giorgia meloni

LA MELONI S’ATTACCA AL CAVILLO – L’ESCAMOTAGE DEL GOVERNO NELLA LOTTA CONTRO I GIUDICI SUL CASO MIGRANTI: LA LISTA DEI PAESI SICURI È STATA AFFIDATA A UN DECRETO LEGGE, CIOÈ A UNA NORMA PRIMARIA, E NON PIÙ SECONDARIA COME ERA IL DECRETO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, CON CUI FINORA VENIVA AGGIORNATO L’ELENCO – BASTERÀ? IL DIRITTO EUROPEO PREVALE, E I GIUDICI IN TEORIA POTRANNO VALUTARE CASO PER CASO…

 

 

 

 

1. ELENCO DEI PAESI SICURI VERRÀ RIVISTO PERIODICAMENTE

il video di giorgia meloni per i due anni di governo

(ANSA) - L'elenco dei Paesi sicuri, "recependo le indicazioni della recente sentenza della Corte di giustizia Ue", è stato rivisto col decreto approvato dal Consiglio dei ministri e verrà aggiornato periodicamente, sempre mediante atto avente forza di legge, a quanto si apprende. In particolare, sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste "eccezioni di carattere territoriale" (Camerun, Colombia e Nigeria).

 

Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge, si spiega, "per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della 'Direttiva accoglienza" (la quale, tra l'altro, non appare 'dettagliata e incondizionata', rimettendo il suo recepimento ai singoli Stati membri)".

 

L'elenco è ora composto da 19 Paesi sicuri, individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea e dai riscontri rinvenibili dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.

 

migranti in albania - vignetta by vukic

2. L'ESCAMOTAGE, UNA NORMA PRIMARIA PER I PAESI SICURI

Lorenzo Attianese per l’ANSA

 

La lista dei Paesi sicuri stabilita con una norma primaria, ovvero una regola che il giudice dovrà obbligatoriamente prendere in considerazione nelle sue valutazioni. L'Esecutivo gioca la carta del potenziamento della norma italiana nel suo braccio di ferro con i giudici che invece - nelle loro ordinanze sull'esclusione del trattenimento dei migranti nel centro italiano in Albania - finora hanno fatto prevalere le ragioni del diritto comunitario.

 

Con il nuovo decreto, la lista aggiornata dei Paesi sicuri stilata dal ministero degli Esteri avrebbe quindi il valore di una legge, ovvero di un obbligo a cui attenersi e che rafforzerebbe la posizione del governo anche in sede di ricorso. Non solo. La norma rispetterebbe stavolta sia il principio 'oggettivo', ovvero l'ambito delle eccezioni relative alle aree geografiche del singolo Stato, sia quello 'soggettivo', ovvero quello riferito a determinate categorie di singoli individui.

 

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

È proprio quest'ultimo punto ad essere stato uno degli elementi determinanti nelle decisioni dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, i quali la scorsa settimana hanno ritenuto di non convalidare il trattenimento dei dodici migranti nel Cpr in Albania.

 

Facendo prevalere il pronunciamento della Corte di giustizia europea dello scorso 4 ottobre, i magistrati hanno sottolineato che secondo quest'ultima sentenza "la designazione di un Paese di origine come sicuro dipende (...) dalla possibilità di dimostrare che, in modo generale e uniforme, non si ricorre mai alla persecuzione (...), tortura o pene o trattamenti inumani o degradanti e che non vi sia alcuna minaccia dovuta alla violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato internazionale o interno".

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

Confrontando questa sentenza della Corte europea al caso specifico dei migranti trattenuti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio in Albania, il giudice Luciana Sangiovanni, sostiene nella sua ordinanza (riferita a un cittadino egiziano) che "il Paese di origine del trattenuto, nelle conclusioni della scheda-Paese dell'istruttoria del ministero degli Esteri (...) è definito Paese di origine sicuro ma con eccezioni per alcune categorie di persone: oppositori politici, dissidenti, difensori dei diritti umani o coloro che possano ricadere nei motivi di persecuzione".

 

Ed è questo il motivo per cui, "in ragione dei principi affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea, il Paese di origine del trattenuto non può essere riconosciuto come Paese sicuro".

 

i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin

Decidendo di affidare la lista dei Paesi sicuri ad una norma primaria, e non più secondaria come è invece il decreto del ministro degli Esteri con cui finora è annualmente aggiornato l'elenco, il governo cerca di blindare la sua posizione di fronte alle norme del diritto europeo che fino ad ora hanno prevalso pesando sulle decisioni dei giudici.

 

3. LA NUOVA NORMATIVA È CONFORME A QUELLA UE E A QUALI CRITERI RISPONDE

Estratto dell'articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

1 Che cosa stabilisce il decreto legge approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri?

i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin

Sancisce quali sono i cosiddetti «Paesi sicuri» in cui gli immigrati che non hanno titolo per restare in Italia possono essere rimpatriati. E lo fa con legge dello Stato, e quindi fonte primaria del diritto. […]

 

2 Dopo il decreto sarà ancora possibile non convalidare i trattenimenti?

Secondo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, «nel momento in cui un elenco di Paesi sicuri viene inserito in una legge il giudice non può disapplicare la legge».

 

[…] 4La nuova normativa italiana […] è conforme alla normativa europea?

Secondo i ministri Piantedosi, Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, il decreto anticipa il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo approvato lo scorso aprile che entrerà in vigore nel giugno 2026.

 

il video di giorgia meloni per i due anni di governo

5 La decisione del tribunale di Roma si basava su una sentenza della Corte di Giustizia europea. Il decreto migranti tiene conto di quella sentenza?

La sentenza europea sarebbe stata assolutamente recepita nel decreto di ieri sera. Il sottosegretario Mantovano, «senza polemica» ha osservato che «se leggiamo i provvedimenti del Tribunale di Roma, quel meccanismo dei rimpatri non esiste più e dovremmo a quel punto rispondere in sede europea del perché non tuteliamo i confini europei e creeremmo così una serie di altri problemi», come il rispetto del regolamento di Dublino.

 

6 Perché tre Stati sono stati cancellati dalla lista dei Paesi sicuri?

Proprio per tenere conto di quanto prescrive la sentenza della Corte di Giustizia europea. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha spiegato che il decreto è in linea con la sentenza perché in quei Paesi c’era «un’eccezione territoriale, poiché si era valutato che presentavano in alcune parti del territorio qualche tipo di problema che non li faceva considerare sicuri».

 

7 Come vengono definiti i Paesi sicuri?

La valutazione si basa su una serie di informazioni, in alcuni casi anche riservate e provenienti dall’intelligence, che vengono gestite principalmente dal ministero degli Esteri e dal ministero della Giustizia.

 

8La lista dei Paesi sicuri può essere aggiornata?

giorgia meloni - foto lapresse

Sì, sarà aggiornata «annualmente nel confronto con il Parlamento», ha detto Mantovano.

arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migrantiarrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranticentro per migranti a gjader centro migranti italiano in albaniarendering del centro italiano per migranti di shengjin in albania centro per migranti a gjader vignetta sui migranti in albania

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...