LEGATELI! - LA LIASON TRA SALVINI E MARONI E’ FINITA: BOBO SPERAVA CHE, CON SALVINI, LA LEGA MORISSE PER LANCIARE UN MOVIMENTO VICINO A PASSERA E AGLI IMPRENDITORI - E POI CI SONO LE AMBIZIONI DI TOSI

Paolo Bracalini per “Il Giornale

 

SALVINI E MARONI SALVINI E MARONI

Mentre la Lega in Piemonte porta in Procura le «firme false» che avrebbero fatto vincere «col trucco» le regionali al renziano Sergio Chiamparino, con l'obiettivo di farlo decadere, Roberto Maroni si felicita col governatore Pd appena eletto presidente alla conferenza Stato-Regioni e gli augura buon lavoro: «Al suo fianco se saprà difendere specificità regioni del Nord».

 

Voci opposte dallo stesso partito, normale? Cosa (ri)succede nel Carroccio? Dopo il terremoto del 2012, che per poco non ha raso al suolo il partito, dopo il ripulisti, la fine del ventennio di Umberto Bossi, la successione Maroni-Salvini alla segreteria e il mezzo miracolo alle Europee, il Carroccio resuscitato è però di nuovo inquieto. Non tutto funziona tra il segretario Matteo Salvini e Maroni, né tra Flavio Tosi e Salvini, né tra Salvini e il movimento, quella delle sezioni, il vero motore della Lega.

ROBERTO MARONI ROBERTO MARONI

 

Tra i corridoi di via Bellerio si rimprovera a Maroni un distacco dal movimento, un suo profilo troppo istituzionale e poco leghista (e tanti ti ricordano di nuovo che Maroni in Consiglio non è iscritto al gruppo Lega Nord, ma a quello civico suo...), l'essersi circondato da staff e dirigenti regionali esterni alla Lega (e molto chiacchierati dentro la Lega...), tanto che qualche leghista ti butta lì persino: «In Lombardia la Lega contava di più con Formigoni».

 

E poi di mettere poco la faccia sulle battaglie che invece impegnano 24h su 24h l'instancabile Salvini, che - in base ad una direttiva precisa - è il volto della Lega in tv, gli altri ci vanno se non può lui.

logo lega nord logo lega nord

 

«Quando Maroni ha lasciato la segreteria a Salvini forse si aspettava che sarebbe morta, e invece...» azzarda un dirigente che conosce bene le cose interne. «Lui aveva in mente un movimento politico nuovo, slegato dalla Lega, più vicino al mondo degli imprenditori, al Nord produttivo, a Passera, a quegli ambienti lì». Invece Salvini, con la bandiera dell'anti euro (un'idea, per la verità, lanciata per primo da Maroni) e della lotta all'«invasione degli immigrati», l'ha riportata ad un inaspettato 6,15%. Un mezzo miracolo, appunto.


Che però nasconde sotto il tappeto un po' di polvere. Salvini, che in cuor suo aspira a fare il sindaco di Milano e invece si è ritrovato segretario federale della Lega e persino candidato possibile a leader del centrodestra, è un fuoriclasse - al pari di Renzi - della comunicazione politica, quella che strappa il voto d'opinione, ma gestire il partito è altra cosa. E qui arrivano i problemi.

PASSERA MASTICA LA GOMMA IN TV A L ARIA CHE TIRA PASSERA MASTICA LA GOMMA IN TV A L ARIA CHE TIRA

 

«Negli ultimi tempi c'è stato un crollo del tesseramento, soprattutto quello dei militanti, che sono la spina dorsale della Lega» ti racconta un deputato di lungo corso. «In certe sezioni dove i militanti si sono dimezzati. Significa che alla prima botta mediatica il voto d'opinione si sgonfia, e se non c'è più la base dei militanti a tenerti in piedi sono dolori veri».

 

Salvini fatica a guidare il movimento, i suoi fedeli - presi dai Giovani Padani, sua falange - spesso sono inadeguati a gestire sezioni e realtà con più storia di loro, e anche quelli dalla sua si aspettano che faccia veramente il capo e che si imponga, cosa che spesso non succede.

PASSERA MASTICA LA GOMMA IN TV A L ARIA CHE TIRA PASSERA MASTICA LA GOMMA IN TV A L ARIA CHE TIRA


Poi c'è Tosi, fischiato dai «Salvini boys» al congresso di Padova, in conflitto con Salvini su più fronti. In primis la battaglia contro l'euro, considerata una sparata populista dal sindaco di Verona (che in Veneto, alle Europee, ha preso più preferenze di Salvini...). Poi la questione della leadership del centrodestra, a cui Tosi lavora da tempo, con una sua fondazione «Ricostruiamo il Paese» (oggetto di critiche dentro il Carroccio: «Fa il segretario della Lega veneta e o quello della sua Fondazione?»).

 

FLAVIO TOSI DOPO LA RIELEZIONE A SINDACO DI VERONA FLAVIO TOSI DOPO LA RIELEZIONE A SINDACO DI VERONA

Quando è spuntata l'ipotesi di Salvini candidato leader del centrodestra («Non mi tiro indietro»), si è creata una frizione con Tosi, poi rientrata. Ma dalle parti del sindaco di Verona considerano Salvini un gradino sotto: «Ha sempre fatto soltanto l'opposizione, urlare è facile, Tosi invece governa da sette anni. È un po' diverso...».

 

A tutto si aggiunge la crisi «finanziaria» della Lega, che cerca un compratore per i 7mila mq di via Bellerio (ma chi?), mentre Telepadania è in liquidazione e si avvia il licenziamento di tre quarti dei dipendenti, con strascichi inevitabili. Gestire un partito, mestiere complicato.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…