GIORGIA MELONI NON HA BISOGNO DI “RIEQUILIBRARE” LA RAI: IL SERVIZIO PUBBLICO GIÀ PENDE A DESTRA – LA PREMIER E IL SUO PARTITO, FRATELLI D'ITALIA, STRABORDANO NEI TELEGIORNALI DELLA TV PUBBLICA: IL TG1 DI MONICA MAGGIONI HA DEDICATO AL GOVERNO E ALLA MAGGIORANZA IL 66,9% DEL TEMPO A DISPOSIZIONE. MEGLIO ANCORA FA IL TG2 DIRETTO FINO A OTTOBRE DA GENNARO SANGIULIANO – FRA I LEADER DELL’OPPOSIZIONE, AMPIO SPAZIO A GIUSEPPE CONTE
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per www.repubblica.it
In attesa di espugnare il Settimo piano di Viale Mazzini, […] il governo di Giorgia Meloni si è preso l’informazione Rai. Pur non avendo neppure un rappresentante in Consiglio d’amministrazione, ferita che potrebbe presto essere sanata con la nomina di un nuovo vertice di stretta fiducia, il partito della presidente del Consiglio — e la presidente medesima — strabordano nei notiziari della televisione pubblica.
TEMPO DI PRESENZA SUI TELEGIORNALI RAI
Ormai talmente ingaggiati a tesserne le lodi, in particolare Tg1 e Tg2, da non avere occhi quasi per nessun altro. […] A svelarlo sono i dati dell’Osservatorio di Pavia relativi ai mesi di gennaio e febbraio, dunque a distanza di sicurezza sia dall’insediamento dell’esecutivo, quando l’attenzione mediatica è fisiologicamente massima, sia dalla manovra di bilancio (altro passaggio cruciale) a inizio anno già archiviata.
Ebbene, nei primi due mesi del 2023 la testata della rete ammiraglia ha concesso al governo e alla maggioranza il 66,9 per cento del parlato, così suddiviso: il 51,8 distribuito fra premier, ministri e sottosegretari; il 15,2 tra i vari esponenti del centrodestra. A fare la parte del leone sono i meloniani, che dichiarano in video tre volte più dei berlusconiani e quasi dieci volte in più rispetto ai salviniani.
Si potrebbe fare peggio? La risposta è sì, basta guardare il targatissimo Tg2 dell’ex direttore Gennaro Sangiuliano […]: lì governo e maggioranza occupano il 67,7 per cento del tempo di parola dedicato alla politica. Più equilibrato appare invece il Tg3 di Mario Orfeo, che alla squadra di Palazzo Chigi e alla sua compagine sovranista dedica “solo” il 54,3 per cento. Dando più voce al Partito democratico e alla nuova segretaria Elly Schlein: il 16,1 per cento, quasi il doppio del Tg2 all’8,5 e del Tg1 all’8,9 per cento.
Numeri che oltre a violare la “regola del 30” stabilita dal Garante delle Comunicazioni — un terzo di spazio al governo, un terzo alla maggioranza, un terzo alle opposizioni — mortificano il pluralismo informativo e non hanno precedenti. Mai nessun governo negli ultimi dieci anni […] ha goduto di un tale sbilanciamento a suo favore. […]
A uscirne umiliate sono le minoranze: calcolate tutte assieme — dal Terzo Polo al Pd fino all’alleanza Verdi-Sinistra — parlano pochissimo nel notiziario di Rai1 (il 17,3 per cento), un po’ di più in quello cadetto (il 22,7), sopra la quota indicata dall’Autority al Tg3 (il 32,7).
Meloni e Tajani i leader più microfonati
Anomalia confermata anche dalla speciale classifica dei politici più loquaci. Nei tre telegiornali si piazza in testa, com’è ovvio, Giorgia Meloni. Secondo, a sorpresa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Soltanto terzo, ma ancora sul podio, il capo dello Stato Sergio Mattarella. Fra i leader di partito senza ruoli di governo, il più “microfonato” è Giuseppe Conte al sesto posto, mentre Matteo Salvini, che è pure vicepremier, non va oltre l’ottavo. […]