matteo renzi ospite del fii institute

MANCO RENZI CREDEVA CHE CONTE SI SAREBBE DIMESSO: INFATTI SABATO È VOLATO IN ARABIA SAUDITA PER UNA CONFERENZA!  DOVEVA PARLARE A UN EVENTO DEL "FII INSTITUTE", ORGANISMO CONTROLLATO DALLA FAMIGLIA REALE DI CUI È MEMBRO DEL COMITATO CONSULTIVO (PER L'INCARICO GUADAGNA CIRCA 80MILA DOLLARI L'ANNO)  - DOMANDA: È NORMALE CHE UN MEMBRO DELLA COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO ITALIANO RICEVA UNA RETRIBUZIONE DA UN ISTITUTO CONNESSO AL REGIME DI MOHAMMED BIN SALMAN E FAMIGLIA? – TRA STIPENDIO DA PARLAMENTARE E SPEECH VARI, IL SENATORE SEMPLICE DI RIGNANO IN DUE ANNI HA GUADAGNATO...

 

 

 

Emiliano Fittipaldi per http://www.editorialedomani.it

 

https://www.editorialedomani.it/politica/italia/e-renzi-torna-dallarabia-saudita-era-li-per-una-conferenza-da-50mila-euro-qm2l80ng

 

MATTEO RENZI TRA I RELATORI DEL FII INSTITUTE

Le dimissioni di Conte hanno colto di sorpresa Renzi, costretto stanotte a prendere un aereo per tornare a Roma.

 

Il senatore, ha scoperto Domani, era a Riad perché membro del comitato consultivo dello FII Institute, un organismo controllato dalla famiglia reale.

 

Il leader toscano non vuole rinunciare alle sue consulenze all’estero: anche per questo non farà il ministro: Matteo Renzi sperava che Giuseppe Conte non si dimettesse.

renzi conte

 

O meglio, confidava che l'avvocato del popolo salisse sì al Quirinale per aprire ufficialmente la crisi, ma non prima di qualche giorno.

 

Il senatore semplice di Scandicci, infatti, questa settimana aveva da fare. All'estero, in Medio Oriente. Più precisamente, in Arabia Saudita.

 

«Sto tutta la settimana fuori per cose importanti, torno solo al volo se bisogna votare la relazione sulla giustizia di Alfonso Bonafede», aveva infatti chiarito ai suoi fedelissimi tre giorni fa, prima di imbarcarsi su un aereo destinazione Riad, dove è atterrato sabato scorso.

 

 

RENZI FA UNA CONFERENZA IN ARABIA SAUDITA

Il programma prevedeva che Renzi presenziasse a una conferenza organizzata dall'FII Institute, un organismo controllato dal fondo sovrano saudita, il Saudi public investment Fund (Pif).

 

Un meeting sul tema degli investimenti innovativi necessari al mondo post-Covid 19, previsto per domani e dopodomani, 27 e il 28 gennaio.

 

Appuntamento a cui Renzi doveva partecipare in presenza perché da qualche mese non è più un semplice conferenziere, ma siede – ha scoperto Domani – in uno degli advisory board (sorta di comitato consultivo) dell'ente di Stato.

matteo renzi in arabia saudita 2

 

Le consulenze con Mohammed bin Salman Conte ha però fatto saltare i piani del leader di Italia viva, che proprio stanotte – appena il portavoce Rocco Casalino ha mandato un messaggio nelle chat di giornalisti e addetti ai lavori che annunciava le dimissioni del presidente del Consiglio - è stato costretto a tornare a Roma in fretta e furia, per seguire da vicino l'apertura ufficiale della crisi e le successive consultazioni.

 

Renzi parteciperà comunque alla conferenza saudita, collegandosi da remoto come faranno – causa pandemia – anche molti dei 150 relatori previsti da tutto il mondo.

 

Nessun rischio economico per l'ex sindaco di Firenze, che prenderà ugualmente il gettone di presenza garantitogli dal contratto che gli garantisce l’istituto: se garantisce la sua presenza alle riunioni, l’ex sindaco guadagnerà circa 80mila dollari l’anno.

LA STORIA CONTRO RENZI PUBBLICATA NEL PROFILO UFFICIALE DI GIUSEPPE CONTE

 

Del viaggio in Medio Oriente in piena crisi politica (da lui stesso innescata) nessuno sapeva nulla. Tranne pochissimi deputati del suo partito, che sanno come il loro capo a Riad ci va ormai da anni. Per la precisione, ha scoperto chi vi scrive, dal 2017. Dunque quattro volte, compreso questa.

 

Presenza fissa, quella di Matteo, da quando esiste il FII Events, organizzato dall'omonimo istituto voluto dalla la famiglia reale, guidata dal re Salman e dal principe ereditario Mohammed bin Salman (detto MbS), leader incontrastato del paese che di Renzi ha (ricambiato) un'ottima considerazione.

 

Se dal 2017 al 2020 Renzi era semplice un conferenziere all'evento, quest'anno il suo ruolo è diventato più rilevante, tanto da obbligarlo a una presenza fisica nella capitale saudita: il capo di Italia viva siede nell'advisory board dell'FII Institute che si occupa di intelligenza artificiale, robotica e cybersicurezza.

 

matteo renzi in arabia saudita 7

Gli incontri del board si tengono quattro volte l'anno, e i membri (tra cui c'è Jack Lang, ex ministro della cultura francese, e Irina Bokova, ex direttrice generale dell'Unesco) devono essere fisicamente presenti almeno una volta l'anno. Un suo collega a Palazzo Madama che chiede l'anonimato spiega che Renzi sarebbe specializzato non tanto nel campo complesso dell’intelligenza artificiale, ma che darebbe ai sauditi soprattutto consigli tecnici «su come usare la cultura nelle città, che è un possibile driver del cambiamento del paese mediorentale».

 

matteo renzi in arabia saudita 6

Il ruolo dell’ex premier nel comitato consultivo dell’istituto è ormai «di tutto rilievo», tanto che il nome con rimandi fiorentini dell'edizione di quest'anno dell'FII, “The Neo-Renaissance”, l'avrebbe suggerito proprio lui. «Nessun conflitto d’interesse» Un anno fa, intervistato da Corrado Formigli che gli domandava (dopo che un altro pezzo del Financial Times aveva segnalato la sua partecipazione a un meeting in Arabia) se da «senatore italiano» si ponesse «il problema etico quando tiene conferenze in paesi che violano i diritti umani come l'Arabia Saudita», Renzi aveva detto con franchezza che per lui non c'era alcun conflitto di interesse, che sarebbe sorto solo se lui avesse «fatto parte del governo come ministro o premier».

 

matteo renzi in arabia saudita 4

Così a chi gli chiede oggi se – dopo il brutale assassinio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi da parte dei servizi segreti sauditi (comandati proprio da MbS) – sia ancora il caso di di coltivare amicizie e relazioni economiche con soggetti simili, risponde secco che il principe ereditario è in realtà uomo di grandi capacità, un sovrano assai più riformista del padre, e propugnatore di un'Arabia Saudita moderna e più rispettosa del ruolo delle donne.

 

matteo renzi in arabia saudita 9

Un politico che secondo lui è stato centrale anche negli storici Accordi di Abramo di qualche mese fa (quelli tra Israele e gli ex nemici storici Emirati Arabi Uniti e Bahrein), che l'Europa non può trattare come un paria. «Ha ragione. Qualche giorno fa anche Luigi Di Maio, titolare della Farnesina, ha incontrato Mohammed bin Salman» spiega un renziano della prima ora «Il colloquio è stato tenuto però riservato fino alla fine della missione in Arabia Saudita, quando le foto che immortalano i due sono state pubblicate dall’agenzia ufficiale saudita Spa».

 

O la borsa o il ministro

matteo renzi in arabia saudita 8

L'agenda di Renzi è varia, e ricchissima. Le consulenze meglio pagate gli vengono offerte non solo in Medio Oriente (Arabia e Emirati Arabi Uniti su tutti), ma anche in Cina (gli speech orientali gli garantiscono circa centomila euro l'anno) e in Usa, dove i rapporti del leader toscano con alcuni settori imprenditoriali vicini al partito democratico sono ottimi. Dopo le ultime elezioni potrebbero persino migliorare: Renzi conosce il nuovo presidente Joe Biden, ed ha eccellenti entrature con il neo segretario di Stato Antony J. Blinken, presente anche alla cena organizzata nel 2016 da Obama alla Casa Bianca in onore dell'Italia, quando l'ex premier sedeva a Palazzo Chigi.

 

renzi con re salman dell arabia saudita

Visto che il senatore intende anche nel 2021 continuare a tenere conferenze e gestire i suoi affari in giro per il mondo (alcuni di questi rendez-vous sono organizzati dall'amico Davide Serra, gran patron di Algebris) che gli hanno garantito negli ultimi 24 mesi di guadagnare poco meno di due milioni di euro (compresi gli stipendi da parlamentare), ha annunciato stamattina ai suoi uomini che non ha alcuna intenzione di entrare in un nuovo esecutivo, dovesse davvero nascere (come lui spera) tra pochi giorni.

 

matteo renzi in arabia saudita 1

Sia che si tratti di un Conte Ter, sia che sia un esecutivo tecnico o istituzionale, Renzi rimarrà dunque fuori dal risiko delle poltrone. La politica resta per lui certamente rilevante («se sono preoccupato per la mia carriera dopo la decisione di ritirare i ministri? me ne frega anche il giusto», ha detto qualche giorno fa in un'intervista), ma il business – nella seconda vita di Matteo - conta altrettanto. Se non di più.

 

matteo renzi in arabia saudita 5

 

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...