travaglio salvini

CHI SALVERÀ SALVINI - MARCO TRAVAGLIO METTE IN FILA LE CINQUE RAGIONI CHE SPIEGANO STATO CONFUSIONALE DEL LEADER LEGHISTA: “IL TRIONFO ALLE EUROPEE LO HA CARICATO DI RESPONSABILITÀ PIÙ GRANDI DI LUI IN ITALIA MENTRE IN EUROPA L'HA LASCIATO PIÙ ISOLATO DI PRIMA E POI…” - IL RUOLO DI CONTE E QUELLO DI GIORGETTI, LO SCANDALO RUSSO, IL PD, LE ONG E GLI EUROCRATI

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

marco travaglio

Che Salvini non sia più lo stesso si vede a occhio nudo. L' altroieri il Grande Twittatore aveva aperto la giornata con uno stentoreo "traditori" ai 5Stelle, rei di aver votato la Von der Leyen perché nominasse commissario alla Concorrenza il leghista Giorgetti.

Poi, nel pomeriggio, aveva ringhiato: "Con Di Maio c' è una mancanza di fiducia personale, perché io mi sono fidato per mesi". E aveva preso appuntamento con Mattarella. Infine, in serata, la serenata sotto casa di Giggino: "Mi correggo, io in Luigi Di Maio ho avuto e ho fiducia, secondo me è una persona per bene".

 

E la disdetta del rendez vous con Mattarella, peraltro già a nanna da ore. Ieri, dopo aver contestato i presunti "tre No" del M5S su giustizia, manovra economica e autonomie, ha chiesto la testa dei ministri Trenta (Difesa) e Toninelli (Trasporti e Infrastrutture), che non c' entrano una mazza con i tre presunti No. Un delirio. Le ragioni dello stato confusionale sono cinque.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

1) Il trionfo alle Europee ha caricato Salvini di responsabilità più grandi di lui in Italia, proprio alla vigilia di una legge di Bilancio difficilissima, mentre in Europa l' ha lasciato più isolato di prima, con Orbán che resta nel Ppe e vota disciplinatamente la Von der Leyen e la Lega all' opposizione schiacciata sulla Le Pen e gl' impresentabili nazi di Alternative für Deutschland.

 

2) Il 34% del 26 maggio, i sondaggi in crescita (ma fino a quando?) e l' avvicinarsi del redde rationem autunnale consiglierebbero il voto finché gli italiani ci cascano. Ma Conte lo mette nel sacco un giorno sì e l' altro pure. E i 5Stelle non gli regalano pretesti abbastanza popolari per buttare all'aria il governo senza pagare pegno: l'autonomia differenziata non frega niente a nessuno, mentre piace a tutti la flat tax, sempreché riguardi il ceto medio e non i riccastri, ma su quella Di Maio non fa l' errore di opporsi, anzi dice sì, ma lo sfida a trovare i soldi.

matteo salvini vladimir putin luigi di maio

 

3) Lo scandalo russo è difficile da comprendere, anche per lo stato comatoso dell' informazione, ma anche chi ne sa poco ne ricava una sgradevole sensazione di pericolosità (i russi non sono popolarissimi e ancor meno i rubli) e cialtroneria (gli emissari salvinisti a Mosca hanno facce a metà fra i film di Pierino e il Museo Lombroso): infatti Salvini cerca ogni giorno un diversivo per parlare d' altro, compreso il finto attentato ucraino, ma invano.

 

4) Le sole voci di una possibile maggioranza alternativa M5S-Pd, anche se molto improbabili, lo fanno letteralmente impazzire, abituato com' era a ricattare Di Maio col secondo forno di centrodestra, mentre l' alleato non aveva vie di fuga.

conte salvini

 

5) Giorgetti, lanciato verso l'Europa e impallinato in volo, non l' ha presa bene e medita financo di lasciare Palazzo Chigi. Perdere l'unico leghista di governo serio, nonché garante del partito dei governatori nordisti già in subbuglio per l' autonomia, non è di buon auspicio, in una Lega molto meno monolitica e più fibrillante di un anno fa.

 

Intanto la finestra del 20 luglio, ultima data utile per sciogliere le Camere, votare il 29 settembre e avere un governo pronto per la manovra, si sta chiudendo: dopodiché è tutto affidato al caso e gli imprevisti - carte, bobine, trojan e altre polpettine dalla Russia con amore - che Salvini non sa se sia meglio beccarsi da ministro in carica o da ex. Non è questo lo scenario che sognava la sera dell' eurotripudio. Ma non tutto è perduto. C' è sempre chi, tra i suoi presunti avversari, lavora per lui.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

Eurocrati. Nel breve volgere di 24 ore Monti, Von der Leyen e Merkel si sono scatenati sullo scandalo russo, dipingendolo come una grave deviazione della politica estera italiana dal fronte occidentale a quello orientale. Invece è grave perché tre fedelissimi di Salvini hanno contrattato una tangente con tre o quattro fedelissimi di Putin, ma la politica estera dell' Italia non s' è mossa di un millimetro (anche perché il Cazzaro ha virato a U da Mosca a Washington). Più gli eurocrati fanno simili sortite, più Salvini potrà svicolare dai fatti e buttarla in caciara con la teoria del complotto antisovranista.

 

Pd. È scientifico: appena Salvini è in difficoltà, arriva il Pd a salvarlo. Zingaretti continua a parlare di Conte, Di Maio e Salvini come se fossero la stessa cosa. Poi ci sono i renziani, vera costola della Lega: non contenti di avergli regalato un anno fa il palcoscenico del governo rifiutando il contratto con Di Maio, ora ci riprovano con la mozione di sfiducia a Salvini, affidata alle manine sante della Boschi: "Che deve fare ancora Salvini per essere sfiduciato?".

matteo salvini pollice verso a renzi

 

La risposta è ovvia: deve fare come lei, che giurò in Parlamento di non essersi mai occupata di Etruria, poi si scoprì che non aveva fatto altro, ma non solo non fu sfiduciata: restò ministro, divenne sottosegretario alla Presidenza con Gentiloni e fu paracadutata in un collegio blindato in Alto Adige. La mozione anti-Salvini in realtà è pro: ricompatterà i giallo-verdi, mai così divisi; garantirà ai renziani le loro poltrone senza rischi di elezioni; e bloccherà sul nascere le avance di Franceschini, Sassoli & C. ai 5Stelle che tanto turbano Salvini. Qui non basta ringraziare con qualche telefonatina furtiva: qui ci vuole una tessera della Lega a Renzi&Boschi, ad honorem.

 

Ong. La ferale notizia che la carissima nemica Carola è ripartita per la Germania prima che Salvini riuscisse a espellerla l' ha gettato nel più cupo sconforto. Anche perché, a parte qualche barchino ogni tanto, l' invasione africana tarda ad arrivare. Urge un' Ong prêt-à- porter che prelevi centinaia di migranti in acque libiche e faccia rotta su Lampedusa, insultandolo via radio e violando tutti i divieti, possibilmente con Delrio, Faraone e Fratoianni a babordo. Gli amici, del resto, si vedono nel momento del bisogno.

Ultimi Dagoreport

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."