unione europea patto stabilita olaf scholz emmanuel macron giorgia meloni

LA MELONI È SEMPRE PIÙ ISOLATA IN EUROPA – COME SE NON BASTASSERO LE TENSIONI SULLA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ, GLI SCAZZI CON GENTILONI E IL PRESSING SULLA RATIFICA DEL MES, SCOPPIA ANCHE IL CASO MIGRANTI: LA GERMANIA BLOCCA IL MECCANISMO DI SCAMBIO AUTOMATICO CON L'ITALIA. LA FRANCIA AUMENTA LA STRETTA AI NOSTRI CONFINI – ORA LA PREMIER MELONI È COSTRETTA AD “ATTACCARSI” A VON DER LEYEN PER...

1-BERLINO BLOCCA I MIGRANTI DALL’ITALIA E LA FRANCIA: BLINDIAMO MENTONE

Estratto dell'articolo di Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Dalla fine di agosto, la Germania ha temporaneamente interrotto l’accoglienza sul suo territorio di immigrati dall’Italia. Il governo di Berlino ha comunicato in una lettera a quello italiano che il cosiddetto «meccanismo volontario di solidarietà» è per il momento sospeso, a causa «della forte pressione migratoria verso la Repubblica federale».

 

Lo rivela il quotidiano Die Welt , citando fonti del ministero degli Interni tedesco, precisando che il provvedimento riguarda il processo di selezione successivo al 31 agosto, mentre i migranti identificati fino a quella data continuano ed essere accolti.

SERGIO MATTARELLA EMMANUEL MACRON E GIOCONDA MELONI - MEME

 

Alla base della drammatica decisione del governo federale sarebbe, secondo le fonti citate dal quotidiano, l’irritazione tedesca per il continuo rifiuto dell’Italia di rispettare le regole di Dublino, ancora vigenti, che impongono al Paese di primo approdo di riprendersi i richiedenti asilo che nel frattempo hanno lasciato il suo territorio.

 

Dall’inizio dell’anno, Roma ha smesso del tutto di accettare anche un solo migrante arrivato in Italia e poi spostatosi in Germania o altrove. Die Welt riporta il contenuto di una lettera scritta il 22 dicembre scorso dal ministero dell’Interno italiano, nella quale si comunica alle autorità berlinesi che «a causa di motivi tecnici, legati alle limitate capacità di accoglienza, i trasferimenti verso l’Italia sono temporaneamente sospesi».

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Ma da allora non è successo più nulla.

 

La decisione tedesca non viene da sola. Anche la Francia ha annunciato l’intenzione di voler sigillare il confine tra Mentone e Ventimiglia. Per giustificare la decisione, il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, nel corso di una visita a Mentone, ha detto che nelle ultime settimane si è registrato un aumento del 100% dei flussi, «che colpisce le Alpi marittime e l’intera regione alpina». [...]

 

2-IL VIMINALE: ATTO POLITICAMENTE ENORME IL PESO DEGLI ATTACCHI A BRUXELLES

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo Marco Bresolin per "La Stampa"

 

FRATELLI D ITAVIA - MEME BY EMILIANO CARLI

Non bastavano le tensioni sul fronte economico. Le difficoltà sulla riforma del Patto di Stabilità. Il pressing, sempre più asfissiante, sulla ratifica del Mes. I richiami della Bce sul decreto banche. Le nomine ai vertici della Bei e della Vigilanza Bce che gli altri governi sembrano aver già apparecchiato senza troppo coinvolgere Roma. Non bastavano nemmeno gli scontri con la Commissione europea, scatenati motu proprio dalla premier e dai suoi vice, a partire dal dossier Ita-Lufthansa.

 

Ora per il governo Meloni si apre – o meglio, si riapre – anche un altro fronte. Quello della gestione dei flussi migratori, uno dei più sensibili politicamente. E a voltare le spalle all'Italia non sono due Paesi qualsiasi, ma Francia e Germania. Due Paesi con i quali, su qualsiasi dossier europeo, è imperativo trovare un accordo per ottenere progressi nella direzione sperata.

 

olaf scholz giorgia meloni 4

Fonti diplomatiche europee non credono che la decisione francese di blindare ulteriormente le frontiere e quella tedesca di interrompere il meccanismo (volontario) di ridistribuzione dei migranti (ideato dai francesi per andare incontro all'Italia durante il governo Draghi) siano una diretta conseguenza del clima di tensione alimentato dalle recenti uscite di Giorgia Meloni.

 

Considerarli una ripicca dopo le ultime intemerate è oggettivamente azzardato. «Ma certamente – riconoscono le stesse fonti – questi atteggiamenti non aiutano a risolvere una situazione che si sta facendo sempre più difficile». E la tempistica del doppio schiaffo è quantomeno sospetta. Così il governo, per trovare un appiglio al quale aggrapparsi, ora è costretto a rivolgersi alla Commissione. [...]

 

Di certo le notizie arrivate da Francia e Germania hanno sorpreso Giorgia Meloni. Ma la prima reazione di Palazzo Chigi è tattica. Forse la premier darà una risposta più compiuta oggi, probabilmente durante la registrazione della prima puntata della trasmissione di Bruno Vespa su RaiUno.

olaf scholz giorgia meloni 2

 

Nel frattempo, il primo commento che filtra da fonti di governo si limita a ricordare che Meloni aveva sin da subito sostenuto che l'accordo basato sui ricollocamenti volontari era di fatto "inefficace", visti i numeri risicati. Una lettura che coincide soltanto parzialmente con quella del Viminale. Fonti del ministero dell'Interno fanno notare che il gesto di Berlino è "irrisorio" dal punto di vista fattuale, perché finora i tedeschi avevano accolto pochi migranti, ma al tempo stesso si riconosce che si tratta di un atto «politicamente enorme».

giorgia meloni emmanuel macron 2

 

Una cosa è certa: la mossa del governo di Olaf Scholz, secondo il Viminale, è la pietra tombale di quell'accordo. Per questo, secondo fonti di Palazzo Chigi è «meglio concentrarsi su soluzioni più strutturali ed europee. In questi mesi sono stati fatti dei passi avanti, ma bisogna fare di più». Il riferimento è ai negoziati sul Patto migrazione e asilo, che a giugno ha visto i ministri dell'Interno siglare un'intesa basata su un sistema di "solidarietà obbligatoria": chi non accetta la ridistribuzione dovrà pagare.

meloni macron

 

Il problema è che il dossier è ora bloccato per via delle resistenze dei Paesi dell'Est (ma, per ragioni diverse, anche di Berlino) sul regolamento che fissa le disposizioni durante una "crisi migratoria". Per la Polonia e l'Ungheria, due Paesi guidati da governi politicamente affini a quello di Giorgia Meloni, la ridistribuzione è inaccettabile anche nel caso in cui uno Stato sia sottoposto a forti flussi. E se la solidarietà non arriva dagli "amici", figuriamoci dai "nemici". 

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO