RIMINI CATTO, DEMOCRISTA E PAPALINA: IL MEETING DI “CL” BENEDICE LETTA E LE LARGHE INTESE IN SALSA NEO-DC

M.Ma. per "la Repubblica"

Una prolusione di Papa Francesco davanti alle Camere riunite. La richiesta è il punto massimo di una rinascenza cristiana, post democristiana se non proprio democristiana, che trova in Enrico Letta ormai il suo punto di riferimento. Volente o nolente.

Raffaello Vignali, deputato Pdl, e Guglielmo Vaccaro, deputato Pd, scrivono insieme ai presidenti di Camere e Senato chiedendo di invitare il Papa in Parlamento. «Siamo convinti che le sue parole potranno costituire un forte messaggio al mondo politico e al Paese tutto». Vignali è l'ex presidente della Compagnia delle Opere, struttura economica di Cl. Vaccaro è molto vicino a Letta.

Hanno pubblicizzato la loro iniziativa uscendo dalla riunione dell'Intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà. Presente Letta, i ministri Maurizio Lupi del Pdl e Mario Maurio, ex Pdl, ora Scelta civica, il renziano Dario Nardella, ex vicesindaco di Firenze.

Gli stessi che in mattinata erano alla messa celebrata dal vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi. Mai visto un presidente del Consiglio in 34 anni. La sussidiarietà come collante, persino nel rapporto con il nuovo Papa. «Il governo - dice Vaccaro - credo abbia trovato nell'Intergruppo un buon momento di sperimentazione». E Vignali: «Io mi occupo di imprese. La cosa peggiore per l'Italia è l'instabilità».

Letta è coperto di applausi quando come uniche citazioni evoca Napolitano e Roberto Ruffilli, il politologo e senatore dc ucciso dalle Brigate Rosse, e solo leader europeo il dc Kohl. Messa, pranzo, incontri pubblici e privati fra cristiani quasi tutti ex democristiani. Letta evoca il nonno, i pastori sardi, la famiglia, mostra che la "bellezza" non è solo una categoria di Renzi. Vede una famiglia africana che lo saluta, parla con i genitori del Benin e i bimbi nati a Pesaro. «L'Europa è nata in Grecia ed era una principessa fenicia. Quindi potremmo dire che era extracomunitaria».

Il clima coinvolge anche Maurizio Lupi, il nuovo numero 1 di Cl in politica, stretto fra l'amico Enrico e il leader Silvio. «È stato lo stesso Berlusconi a dire che il governo deve andare avanti, che non ci saranno crisi. Il governo fa la sua parte, lavora per fare uscire l'Italia dall'emergenza.

Poi ci sono questioni politiche. Una decisiva è la giustizia, lo ha detto anche Napolitano. E Letta ha detto di uscire dalla logica amico-nemico. Allora prima di dare tutto per scontato ragioniamo sulle questioni tecniche, l'eleggibilità, la decadenza, temi mai affrontati. Confrontiamoci come maggioranza. Parlate tanto del Pdl, ma Zanda o Fassina sull'Imu nuociono al governo».

Una voce fuori dal coro arriva solo da Roberto Formigoni, l'ex governatore lombardo per la prima volta non invitato a nessun dibattito. Lui si gode l'ovazione nella sala di Letta. «È la mia gente, la mia carne» dice. Poi spara sul Meeting. «L'ho fondato io insieme a pochi altri. Andreotti fu invitato ben due volte quando gli pesava una condanna a 21 anni per l'omicidio Pecorelli. Allora questa gente non era subalterna al giustizialismo montante. Ma le mie vicende giudiziarie andranno come tutti sanno che devono andare».

 

 

Napolitano Maurizio Lupi ed Enrico Letta ENRICO LETTA E PAPA BERGOGLIO Roberto Formigoni MAURO MORETTI MARIO MONTI AL MEETING DI CL DI RIMINI

Ultimi Dagoreport

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...