mariarosaria maria rosaria rossi berlusconi

CHIAMATE LA NEURO - MARIAROSARIA ROSSI, EX BADANTE DI BERLUSCONI, SCRIVE A "LA STAMPA" PER BASTONARE IL CAV "COLPEVOLE" DI NON AVER CONTRIBUITO A CREARE IL CONTE-TER: "SAREBBE STATO ANCORA UNA VOLTA IL SALVATORE DELLA PATRIA E OGGI NON PARLEREMMO DI DRAGHI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MA SOLO DI BERLUSCONI" - E POI GLI CONSIGLIA DI NON CORRERE PER IL COLLE: "NON PRESENTI LA PROPRIA CANDIDATURA E CONVERGA SU DRAGHI" - "LIBERO" LA INFIOCINA: "INGRATA: SCRIVE A SILVIO DI RITIRARSI. LEI CHE LO LASCIO' DI PUNTO IN BIANCO…"

1 - CARO SILVIO, RINUNCIA E SOSTIENI IL PREMIER

Lettera di Mariarosaria Rossi* a “la Stampa”

Senatrice di Coraggio Italia ed ex assistente di Berlusconi in Forza Italia

MARIAROSARIA ROSSI GIOVANNI TOTI

 

Conte ter? No grazie. Ricordate quando nel gennaio dello scorso anno, venuto meno l'appoggio di Renzi, l'avvocato degli italiani si trovò senza sponde costretto a rimettere il mandato nelle mani del Presidente Mattarella? Quello che accadde dopo è noto. Meno noto quello che sarebbe potuto accadere. Tutti si scagliarono contro il povero Giuseppi, nessuno gli tese la mano a parte qualche parlamentare (come la sottoscritta ndr) ribattezzato poi dalla vulgata come «responsabile».

 

mariarosaria rossi 14

E Silvio Berlusconi? Anche lui non gli offrì sostegno. Non importava se infuriava la tempesta del Covid, non importava se si metteva a rischio il Pnrr. Niente. Conte doveva cadere. Fu proprio in quei giorni che Berlusconi non pensò a quanto sarebbero potute cambiare le cose se lui avesse sostenuto il Conte ter. Non immaginò come quella mossa lo avrebbe smarcato da quel marasma di centrodestra offrendogli una nuova "vita politica". Si limitò a pensare che Forza Italia non era nella maggioranza e che toccava all'improbabile duo Pd- M5S trovare una soluzione. Non a lui. Si limitò a dire che servivano nuove elezioni omologandosi al giudizio dei più. Perché non si smarcò? Problemi di fiuto?

 

mariarosaria rossi 12

Forse. Mancanza di prospettiva? Può essere. Quel salvagente avrebbe aiutato sì Conte ma avrebbe soprattutto rilanciato la figura di SB. "Berlusconi rispolvera il vestito da statista e salva il governo". "Berlusconi salva il governo e rischia di spaccare il centro-destra". I titoli dei giornali sarebbero stati più o meno questi ed avrebbero fatto breccia nel cuore di molti. Soprattutto di quel popolo grillino che lo aveva sempre demonizzato ma che, in quella circostanza, lo avrebbe obtorto collo, accettato insieme al suo partito come componente di governo.

 

mariarosaria rossi 5

Sarebbe stato ancora una volta il Salvatore della Patria esattamente come in quel magico 1994. Ma c'è di più, avrebbe compiuto un altro miracolo politico. Forse il più grande mai riuscito. Avrebbe trasformato il tramonto di una stagione politica durata quasi 30 anni in una nuova aurora ed oggi non parleremmo di Draghi Presidente della Repubblica ma solo di Berlusconi perché sarebbe stato il Presidente di tutti gli italiani. Invece Super Silvio e Super Mario si sfideranno fino all'ultimo voto, ed alla fine Super Mario siederà al Colle per lo stesso motivo per cui è seduto a Palazzo Chigi.

mariarosaria rossi 10

 

Un quadro a tinte fosche è vero, ma nutro una speranza e cioè che intorno a SB non siano rimasti solo lacchè o yes-man sprovvisti di pensiero libero ed abili negli accordicchi. Mi auguro che la verità vinca sugli interessi personali in modo da poter permettere al Presidente Berlusconi una decisione consapevole; quella di non presentare la propria candidatura e di convergere su Draghi così da poter compattare un'Italia ancora troppo divisa e conservare quella dignità che merita un uomo con la sua storia. Lo dobbiamo a Lui, lo dobbiamo al Paese. *Senatrice di Coraggio Italia ed ex assistente di Berlusconi in Forza Italia.

 

2 - ROSSI INGRATA: SCRIVE A SILVIO DI RITIRARSI

Elisa Calessi per "Libero quotidiano"

 

Dopo essere stata per anni al fianco di Silvio Berlusconi, assistente, ombra del Capo, mediatrice dei suoi rapporti con l'esterno, lo lasciò, di punto in bianco, nei giorni convulsi della fine del Conte 2. Un anno fa. Eletta in Senato con Forza Italia, mollò il partito per fare parte della pattuglia di responsabili che doveva propiziare la nascita del Conte ter. Finì come è noto: i responsabili non servirono a nulla, arrivò Mario Draghi. Un anno dopo, ecco che Mariarosaria Rossi torna a farsi sentire. E, incredibile a dirsi, per sostenere Draghi, cioè l'uomo che, fosse stato per lei, non sarebbe mai arrivato a Palazzo Chigi.

mariarosaria rossi foto di bacco (2)

 

«POVERO GIUSEPPI» Con una lettera su La Stampa la senatrice, ora in Coraggio Italia, il partito di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro, ha invitato Silvio Berlusconi «a non presentare la propria candidatura» al Quirinale, ma a «convergere su Draghi». L'intervento dell'ex assistente di Berlusconi parte da un anno fa, gennaio 2021, quando Matteo Renzi fece dimettere i ministri, innescando la crisi del Conte 2. «Tutti», ricorda lei, «si scagliarono contro il povero Giuseppi, nessuno gli tese la mano a parte qualche parlamentare (come lei, n.d.r.) ribattezzato poi dalla vulgata come "responsabile"».

 

mariarosaria rossi 4

Anche Berlusconi, si rammarica, non aiutò il povero Conte, nonostante, continua Rossi, infuriasse il Covid e si mettesse a rischio il Pnrr. «Niente, Conte doveva cadere». Purtroppo, rievoca la senatrice, Berlusconi non capì che quella «mossa», cioè sostenere Conte, gli avrebbe dato «una nuova vita politica». Ragionando come leader di partito di opposizione, quale del resto era, coerentemente non sostenne il governo del Pd-M5S. Ma per Mariarosaria Rossi fu un grande errore politico.

 

mariarosaria rossi 3

«Perché non si smarcò?», si chiede. Sempre secondo la senatrice eletta con Forza Italia, ex assistente del Cavaliere, quella mancata scelta non sarebbe stata solo un «salvagente» per Conte, ma avrebbe - non si capisce come - «rilanciato la figura di SB». Dopo aver ipotizzato spettacolari titoli di giornale se solo B. avesse aiutato Giuseppi, ma che, ahimé, non ci sono stati, Rossi, con un salto logico difficile da spiegare, suggerisce al Cav di sostenere, ora, Draghi.

 

mariarosaria rossi 2

Cioè il premier che ha preso il posto di Conte, quello che, per Rossi, Berlusconi ha perso la storica e personale occasione di sostenere. Dunque, è la conclusione, il Cavaliere ritiri la sua candidatura e converga su Draghi, così che «la verità vinca sugli interessi personali».

 

CON MARTA Dallo staff di Berlusconi nessun commento. Anche perché oggi è stata, per il leader di Forza Italia, una bella giornata. Sia personale, come testimonia la foto con la fidanzata, Marta Fascina, con gli auguri in occasione del suo compleanno, sia pubblica, sigillata dall'intervista di Antonio Lopez, segretario del Partito Popolare Europeo. Parlando a Il Giornale, Lopez ha fatto l'endorsement a Berlusconi («senz' altro, e non da oggi, è la più grande risorsa e massima competenza nei rapporti internazionali») per il Colle. Chi sta vicino al Cavaliere fa solo notare che Rossi è nel partito di Toti e Brugnaro, da settimane pronto a creare un gruppo unico con Matteo Renzi. Ci si aspettava un "tradimento" da loro.

mariarosaria rossi al maremariarosaria rossi 7mariarosaria rossi 6mariarosaria rossi e paolo romani

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…