merola raggi

VIRGINIA SI’, VIRGINIO NO - MENTRE A ROMA SI ASPETTA IL RINVIO A GIUDIZIO DELLA RAGGI, A BOLOGNA, NONOSTANTE UNA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI, IL SINDACO VIRGINIO MEROLA SALVA I DIRIGENTI DOPO UN BUCO DA 200MILA EURO COMMETTENDO UNA PALESE OMISSIONE IN ATTI DI UFFICIO - PROCURA E GIORNALI ZITTI. FORSE PERCHE’ E’ DEL PD?

MEROLAMEROLA

Antonio Amorosi per La Verità

 

Trovate le differenze tra Virginia Raggi e Virginio Merola. Sono entrambi sindaci, rispettivamente di Roma e Bologna. Hanno lo stesso nome di battesimo. Sono entrambi scivolati su fattacci di gestione della macchina amministrativa. Pochi sanno, infatti, che anche il sindaco di Bologna, del Pd, è coinvolto in una vicenda riguardante i suoi dirigenti. Ma si parla solo della Raggi. Chissà perché.

 

Al Comune di Bologna è addirittura arrivata la condanna della Corte dei conti. E il Comune, contattato da chi scrive, ha ammesso, per iscritto, di aver violato una ulteriore norma anche dopo la condanna.

RAGGIRAGGI

 

Ma per il Virginio del Pd non ci sono programmi tv in prima serata né telecamere a scandagliarne la quotidianità né comunicazioni dell' autorità giudiziaria. Sono tutti solo e unicamente per la Virginia dei 5 stelle. E Virginia Raggi per adesso è solo accusata di aver violato delle norme. Può darsi che un processo la riterrà colpevole. Ma per adesso è solo un' accusa. Eppure.

 

A Roma, in seguito alla richiesta della magistratura, si aspetta il rinvio a giudizio del il primo cittadino per abuso d' ufficio e falso. Certo, è arrivata la notificato del 415 bis, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

MEROLA NOTAMEROLA NOTA

 

L' abuso d' ufficio è per la nomina del fedelissimo Salvatore Romeo. Quello delle polizze vita intestate, che da funzionario del Comune a 39.000 euro annui finì alla guida della segreteria della Raggi, con un salario di quasi 120.000 euro. Stipendio poi sceso a 93.000 per l' intervento dell' Authority anticorruzione. L' accusa di falso invece è relativa alla nomina di Renato Marra, fratello meno famoso del dirigente Raffaele arrestato (la nomina successivamente è stata revocata). Raggi avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Comune. Raggi sostiene di aver agito in buona fede e si è sempre dichiarata innocente. Ma se ne chiedono le dimissioni.

 

Invece si dichiara colpevole il Comune di Bologna di Virginio Merola, sindaco al secondo mandato.

 

Due dirigenti storici del Comune Bologna, Roberto Diolaiti e Giovanni Fini, affidano per anni consulenze geologiche ad un privato senza titoli: un affidamento di incarichi in assenza dei presupposti. Vengono condannati con sentenza definitiva dalla Corte dei Conti per un danno da 200.000 euro (il reato è prescritto per gli anni precedenti, il danno sarebbe anche superiore). Ma il Comune non sanziona i due dirigenti come obbliga a fare la legge italiana, la n° 311 del 2004 art. 1 commi 11 e 42.

 

MEROLAMEROLA

«L' affidamento di incarichi in assenza dei presupposti», proprio il reato di Diolaiti e Fini, oltre ad una «responsabilità erariale», cioè la restituzione del maltolto, porta a un «illecito disciplinare», cioè impone al Comune di sanzionarli. Ma quando chiediamo al Comune che sanzione ha inflitto ai dirigenti lo becchiamo con le mani nella marmellata.

 

Ammette con una comunicazione ufficiale che «vista la complessità della materia e della normativa succedutasi nel tempo, si è valutato di non avviare alcun procedimento sanzionatorio». La normativa non è mai cambiata e l' intervento disciplinare del Comune è obbligatorio, come abbiamo spiegato l' 11 giugno scorso sulla Verità. Ma non è succede nulla. C' è una palese omissione in atti di ufficio, un reato penale. E non succede nulla. Per un Comune è un reato non applicare la legge.

 

Eppure. Eppure da Virginio non sono arrivate né le tv né i grandi giornali né la Procura della Repubblica. Incomprensibile bellezza del circo mediatico che con il Pd non affonda mai il colpo.

RAGGIRAGGI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…