marco ponti danilo toninelli tav torino lione

I PONTI NON TORNANO – VI RICORDATE DI MARCO PONTI, L’ESPERTO NO TAV CHIAMATO DA TONTINELLI PER L’ANALISI COSTI-BENEFICI SULLA TORINO LIONE? SI È ACCORTO ORA CHE LA LINEA ALTA VELOCITÀ SI FARÀ (BUONGIORNO): “TONINELLI È COME DELRIO. CI HA CHIAMATO LUI, MI COPRIVA LE SPALLE. POI APPENA C’È STATA UN MINIMO DI RESISTENZA E UN PROBLEMA DI CONSENSO, CHI L’HA PIÙ VISTO E SENTITO…”

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

marco ponti 1

Professor Marco Ponti, su Tav e grandi opere il vento è cambiato anche nel governo?

«Mi sembra evidente. Il ministro Toninelli ha di fatto deciso che non si blocca più nessun cantiere, compreso quello della Tav».

 

Si sente tradito?

«No. Mi dispiace, che è un' altra cosa. A cominciare da quella sulla Tav, le nostre analisi costi-benefici sono state usate per fini politici, ma appare evidente che non saranno mai applicate».

 

DANILO TONINELLI

Davvero Toninelli non risponde più alle sue mail?

«È così. Ma forse non abbiamo molto da dirci. Il ministro si è rivelato identico al suo predecessore Graziano Delrio».

 

Detto da lei non sembra un complimento.

marco ponti 2

«Non lo è infatti. Anche Delrio aveva detto che ogni cantiere sarebbe stato giudicato in base alle analisi costi-benefici. Poi, quando si è trovato di fronte agli interessi costituiti, ha cambiato idea dicendo che nulla doveva essere toccato perché si trattava di opere fondamentali. Trovate le differenze tra lui e Toninelli. Non ci sono».

 

Non le sembra un giudizio severo?

GRAZIANO DELRIO

«A me Toninelli diceva che bisognava analizzare da capo tutto, a cominciare dalla Tav.

Ci ha chiamato lui. Era pronto, mi copriva le spalle. Poi, appena ci sono stati un minimo di resistenza dei poteri costituiti e un problema di consenso, chi l' ha più visto e sentito. Come Delrio, come Renzi, come la famosa lavagna di Berlusconi in diretta da Bruno Vespa, piena di grandi opere inutili. Pagheremo caro, pagheremo tutto, noi contribuenti».

 

Ehm... non teme di essere cacciato?

«Io e la mia squadra lavoriamo gratis. L' incarico scade a settembre. E poi sono già stato messo alla porta da cinque diversi ministri dei Trasporti.

tav lavori linea torino lione

Uno più, uno meno, non fa differenza».

 

E se il problema stesse nel vostro idealismo?

«Ma non mi faccia ridere. Sempre la solita storia, in questo Paese. In Italia si scambiano soldi con i voti. Toninelli ha appena promesso venti miliardi di investimento per le ferrovie del Sud. In Italia dei denari pubblici non frega niente a nessuno».

TAV TORINO LIONE

 

L' analisi costi-benefici sulla Tav è stata il punto di rottura?

«La stupirò: no, affatto. Sono soddisfatto dei risultati di quel lavoro. Noi con la nostra Acb abbiamo sempre voluto aprire un dibattito democratico. E una discussione, in quei giorni incasinati, c' è stata. Io stesso ho partecipato a 18 dibattiti, alcuni non sempre democratici. Ma almeno se n' è parlato».

 

DANILO TONINELLI

Per fare il contrario di quel che sostenete voi?

«Sarò anche un idealista, ma non sono scemo. Ho sempre saputo che la decisione non dipendeva da noi, ma dalla politica. C' è stato un buon dibattito, mi basta questo.

Quando il premier Conte ha preso in mano la pratica, nella notte dei lunghi coltelli, ha detto che gli sembrava un lavoro convincente».

 

L' aumento dei finanziamenti Ue all' opera potrebbe farle cambiare idea?

«La Tav resta un progetto risibile, che si faccia o meno. Se non altro finirà per costare poco. Se l' Europa paga per metà, chissenefrega, il progetto resta irrilevante, ma che la facciano pure. Non è quello lo scandalo».

 

marco ponti vs paolo liguori 2

Qual è allora il suo tasto dolente?

«Abbiamo ultimato l' analisi costi-benefici sulla Tav Brescia-Padova. Una follia da 8 miliardi di euro. In confronto la Torino-Lione è una spesuccia. Toninelli non l' ha pubblicata, anche se ora pare che lo farà. Ma intanto, ancora prima che consegnassimo il nostro lavoro, aveva già detto che l' opera si sarebbe fatta. Più o meno lo stesso per la Gronda di Genova. Che senso ha tutto questo?».

 

danilo toninelli 3

Quando ha capito che qualcosa non andava?

«L' analisi costi-benefici sul Terzo valico è stata l' inizio di tutti i nostri mali. Per noi era un "no" chiaro e tondo, il ministero ha detto sì, senza neppure parlarne. Ricordo che ci ballano sopra 7 miliardi, tutti nostri».

marco ponti 4

 

Cosa risponde a chi vi accusa di saper dire solo no?

«Noi dovevamo dire se un tal progetto conviene alla comunità. Ad esempio, nonostante il fango che ci è stato tirato addosso, non siamo Si Tav o No Tav, siamo seguaci dei numeri. Paga l' Europa? Evviva. Ma il giudizio negativo non dipende da chi paga, dipende solo dai benefici inferiori ai costi. Tutto qui».

 

CANTIERE TAV TORINO LIONE

Credeva che questa volta potesse esser diversa dalle altre?

«Nel film The darkest hour , L' ora più buia , quando il re d' Inghilterra chiede a Winston Churchill perché beve così tanto a mezzogiorno, lui risponde di essere allenato. Ecco, io sono ben allenato al fatto che le ragioni del consenso elettorale prevalgono sempre sui soldi dei contribuenti. Basta vedere il bilancio dello Stato. Avanti così, e finiamo presto in Grecia. Ma ad alta velocità, ci mancherebbe altro».

MARCO PONTI NO TAVdanilo toninelli 2CANTIERE TAV TORINO LIONE danilo toninelli 1danilo toninelli gianfranco battistiBRUNO VESPA DANILO TONINELLI CON IL PONTE MORANDI CROLLATOBRUNO VESPA DANILO TONINELLI

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO