MARONI ATTACCA (IL TELEFONO) - PERCHÉ (E SOPRATTUTTO PER CONTO DI CHI?) BELSITO AVEVA MESSO SOTTO CONTROLLO IL CELLULARE DI BOBO? - DALL’OTTOBRE DEL 2011 AL FEBBRAIO SCORSO, L’EX TESORIERE AVREBBE AVUTO PIENA DISPONIBILITÀ DEI TABULATI E LA POSSIBILITÀ DI MODIFICARLI PER CREARE FALSE UTENZE: FORZE IL BARBARO SOGNAVA TROPPO LE REDINI DEL CARROCCIO E QUALCUNO VOLEVA ABBATTERLO…
Gian Marco Chiocci e Enrico Lagattolla per "il Giornale"
Sono i cinque mesi in cui tutto cambia. Cambia il governo, con la caduta del premier Silvio Berlusconi e Mario Monti alla guida dell'esecutivo dei tecnici. E cambia la Lega, unico partito che sceglie di stare all'opposizione prima di franare su se stesso,travolto dall'inchiesta- madre di Reggio Calabria, eppoi di Milano e Napoli sugli spericolati investimenti all'estero e sulle spese della famiglia Bossi sostenute dalla cassa di via Bellerio. Ecco, in questi cinque mesi accade qualcosa di strano. E lo raccontano gli ultimi, clamorosi sviluppi delle indagini della Dia e dei magistrati reggini.
Perché da ottobre del 2011 al febbraio scorso, Francesco Belsito - l'ex tesoriere del Carroccio, il personaggio a partire dal quale si è consumata una storica epurazione all'interno dei lumbard Âavrebbe avuto la disponibilità dei tabulati dei cellulari privati intestati al ministro (uscente) Roberto Maroni.
Il leader in pectore dei nuovi padani, il «barbaro sognante» che a colpi di ramazza ha messo all'angolo persino il Senatùr Umberto Bossi e che in vista del congresso di domani gli manda a dire che «non mi interessa un ruolo da segretario dimezzato», era spiato dal piccolo contabile genovese che aveva scalato le gerarchie del partito, fino a entrare nelle grazie del Capo. E che- stando alle accuse dei pm calabresi - aveva stretto legami anche con la 'ndrangheta. E così a Belsito - già sotto inchiesta per appropriazione indebita, truffa e riciclaggio - ora vengono contestati due nuovi reati: violazione della privacy e accesso abusivo a un sistema informatico.
Ma non è da solo. Rispondono delle stesse accuse anche un investigatore privato (che come riportato dal Giornale e dal quotidiano la Repubblica lo scorso 5 giugno aveva fornito a Belsito la registrazione di una conversazione con la rappresentante di un'associazione genovese impegnata a denunciare i presunti affari sporchi dell'ex cassiere), un agente di polizia e un dipendente di un gestore di telefonia.
Secondo gli inquirenti, Belsito avrebbe così avuto cognizioe diretta e quotidiana dei contatti riservati e personali di Maroni, e in una fase particolarmente delicata. Quando, cioè Pdl e Lega stanno decidendo le strategie da adottare di fronte alla crisi di governo, quando si fa strada l'ipotesi di un ticket Alfano-Maroni per il dopo Berlusconi, e quando - siamo tra il dicembre del 2011 e il gennaio del 2012- lo scandalo degli investimenti sospetti del Carroccio comincia a venire a galla.
Ma non è finita. Stando agli ultimi risultati dell'indagine calabrese,a Belsito sarebÂbe stata offerta anche la possibilità di «taroccare»i tabulati di Maroni,modificando gli orari delle telefonate e degli invii di sms, e creando falsi contatti. Un'operazione di inquinamento che eventualmente le Procure avrebbero potuto smascherare solo al termine di complesse indagini informatiche, quando ormai il danno era fatto.
A che scopo? Per capire le mosse dell'allora numero due della Lega, o- scenario ancora più preoccupante ipotizzato dagli inquirenti - per ricattare l'ex ministro e avere della merce «sporca» da offrire in pasto ai giornali al momento della resa dei conti interna al Carroccio. Ma quel che più inquieta è la possibilità che copia di quei tabulati, con quei contatti personali, possa essere ancora in circolazione.
A poche ore dal congresso federale di domani, Maroni lancia due avvisi ai naviganti. Il primo, rivolto al governatore lombardo Roberto Formigoni. «Quando dico che sarà difficile arrivare al 2015 non è per le vicende giudiziarie, ma perché ci sono ragioni di opportunità che vanno oltre. Un avviso di garanzia non è sufficiente per far cadere un governo che ha amministrato bene». Il secondo al Carroccio. «Il segretario dovrà avere pieni poteri, e io non sono interessato a una cogestione o a essere un segretario dimezzato, commissariato o sotto tutela ». Tradotto, Umberto Bossi si faccia da parte.
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