MAMMA LI TURCHI! - MENTRE ERDOGAN FESTEGGIA LE ELEZIONI, DE AGOSTINI, PELLICIOLI E LA MEDIOBANCA DI NEGO NAGEL NON HANNO NULLA DA FESTEGGIARE PER L'INVESTIMENTO NELLA TURCA MIGROS: PERSI 91 MILIONI...
Carlotta Scozzari per Dagospia
Mentre il premier islamico del paese Recep Tayyip Erdogan festeggia la vittoria alle elezioni amministrative di domenica, i soci del private equity Dea Capital hanno ben poco da festeggiare proprio per colpa della Turchia. Gli azionisti del fondo hanno nomi altisonanti per la finanza italiana: il 58,3% è in mano alla De Agostini, il 4,8% è nel portafoglio della Mediobanca di Nego Nagel, un altro 3,8% è della Deb Holding di Daniel Buaron e poco più del 22% è quotato in Borsa (c'è poi un 10% abbondante di azioni proprie).
L'anello di congiunzione tra la Turchia e la Dea Capital presieduta da Lorenzo Pellicioli si chiama Migros, la società locale di grande distribuzione alimentare che il private equity controllato dalla De Agostini ha comprato nel 2008. La partecipazione è detenuta attraverso il 17% del veicolo Kenan Investments, che a sua volta custodisce la quota di controllo della catena di supermercati turca.
Peccato soltanto che nell'ultimo esercizio, a causa del combinato disposto del crollo sui mercati finanziari sia del titolo Migros sia della lira turca rispetto all'euro, Dea Capital abbia dovuto svalutare per poco più di 91 milioni la partecipazione in Kenan Investments, scesa dai 223,6 di fine 2012 ai 132,4 milioni del 2013. Per Migros, il 2013 si è chiuso con una perdita netta pari a 463 milioni di lire turche, contro il dato positivo di 88 milioni dell'anno prima. Il gruppo Dea Capital, invece, al 31 dicembre 2013, ha terminato in rosso per 31,1 milioni rispetto alla perdita di 26,3 milioni del 2012.
La svalutazione della partecipazione nella catena di supermercati turca ha avuto un impatto negativo sul valore netto delle attività del fondo Dea Capital, il cosiddetto "nav" (net asset value), che il 31 dicembre 2013 si attestava a 2,30 per azione, contro i 2,63 di fine 2012. Migros, spiega il bilancio del private equity di De Agostini e Mediobanca, "ha subito l'impatto dell'improvvisa instabilità politica in Turchia a partire da maggio 2013, che ha generato un forte flusso di capitali in uscita da parte degli investitori istituzionali internazionali". Le tensioni sui mercati emergenti si sono un po' placate proprio negli ultimi tempi. Si vedrà se il bilancio di Dea Capital del 2014 ne beneficerà .
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