzione che sta rivolgendo al Paese in questo momento di difficoltà».

 

Si riuscirà a definire il quadro di un eventuale patto di governo entro martedì?

giuseppe conte luigi di maio 2

«L'obiettivo è dare solidità alla legislatura. Serve soprattutto ai cittadini, alla loro buste paga, serve a evitare che aumentino le tasse. È opportuno che si segua la strada tracciata dal presidente della Repubblica per dare certezze al Paese».

 

Lei ha detto di aver avviato tutte le interlocuzioni possibili per uscire dallo stallo. Allude al Pd o alla Lega?

«Il M5S parla di temi, come il taglio dei parlamentari, che è il nostro primo punto e una riforma storica. Manca un solo voto. Si deve fare».

 

L'assemblea intanto ha dato mandato a trattare con il Pd.

«Il confronto è aperto con chi vuole affrontare i nostri temi. Ieri è stata una giornata molto confusa sul taglio dei parlamentari. L'assemblea ha dato mandato per fare chiarezza».

 

zingaretti di maio

Ma voi sareste disposti a fare il taglio passando da una riforma del bicameralismo come chiede il Pd?

«Il taglio si fa subito, non si rinvia, non ha senso. In politica per anni abbiamo sentito dire lo faremo, lo faremo. È ora di fare adesso, non domani. Se c' è volontà si fa adesso, è già calendarizzato».

 

Intanto si parla di tre punti esposti dal Pd al capo dello Stato: abolizione dei decreti sicurezza, accordo preventivo sulla manovra e revisione del taglio dei parlamentari.

«Non commento indiscrezioni, ho visto che sono state smentite».

 

Lei ha sentito Zingaretti nelle ultime 24 ore?

«Come ministro dello Sviluppo economico l' ho sentito moltissime volte».

 

Dopo le consultazioni ha parlato con Grillo e Casaleggio?

salvini conte di maio

«Li ho sentiti, ma come sento Alessandro, Paola, Roberto e gli altri. Siamo molto uniti e compatti, soprattutto ora ed è importante».

 

Andrà avanti la legislatura?

«Dipende dagli altri. Sappiate che l' alternativa è correre il rischio che aumenti l' Iva per milioni di famiglie e che migliaia di lavoratori si ritrovino senza un' occupazione.

Noi non scappiamo dalle nostre responsabilità e il M5S c' è, con delle proposte serie, concrete. Ma ripeto: si parte dal taglio dei parlamentari e da un altro principio...».

 

matteo renzi al senato

Quale?

«Che ci vuole rispetto per il presidente del Consiglio Conte. Rispetto. Per quello che ha fatto. È riuscito a dare un nuovo volto al Paese rimettendolo al centro della comunità internazionale».

 

Intende promuovere un Conte bis o proporre il suo nome come commissario Ue a eventuali alleati?

«Non stiamo parlando di poltrone ma di 10 punti su cui mi aspetto una risposta».

 

Salvini dice che l' accordo tra voi e il Pd è fatto, ma al tempo stesso vi ha lanciato segnali di apertura.

matteo salvini giuseppe conte luigi di maio

«Abbiamo bisogno di dare certezze agli italiani, non di dirgli un giorno una cosa e un giorno l' altra».

 

Su quali basi crede si possa trovare un' intesa con i dem?

«Le ripeto, i nostri capigruppo si vedranno per parlare, anzitutto, del primo dei 10 punti: il taglio dei parlamentari. Da lì si capisce se c' è davvero la volontà di cambiare le cose».

 

Quindi con la Lega è finita?

«Salvini l' 8 agosto ha detto di voler tornare al voto perché non voleva più governare con il M5S».

 

Il contratto di governo è archiviato in questa fase?

LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI

«Tutto ciò che è nel contratto da parte M5S ha un valore assoluto, perché risponde alle richieste dei cittadini. Ovviamente c' è una crisi in corso e in questo occorre operare per salvaguardare il Paese e gli italiani».

 

I vostri militanti sono divisi...

«Non iniziate con le solite strumentalizzazioni. Noi siamo diversi dai partiti e dal sistema e internamente abbiamo diverse anime che giustamente si interrogano su tante cose, ma hanno fiducia nel M5S. Noi continuiamo a essere gli stessi, per noi contano le proposte, i temi».

 

A prescindere dall'esito delle consultazioni, si parla di un veto su di lei. Ha intenzione di fare il ministro di un nuovo governo?

LUIGI DI MAIO

«Non me ne importa nulla della poltrona. Non penso a questo, penso come ogni eletto e attivista M5S a tagliare 345 parlamentari, a mettere in campo una serie di misure per l' ambiente, a evitare l' aumento dell' Iva, a tagliare il cuneo fiscale alle imprese, ad alzare gli stipendi degli italiani e ad aiutare famiglie e chi soffre di disabilità».

 

Nel frattempo è scattato il toto-premier. Si parla di una donna a Palazzo Chigi...

«Non partecipo ai totonomi, mi interessano la vita reale e i problemi delle persone».

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)