giuseppe conte angela merkel

LA MERKEL CE HA “MES” IN QUEL POSTO - LA CANCELLIERA IN PRESSING SU CONTE PER IL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA’ - MA LE PAROLE STIZZITE DI “GIUSEPPI” (“RISPETTO LE OPINIONI DI ANGELA MA A FAR DI CONTO PER L'ITALIA SONO IO CON IL MINISTRO GUALTIERI, I RAGIONIERI DELLO STATO ED I MINISTRI”) MANDANO SU TUTTE LE FURIE ANGELONA - IL PD, PARTITO "GARANTE" DEI RAPPORTI CON L'EUROPA, SI È VISTO "COSTRETTO" A SCENDERE IN CAMPO

Marco Antonellis per affaritaliani.it

 

 

giuseppe conte angela merkel

Si è sfiorato l'incidente diplomatico tra Italia e Germania nei giorni scorsi, vicenda passata del tutto inosservata sui giornaloni nostrani. Dopodomani la Germania sarà a capo della Ue per i prossimi 6 mesi. E sapete la novità? Angela Merkel è a dir poco irritata con il premier Giuseppe Conte.

 

Sull'asse Roma-Berlino l'irritazione si tagliava con il coltello nei giorni scorsi tanto che è dovuta scendere il campo la diplomazia per tentare di metterci una pezza. Tutto nasce dalle parole di Angela Merkel sulle prossime scelte che il governo italiano dovrà effettuare, in particolare quelle riguardanti il Meccanismo europeo di stabilità, il Mes. "È uno strumento che può essere usato da tutti - ha spiegato in un'intervista la cancelliera tedesca - non lo abbiamo attivato perché rimanga inutilizzato". Un'ingerenza che ha fatto infuriare Palazzo Chigi.

 

GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL

"Rispetto le opinioni di Angela - ha replicato Conte- ma a far di conto per l'Italia sono io con il ministro Gualtieri, i Ragionieri dello Stato ed i ministri". Ma la risposta di "Giuseppi" ha fatto andare su tutte le furie la Cancelliera, a dir poco irritata dalle parole del Premier, tanto da costringere la diplomazia di entrambe le parti ad un surplus di lavoro per cercare di sedare quella che rischiava di diventare una vera e propria crisi tra Stati, per di più alla vigilia del semestre tedesco in Europa.

 

CONTE MERKEL

La vicenda però non è finita qui tanto che il Pd, partito "garante" dei rapporti con l'Europa, si è visto "costretto" a far scendere in campo direttamente il ministro degli Affari Europei Amendola con un'intervista dal sapore riparatorio sulla Stampa di Torino (giornale che aveva intervistato la Merkel) per ribadite che "i rapporti con la Cancelliera sono di grandissima collaborazione". "La verità", spiegano dal Nazareno, "è che se facciamo arrabbiare la Merkel proprio ora che sono le settimane cruciali rischiamo di vanificate tutti gli sforzi fatti in questi ultimi mesi. Non si può mettere a repentaglio tutto il lavoro fatto".

stati generali amendola

 

Tanto più che il Pd non ha nessuna intenzione di lasciare campo libero ai 5Stelle sul Mes. Come spiegano dem di primissimo piano in sede di scostamento di bilancio il Premier dovrà essere più chiaro sul Meccanismo europeo di stabilità. Non si può fare finta di nulla e rimandare tutto a settembre.

 

Anche se il governo rischia di colare a picco e i grillini pronti a votare no sembrano aumentare di giorno in giorno, come spiega una fonte molto bene informata: "Il rinvio del voto sul Mes a settembre Conte lo sta facendo perché attualmente una decina di grillini hanno detto che non lo vota, e quindi anche con i numeri che ci sono attualmente in Senato, staremmo sotto. Conte spero che a settembre qualcosa possa cambiare, ecco perché ha deciso di rinviare".

giuseppe conte angela merkel 2CONTE MERKEL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…