TORCI-KOHL - IL VECCHIO CANCELLIERE TEDESCO, MALATO DI ICTUS, SAREBBE TENUTO “PRIGIONIERO” DALLA GIOVANE SECONDA MOGLIE - LA DONNA, CON LA QUALE IL POLITICO AVEVA UNA RELAZIONE GIÀ PRIMA DEL SUICIDIO DELLA MOGLIE, NON GLI PERMETTE DI VEDERE NEMMENO I PARENTI PIÙ STRETTI - ORA I FIGLI, CHE CON IL PADRE NON HANNO MAI AVUTO UN RAPPORTO SERENO, SONO TORNATI ALL’ATTACCO CONTRO LA PERFIDA MATRIGNA...

Paolo Lepri per "Corriere della Sera"

Ci sono tutti gli ingredienti di un romanzo a tinte cupe, degno della penna di Daphne du Maurier. Ma i protagonisti appartengono alla realtà, ed uno di loro ha costruito la storia del Ventesimo secolo. Tanto veri, che non disdegnano di apparire nei talk-show più seguiti, come hanno fatto giovedì i due figli di Helmut Kohl. La tragedia umana dell'ottantaduenne cancelliere dell'unità tedesca è arrivata al suo ultimo capitolo, il più amaro. C'è ancora il tempo però di aggiungere nuovi dettagli. «Maike Richter, la donna che ha isolato dal mondo mio padre e gli proibisce di incontrarci, che ha sempre vissuto nel culto ossessivo della sua personalità, aveva una relazione con lui già molti anni prima del suicidio di mia madre», ha rivelato Peter, 47 anni, due meno di Walter, in una delle tante interviste che stanno accompagnando la ripubblicazione del suo libro, Hannelore Kohl: la sua vita.

Ma non sembra tanto importante, ormai, distinguere quanto si sapeva già da quanto era rimasto nascosto nelle pieghe in questa terribile cronaca familiare. Il fallimento esistenziale di uno statista che in politica ha sempre raggiunto i suoi obbiettivi appare ormai definitivo. Lo stesso Walter Kohl ha raccontato in televisione che avere scoperto la relazione clandestina di Kohl con l'ex funzionaria del ministero dell'Economia, trentaquattro anni più giovane di lui, «non cambia nulla, le cose sono andate come sono andate». «Non è questo il principale problema», ha aggiunto. «Una frase molto strana, detta proprio dopo aver rivelato al pubblico questo risvolto sconosciuto», ha osservato Der Spiegel.

Sicuramente non sconosciuto, invece, è sempre stato tutto il resto della storia. Nel 2001, il suicidio di Hannelore, minata da una rara allergia alla luce e reclusa nella solitudine oscura della sua casa. Qualche anno più tardi le prime apparizioni ufficiali di Maike Richter e poi il matrimonio. Il ruolo sempre più esclusivo della seconda moglie nel «proteggere» l'anziano leader che dal 2008 si muove su una sedia a rotelle e parla con difficoltà per le conseguenze di un ictus e di una caduta. La rottura irreparabile tra la donna e i due figli dell'ex leader cristiano-democratico. Le inchieste giornalistiche che hanno parlato di un uomo «prigioniero», strumentalizzato e pilotato da un piccolo clan diretto dalla consorte. «Tutte le volte che si nomina Kohl, l'odore dello scandalo è nell'aria», scrive Die Welt, mettendo a confronto l'immagine pubblica dell'artefice dell'unità tedesca con quella di un altro ex cancelliere, ben più amato, il socialdemocratico Helmut Schmidt.

Come se tutto questo non fosse stato sufficiente, i due fratelli sono tornati alla carica. Il ritratto di Maike tracciato da Peter nella prefazione alla nuova edizione del suo libro è impietoso. Ne emerge un personaggio quasi al limite della follia che viveva in una casa-museo piena di immagini del futuro marito, che parlava solo adulandolo come «in un film di propaganda», e che recentemente ha consegnato alla polizia una lista delle uniche persone autorizzate a visitare Kohl nella villetta di Oggersheim, in Renania-Palatinato. Tra queste non ci sono i figli. Anzi, Peter ha raccontato che il padre, dopo averlo accolto con piacere qualche tempo fa, lo avrebbe invitato immediatamente ad andarsene «per evitare un nuovo grande problema». Il veto della donna si estenderebbe perfino ai nipoti.

In un biglietto scritto prima di togliersi la vita, Hannelore aveva espresso il desiderio che i figli e il marito si potessero riconciliare. I dissidi erano già forti a quell'epoca. Il rancore provocato dal suicidio della prima signora Kohl e l'ostilità di Walter e Peter per la seconda vita del padre li ha poi ulteriormente inaspriti. L'appello che proveniva da quella stanza buia è rimasto così totalmente inascoltato. Da entrambe le parti si sono incrociate le accuse per aver lasciato la donna troppo sola nella sua grave malattia. Adesso, questa nuova offensiva è destinata a rendere i rapporti ancora più tesi. Non è certo possibile tentare di stabilire i torti e le ragioni. Ma ci sono parole che forse sembrano più credibili di altre. Come quelle dette da Helmut Kohl, in una intervista: «Se Maike non fosse stata qui, io non sarei vivo e la mia vita avrebbe molto meno senso».

 

helmut kohlL'Ex cancelliere Helmut Kohl sulla sedia a rotelle cui è costretto per motivi di salutefigli di kohlkohl e badanteLEX CANCELLIERE HELMUT KOHL ANGELA MERKEL ROMANO PRODI jpeg

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…