marco minniti giorgia meloni angela merkel

“GIORGIA MELONI DEVE AVERE IL RUOLO DELLA MERKEL PER SPEZZARE LO STALLO AFRICANO” – MARCO MINNITI, EX MINISTRO PIDDINO ALL’INTERNO E ORA A CAPO DELLA FONDAZIONE “MED-OR” DI LEONARDO, FA IL SUO ENDORSEMENT ALLA DUCETTA: “IL MEMORANDUM CON LA TUNISIA È UN SUCCESSO PER IL NOSTRO GOVERNO E PER L’EUROPA. CI VUOLE QUALCUNO CHE APRA LA STRADA E AIUTI L’AFRICA. QUESTO CARICO SE LO DOVREBBE PRENDERE L’EUROPA, MA È ASSEDIATA DALLA BUROCRAZIA. QUANDO CI FU LA CRISI DEI PROFUGHI SIRIANI, FU LA MERKEL A PRENDERE L’INIZIATIVA…”

Estratto dell’articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

minniti marco

Quando si tratta di analisi geopolitiche dalle striature oracolari, Marco Minniti- la cui postura, da fuori, evoca quella, austerissima, d’un colonnello austriaco alla cloche di un triplano Fokker- da dentro, si rivela un mix di strategia tra Andreotti e Kissinger. La Nato si allarga, la Russia si stringe, la Tunisia si stinge. E l’ex ministro degl’Interni, oggi a capo di Med-Or, fondazione dell’azienda Leonardo per promuovere le relazioni tra Mediterraneo e Oriente, be’ ci piazza dentro un pugno di presagi illuminanti.

 

scoglio nato vignetta by rolli il giornalone la stampa

Caro Minniti, il momento è storico. Al di là degli entusiasmi quasi isterici, cosa significa l’entrata della Svezia nella Nato? E come influirà sulla guerra e sull’Alleanza atlantica che solo un anno fa Macron definiva “in morte cerebrale”?

«In filosofia si chiama eterogenesi dei fini: parte con un obiettivo e ottieni l’esatto opposto. La guerra d’Ucraina è stato il vero capolavoro di Putin: l’Alleanza Atlantica ha riconquistato il suo ruolo storico.

 

Nel febbraio del 2022 nessuno pensava minimamente all’Ucraina nella Nato, ora, dopo Vilnius, la si dà come una certezza e una necessità; è un dato imprescindibile, come il fatto che ci entrano Svezia e Finlandia, ovvero i due stati che da sempre facevano della neutralità un elemento identitario. La “minaccia russa imminente” ha unificato l’Europa anche in chiave asiatica. Il Giappone è nella stessa situazione; percepisce il senso di minaccia della Cina, idem per Taiwan. Abbiamo scoperto che il mondo è interconnesso».

 

rishi sunak joe biden giorgia meloni jens stoltenberg volodymyr zelensky vertice nato di vilnius

[…]  Lei non è esattamente tranquillizzante. Specie considerando che Frontex denuncia, solo in Italia, il 150% in più di migranti verso le nostre coste. L’Africa non diventerà lo scenario di una guerra asimmetrica, dove i flussi migratori possono essere utilizzati come arma?

«Lo è già. C’è un tema importante, quello del “global south”, dei paesi del sud del mondo. Di solito neutrali ma che oggi si sono schierati con la Shangai Cooperation Organization, la Nato asiatica, per dire: “anche noi ora abbiamo voce in capitolo”.

 

Molti paesi africani, non stanno né con la Russia né con l’Ucraina. E poi c'è l’India, sta abilmente con due piedi in una scarpa: ha rafforzato i rapporti con gli americani nell’area indopacifica in funziona anti-Cina, e nel contempo qui è diventata alleata della Cina. In più ad agosto ci sarà la reunion dei Brics nei quali s’è infilata anche l’Algeria il nostro maggior partner energetico».

 

mark rutte ursula von der leyen kais saied giorgia meloni firma memorandum tunisia

Perché l’Africa è così importante per la politica estera della Meloni?

«Tutto questo è Global South. In un momento in cui si prospetta un nuovo ordine mondiale bisogna dividersi i compiti per evitare l’instabilità del pianeta. E all’Europa spetta la cura dell’Africa, ma bisogna che la Ue questo lo capisca e, soprattutto, non perda tempo».

 

La Premier ha firmato in Tunisia con Rutte e Von Der Leyen il famoso “Memorandum” che imposta un “Piano Mattei” e regola i rapporti con la Ue sia dal punto di vista dei flussi che dell’energia.

«È un grande passo verso la stabilizzazione della Tunisia, una scelta politica che non ha guardato al Fondo Monetario che ha severe misure di taglio di spesa sociale cui subordina gli aiuti a Saied. Ovviamente per la Ue i diritti umani non saranno ignorati. Non dimentichiamoci il significato simbolico per una democrazia nata e - unica conservata dopo le primavere arabe».

 

È un successo per la Meloni?

MARCO MINNITI BY LUGHINO

«È un successo per il nostro governo e per l’Europa che fa da apripista per la stabilizzazione dell’Africa che è il fronte secondario della guerra asimmetrica con l’Ucraina. Poi bisognerà pensare alla Libia, all’Egitto (a cui il Fmi ha già concesso un notevole prestito, che in queste ora sta accogliendo i profughi dal Sudan) e al Niger, paese del Sahel importante per i flussi e il terrorismo islamico»

 

L’Europa non ha polso, è invischiata in gironi infernali di burocrazia. L’Italia può avere un ruolo dominante alle prossime elezioni Ue spostando a destra l’asse del goverrno?

«Ci vuole qualcuno alla Ue che apra la strada, che aiuti l’Africa e non solo per i flussi. Io credo che nella sua visione del mondo, l’Onnipotente ci abbia messo in una collocazione geograficamente strategica strepitosa: il crocevia tra l’Occidente e il sud del mondo.

 

kais saied giorgia meloni

Questo carico se lo dovrebbe prendere l’Europa, ma è assediata dalla burocrazia e non c’è tempo per attendere i risultati delle prossime elezioni continentali. Quando ci fu la crisi dei profughi siriani, fu la Merkel a prendere l’iniziativa nell’accordarsi con Erdogan che fermò i flussi per 3 miliardi di euro dopo raddoppiati. L’Europa, che rischia sempre di trovarsi in una tenaglia umanitaria, poi venne dietro. Ma fu la Merkel».

 

Lei mi sta dicendo che la Meloni può avere il ruolo-chiave che ebbe la Merkel?

«Sarò diretto: Giorgia Meloni non solo può, ma deve avere il ruolo della Merkel per spezzare lo stallo africano e stabilizzare i territori, risolvere la questione dei “movimenti secondari”. Che si chiami “Piano Mattei” o altro fa lo stesso. La sfida è fondamentale per i destini dello stesso Occidente...».

pietrangelo buttafuoco luciano violante alessandro profumo marco minnitigiorgia meloni ursula von der leyen mark rutte kais saied MARK RUTTE - URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI IN TUNISIAmark rutte - ursula von der leyen - kais saied - giorgia meloni marco minniti marco minnitivolodymyr zelensky al vertice nato di vilnius volodymyr zelensky giorgia meloni vertice nato vilnius marco minniti (2)

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…