meloni orban abascal morawiecki

GIORGIA MELONI VISTA DAI DEMOCRISTIANI TEDESCHI: SE VUOLE UN’ALLEANZA TRA I CONSERVIATORI E IL PPE DEVE MOLLARE I SUOI ALLEATI POLACCHI DEL “PIS”, GLI SPAGNOLI DI VOX E PRENDERE LE DISTANZE DA ORBAN - NON DOVRÀ FARLO PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE, VISTO CHE LA CAMPAGNA ELETTORALE ESIGE LA SUA PROPAGANDA E NESSUNO SI ATTENDE UN’ABIURA A STRETTO GIRO. MA DOPO IL VOTO DOVRÀ SCEGLIERE - QUELLO CHE SARÀ IL DISCRIMINE DELLA PROSSIMA LEGISLATURA EUROPEA LO HA INDICATO IL PRESIDENTE DEL PPE, MANFRED WEBER: “COSTRUTTIVI CONTRO DISTRUTTIVI”

giorgia meloni mateusz morawiecki

Estratto dell’articolo di Valerio Valentini per “il Foglio”

 

All’ennesima sollecitazione, i tre europarlamentari tedeschi della Cdu, che addentano un tramezzino mentre ascoltano Manfred Weber, allargano le braccia spazientiti: “Non c’è nessuna possibilità di un accordo tra Ppe ed Ecr. Nessuna. Zero. No way. E scrivetelo, per favore. Questa è semmai una fantasia della signora Meloni, ma non esiste”.

 

Al che il portavoce del presidente del Popolari, olandese dal piglio deciso, interviene sfoggiando un italiano impeccabile: “Il partito PiS e i suoi dirigenti sono i nostri nemici politici. E infatti in autunno saremo compatti al fianco di Donald Tusk per batterli”. Si capisce insomma che il problema, per Meloni, sono i suoi alleati attuali, polacchi su tutti.

MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022

 

L’operazione “spaccare i Conservatori” scatta qui, nell’afa di Via della Conciliazione. […] “Meloni? Come presidente del Consiglio, in chiave europea, ci sarebbe poco da contestarle, Mes a parte”, ragiona Andreas Schwab, Cdu, a Bruxelles dal 2004. “E’ come leader di Ecr che insomma…”. Dunque il problema sta lì: nei compagni di viaggio che Donna Giorgia dovrà abbandonare, se vuole conquistarne di nuovi, e più importanti. Solo che di quel partito guardato con così tanto sospetto, i Conservatori, lei è presidente: lasciarli non sarà facilissimo.

GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL

 

Ma certo non dovrà farlo prima delle elezioni europee, che la campagna elettorale esige la sua propaganda, e dunque nessuno si attende un’abiura a stretto giro. Ma dopo? “E dopo sarà Meloni – ci spiega un’europarlamentare francese – a dover scegliere”. Quello che sarà il discrimine della prossima legislatura europea Weber lo indica così: “Costruttivi contro distruttivi”. Dove starà FdI?

 

giorgia meloni viktor orban

Un indizio, qui nell’incontro conclusivo di questa due giorni di popolarismo europeo all’ombra del Cupolone, lo si coglie nella scelta di campo che l’esecutivo italiano ha fatto giovedì a Lussemburgo. “Lo strappo rispetto a Polonia e Ungheria è il segno tangibile di come sia il governo italiano ad avvicinarsi alle posizioni del Ppe, e non viceversa”, nota Weber. […] E Meloni? Per lei, come per i cechi di Petr Fiala, come per altri componenti meno esagitate di Ecr, potrà esserci spazio. Non a caso vari europarlamentari popolari ricordano del precedente del 2004, quando per accogliere i Tory inglesi aggirando veti e complicazioni politiche, il gruppo del Ppe assunse un nome più esteso: “Ppe e Democratici europei”.

 

SANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI

Servirà dunque una simile trovata, pare, per consentire a un pezzo dei Conservatori di entrare strutturalmente nell’orbita del Ppe, nella prospettiva però di una riproposizione della maggioranza “Ursula”, sia pure in versione rivista, ma comunque con un’intesa solida tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per Meloni significherebbe dover tradire gli amici di sempre, i polacchi del PiS, e quelli mai davvero rinnegati, come Viktor Orbán. Lo farà? Qui al bar dell’Auditorium gli europarlamentari della Cdu dicono che lo si capirà a breve, con le elezioni in Spagna. Perché pure Vox rientra nel novero degli impresentabili. E il voto per la Moncloa è a fine luglio.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...