marco tronchetti provera ue europea europa

“L’UE DEVE PARLARE CON UNA VOCE SOLA, ALTRIMENTI SAREMO UN CONTINENTE DI FOLLOWER” – MARCO TRONCHETTI PROVERA AVVERTE IL RISCHIO DI UN INDEBOLIMENTO DELL’EUROPA: “DEVE ESSERE PIÙ FORTE, CON POTERI FEDERALI E LEADERSHIP CHIARE” – “RINVIARE IL TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE SAREBBE UN ERRORE. SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA CI SONO FORZATURE IDOLOGICHE. SE SI ESTREMIZZA SI FINISCE FUORI MERCATO…” – IL FUTURO DI PIRELLI, CONFINDUSTRIA E LA RETE TIM: “NON ME NE OCCUPO DA MOLTO TEMPO…”

Estratto dell’articolo di Gabriele De Stefani per www.lastampa.it

 

MARCO TRONCHETTI PROVERA

[…] Marco Tronchetti Provera parla a margine dell’evento inaugurale dell’anno di Torino Capitale della cultura d’impresa. Il vicepresidente esecutivo di Pirelli vede nel 2024 un anno di svolta storica. Nel quale i vertici delle istituzioni e delle imprese non potranno sbagliare nulla: «O stavolta l’Europa diventerà definitivamente una follower di uno sviluppo guidato altrove. E i suoi valori saranno minacciati».

 

CHRISTINE LAGARDE.

Due guerre e ora l’acuirsi della crisi in Medio Oriente con il canale di Suez bloccato. Vede arrivare un’altra recessione?

«[…] se le tensioni non cresceranno ulteriormente […] credo che resterà una situazione gestibile, transitoria».

 

Con quali ripercussioni per l’Italia?

«Naturalmente il rischio di un impatto sull’inflazione c’è, per l’aumento dei costi di trasporti e materie prime. E i porti italiani potrebbero ritrovarsi isolati […]».

 

marco tronchetti provera telecom

Rischio inflazione significa rinvio del taglio dei tassi di interesse?

«Sarebbe un errore».

 

Perché?

«L’inflazione sta rientrando, ma dobbiamo evitare che sia un rientro recessivo. La Bce deve guardare ai fondamentali dell’economia reale, che sono fragili. Sarebbe un errore enorme prendere provvedimenti pro-ciclici in un momento negativo».

 

La Bce lo commetterà, dopo avere fatto lo sbaglio contrario due anni fa?

«Il mio timore è che possa ritardare troppo il taglio dei tassi».

 

Il 2024 sarà un anno elettorale […]. Partiamo dagli Stati Uniti: i grandi della finanza a Davos dicevano di temere il ritorno di Trump. Condivide?

« […] Trump può diventare un elemento di ulteriori tensioni».

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

L’Europa: perché parla di snodo storico?

«Serve un’Ue più forte, con poteri federali e leadership chiare. In un mondo che va verso la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, nessuno, nemmeno le istituzioni, può continuare ad andare alla velocità dell’analogico.

 

Difesa, immigrazione, sostegno dei nostri valori, politica estera: l’Europa deve parlare con una voce sola. E dotarsi di campioni veri dell’intelligenza artificiale se vuole rimanere competitiva. La Commissione deve pesare di più».

 

giorgia meloni ad aosta 1

Nazionalismi e populismi non sono mai stati così in salute nel Dopoguerra: come si può rafforzare l’Europa oggi?

«Qualche elezione qua e là negli ultimi mesi ci ha fatto pensare anche ad altre direzioni rispetto a quella dei sovranismi. Vedremo. L’importante è che sia chiara a tutti l’urgenza di ripensare l’Europa: senza un governo vero dell’Ue che spinga su transizione energetica e digitale, saremo un continente di follower. E smetteremo di far valere agenda e valori affermati con fatica nel ‘900».

 

Dall’automotive all’acciaio dell’ex Ilva, interi settori dell’industria stanno pagando il conto della transizione. Che cosa si sta sbagliando?

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

«Ci sono molte forzature ideologiche da parte dell’Ue: se continueremo a condurre così la transizione, finiremo per vanificare ogni sforzo, rendendoci dipendenti da altri Paesi».

 

Quali sono gli eccessi ideologici?

«Un conto è avere obiettivi sacrosanti sulla decarbonizzazione, […] su cui peraltro moltissime imprese sono ben avviate. Ma si fanno dei grandi danni economici e sociali se si estremizza[…] . Si finisce fuori mercato».

 

[…] Secondo opposizioni e sindacati una politica industriale semplicemente non c’è.

transizione ecologica

«È una critica rivolta da decenni a tutti i governi, ma ci sono stati provvedimenti che hanno accelerato la trasformazione come Industria 4.0. Serve maggiore velocità dei processi. Ripartirei da qui per recuperare gli oltre 20 punti di produttività persi in vent’anni rispetto alla media europea».

 

Il governo vuole cedere quote delle partecipate per 20 miliardi in tre anni. Si vendono i gioielli di famiglia per risanare una briciola della montagna di debito pubblico?

«Al contrario: sulle privatizzazioni vedo il rischio di non fare abbastanza. Bisogna aprirsi al mercato. C’è un patrimonio dello Stato che si può proteggere mantenendo il controllo anche con strumenti diversi dalla maggioranza. È giusto tutto ciò che serve a far cassa per indirizzare poi le risorse alle priorità del Paese».

 

Come nel caso della rete Tim?

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

«Non me ne occupo da molto tempo».

 

A Torino […] ha parlato di cultura d’impresa. In Italia grandi gruppi ne sono rimasti ben pochi.

«È un limite oggettivo. Ma siamo pieni di imprese competitive e vitali, lo dimostra l’uscita dalla pandemia, migliore di molti altri Paesi. Oggi una cultura d’impresa deve partire da un rafforzamento dei legami tra università e aziende. La sfida tecnologica è epocale ed è un terreno ideale per l’Italia e la sua tradizione di innovazione. Dove le università hanno iniziato ad aprirsi ai temi dello sviluppo tecnologico, i risultati sono arrivati subito».

 

marco tronchetti provera

Confindustria rinnova i vertici. Cosa si attende?

«Serve una Confindustria che mostri competenze alte. Ha sempre avuto direzioni generali e uffici studi fortissimi […]. Ci vuole la volontà di continuare a migliorare e di lasciare spazio a […] profili all’altezza della rivoluzione dell’intelligenza artificiale. O saremo tagliati fuori».

 

Sta dicendo che in questi anni Confindustria è mancata?

«Siamo mancati tutti se si sono persi 20 punti di produttività. Si è parlato troppo di finanza e poco di economia reale, competenze, prodotti. […]».

 

Ha pensato di candidarsi?

«Mai pensato in 30 anni. Ho sempre partecipato, ma prevale l’impegno in azienda».

Tronchetti Provera

 

A proposito: Pirelli si appresta a presentare il nuovo piano industriale dopo che Camfin è salita fino al 20%. Quale sarà la direzione?

«Continuiamo ad accelerare in direzione delle alte tecnologie legate al pneumatico, in particolare la sensoristica, anche investendo una cinquantina di milioni a Settimo Torinese. Puntiamo sempre di più sulle potenzialità dei giovani che collaborano con i nostri esperti. E anche per noi l’intelligenza artificiale è decisiva».

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI transizione ecologica4TRONCHETTI PROVERA

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