1- TRAVAGLIO INTRAVAGLIA SOFRI: “PRIMO BUCO: SE LE CARTE GIUDIZIARIE NON VALGONO QUANDO SERVONO A CONDANNARE LUI E I SUOI COMPAGNI, SONO CARTA STRACCIA ANCHE QUANDO GLI SERVONO A SMONTARE LE TESI DI CUCCHIARELLI E/O GIORDANA” 2- SECONDO BUCO: “CHE RAPPORTI AVEVA SOFRI COL PREFETTO D’AMATO, ALLORA CAPO DELL’UFFICIO AFFARI RISERVATI DEL VIMINALE, FIGURA CENTRALE NEI DEPISTAGGI SU PIAZZA FONTANA E GASTRO-CRITICO DELL’”ESPRESSO”)? PERCHÉ DENUNCIÒ DI ESSERE STATO CONTATTATO PER ‘UN MAZZETTO DI OMICIDI’ SOLO DOPO UNDICI ANNI DALLA SUA MORTE?” 3- MARIO CERVI VERSUS PIGI BATTISTA: “PERCHE’ I PROFETI DEL POLITICAMENTE CORRETTO, PER I QUALI È BLASFEMO E OLTRAGGIOSO CHE MARCELLO DELL’UTRI ACQUISTI A UN’ASTA I VOLANTINI DELLE BR, OFFRONO RISPETTOSA OSPITALITÀ A CHI HA SPARSO SANGUE?”

Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

Nelle 132 pagine del libro-web "43 anni" scritto da Adriano Sofri per raccontare la sua storia di Piazza Fontana e confutare il libro di Paolo Cucchiarelli e il film di Marco Tullio Giordana che ne riprende (sia pure in minima parte) alcune tesi, ci sono due buchi. Il primo non è Sofri a poterlo colmare: chi ha ucciso il commissario Calabresi?

Due sentenze della Cassazione (quella del processo "normale" e quella del processo di revisione) hanno accertato oltre ogni ragionevole dubbio che il commissario fu assassinato da un commando composto dai lottacontinuisti Bompressi e Marino, su mandato di Sofri (che ha scontato la pena, parte in carcere parte a casa sua) e Pietrostefani (latitante).

Sofri contesta quelle sentenze, ma così indebolisce qualunque cosa dica sugli altri eventi di cui si improvvisa "storico": se le carte giudiziarie non valgono quando servono a condannare lui e i suoi compagni, sono carta straccia anche quando gli servono a smontare le tesi di Cucchiarelli e/o Giordana. Il secondo buco, invece, lo può colmare solo Sofri, che però nelle 132 pagine si guarda bene dal farlo: che rapporti aveva col prefetto Federico Umberto D'Amato, allora capo dell'Ufficio affari riservati del Viminale? Sofri lo cita sette volte, quasi di passaggio, per smontare il bellissimo dialogo "letterario" D'Amato-Calabresi immaginato da Giordana nel suo film.

E in una nota se la prende con Cucchiarelli per aver ipotizzato una joint venture Sofri-D'Amato nei delitti Calabresi e Rostagno. Ora, nel maggio 2007 fu proprio Sofri a rivelare sul Foglio che nel 1975-‘76, tre-quattro anni dopo il delitto Calabresi, "uno dei più alti esponenti" dei servizi segreti "venne a propormi un assassinio da eseguire in combutta, noi e i suoi affari riservati".

Poi, in un successivo articolo, ritoccò la prima versione e svelò che Mister X era proprio D'Amato: "Mi chiese un incontro, tramite un conoscente comune... venne a casa mia... mi disse che si trattava dei Nap, i Nuclei armati proletari. Che tutti sapevano come alcuni fra i loro membri avessero rotto con Lc accusandola di non voler passare alla lotta armata... Che era interesse comune toglierli fisicamente di mezzo (‘Fisicamente?' ‘Fisicamente!'), ciò che avrebbe potuto avvenire con una mutua collaborazione e la sicurezza dell'impunità... Non mi propose di prender parte a un omicidio, ma a un mazzetto di omicidi... Prima che finisse gli avevo indicato la porta...".

D'Amato, figura centrale nei depistaggi su Piazza Fontana e non solo (la "pista anarchica" e le false veline su Calabresi addestrato dalla Cia erano farina del suo sacco), è morto nel 1996. Solo Sofri può spiegare perché mai un personaggio così bene informato si rivolse proprio a lui, se l'avesse saputo estraneo alla pratica dell'omicidio politico: forse sapeva di andare a colpo sicuro, senza temere di esser denunciato?

Già: perché Sofri non denunciò subito la cosa, ma attese 11 anni dopo la morte di D'Amato? A Lotta continua non mancava il background per fingere di stare al gioco e registrare colloqui compromettenti per un uomo delle istituzioni: possibile che il capo di un'organizzazione rivoluzionaria si sia lasciato sfuggire l'occasione di dimostrare ciò che Lc ripeteva da anni, dalla "strage di Stato" in giù, e cioè che le istituzioni avevano le mani grondanti di sangue?

Quando Sofri rivelò la proposta indecente, il suo compagno di Lc Erri De Luca disse costernato al Corriere: "Mi sorprende che Sofri tiri fuori un'informazione del genere soltanto adesso e senza circostanziarla. Spero quindi in una seconda puntata che ci consenta di conoscere i dettagli... La sua rivelazione è molto strana: per come agivano gli esponenti dello Stato in quegli anni, credo avessero personale in abbondanza per sbrigare faccende sporche, senza chiedere la collaborazione di un gruppo come Lotta Continua, che peraltro operava alla luce del sole e non in clandestinità". Siamo sempre in attesa della seconda puntata.

2- ALTRO CHE CENSURA A SOFRI MANCA IL PUDORE DI TACERE
Mario Cervi per "il Giornale"

Sul Corriere della Sera di ieri Pierluigi Battista ha dedicato anche a me la sua rubrica «Particelle elementari». Il titolo della nota «Quell'invito illiberale a non scrivere» e il suo incipit «è abbastanza singolare l'esortazione a "non"pubblicare un libro» sintetizzano la tesi di Battista e mettono in discussione le mie convinzioni liberali. Sono quasi sempre d'accordo - e forse il quasi è superfluo- con ciò che Battista scrive. Ma questa volta, per ovvi motivi, farò un'eccezione.

Non mi sento colpevole. Le critiche di Battista prendono spunto da un mio commento al saggio di 132 pagine con cui Sofri ha confutato sia alcuni aspetti del film di Marco Tullio Giordana Romanzo di una strage sia alcune parti del libro di Paolo Cucchiarelli Il segreto di piazza Fontana dal quale la sceneggiatura è stata liberamente tratta. Io mi sono guardato bene- e voglio ribadirlo - dall'invocare il bavaglio a Sofri e la censura delle sue idee.

Avessi avuto questi propositi, li avrei enunciati da tempo, visto che Sofri scrive ininterrottamente. Ho tuttavia manifestato un profondo disagio. Per la disinvoltura con cui per­sonaggi condannati dalla giustizia e dalla società- si sia trattato di terroristi rossi e neri o di tangentocrati o di governanti cui dobbiamo l'immane debito pubblico italiano - intervengono per spiegare quali siano i comportamenti civici, quali misure debbano essere adottate contro la corruzione, quali i necessari tagli alla spesa.

Costoro frequentano assiduamente i talk-show televisivi, sono invitati nei salotti e nei cenacoli culturali, inondano i quotidiani:di solito con l'arietta presuntuosa di chi se ne intende.

I profeti del politicamente corretto, per i quali è blasfemo e oltraggioso che Marcello Dell'Utri acquisti a un'asta i volantini delle Br, o che i nostalgici di Salò partecipino a una cerimonia -fermo restando che per i nostalgici di Salò non ho nessuna simpatia- offrano rispettosa ospitalità a chi ha sparso sangue. Non pretendo gli opinionisti itineranti con condanne a carico smettano di scrivere e di parlare, ci mancherebbe. Dico che quando lo fanno, impartendo questo tipo di lezioni, mi sembrano imprudenti nonchè impudenti.

Battista si stupisce per avere io auspicato che Sofri si astenga per pudore dal pronunciarsi su ammazzamenti e vicende giudiziarie. Mi spiace di dover contraddire il mio amico Battista, ma resto del pare che l'esprimere questo disagio, e il deplorare certe ostentazioni del reducismo terroristico, non sia illiberale.

O se un po' lo è appartenga al margine discrezionale del liberalismo. La diatriba tra Sofri e Cucchiarelli è affar loro, Piazza Fontana è un tenebroso affare anche nostro. Nessun divieto, ripeto, ad Adriano Sofri.

Il quale- visto che ci occupiamo del film di Giordana- avrebbe potuto ricordare al regista quali accuse tremende di Lotta continua, quale persecuzione mediatica, quale infamante disprezzo dell'intellighenzia abbiamo tormentato Calabresi fino all'assassinio. Su questo ‘Romanzo di una strage' è molto reticente. Sofri sarebbe stato un consulente autorevolissimo, per colmare la lacuna.

 

 

MARCO TRAVAGLIO Adriano SofriPIAZZA FONTANAmarco tullio giordana cannes2003MARCO TULLIO GIORDANA SUL SET DI ROMANZO DI UNA STRAGE Mario Cervi FRANCESCO SALVI IL TASSISTA IN ROMANZO DI UNA STRAGE PIGI BATTISTA

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO