merkel seehofer

MERKEL SULL'ORLO DI UNA CRISI - LA CANCELLIERA CHIAMA CONTE E GLI PROMETTE DI CANCELLARE LE BOZZE SUI MIGRANTI IN VISTA DEL VERTICE DI DOMENICA. E IL SUO PORTAVOCE PRECISA CHE ERA UNA TELEFONATA ''CONFIDENZIALE'' - ECCO GLI SCENARI CHE POSSONO PORTARE ALLA CACCIATA DELLA CANCELLIERA O DI SEEHOFER, LANCIANDO IL GOVERNO TEDESCO IN UNA CRISI AL BUIO

  1. GERMANIA: SONDAGGIO, UNO SU DUE PER PASSO INDIETRO MERKEL

HORST SEEHOFER ANGELA MERKEL

 (ANSA) - La pressione su Angela Merkel si riflette ormai anche nell'opinione pubblica tedesca: stando a un sondaggio Yougov, il 43% degli intervistati sarebbe a favore di un passo indietro della cancelliera, sfidata apertamente dal ministro dell'Interno, Horst Seehofer, sui respingimenti dei migranti al confine. Il 42% vorrebbe invece che la Bundeskanzlerin restasse al suo posto. Un 15% non ha espresso opinione in merito. Fra gli elettori dell'Unione (Cdu-Csu), il 63% appoggia ancora Merkel.

 

  1. MIGRANTI: DI MAIO, HO APPREZZATO CHIAMATA MERKEL A CONTE

 (ANSA) - "Ho molto apprezzato ieri che Angela Merkel abbia chiamato Giuseppe Conte e che abbia detto ricominciamo da capo domenica, perché altrimenti noi non saremmo andati a firmare il foglio precompilato scritto da altri stati". Così il vicepremier Luigi Di Maio al congresso nazionale Uil aggiungendo: "così non deve più essere, sono contento che l'Italia stia rialzando la testa".

 

  1. BERLINO, TELEFONATA MERKEL-CONTE 'CONFIDENZIALE'

giuseppe conte angela merkel

 (ANSA) - Quello tra Angela Merkel e Giuseppe Conte è stato un colloquio "confidenziale" di cui non si possono divulgare i contenuti. Lo ha detto alla conferenza stampa del governo tedesco la portavoce della cancelliera, Ulrike Demmer, rispondendo ad una domanda sulla telefonata di ieri tra Merkel e il premier italiano.

 

 

  1. VISEGRAD PORTA MERKEL SULL' ORLO DI UNA CRISI SCONTRO FRANCIA-ITALIA

giuseppe conte angela merkel

Estratto dall'articolo di Tonia Mastrobuoni per la Repubblica

 

La "Mitteleuropa nera" lancia l' opa sovranista sull' Europa. In vista del vertice di domenica sui profughi fortemente voluto da Angela Merkel che dovrà preparare il Consiglio europeo di fine mese, i quattro di Visegrad - Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia - hanno fatto sapere che boicotteranno quel pre-summit. L' Austria ci sarà, ma ieri era riunita con i " ribelli dell' est" e dalle parole di Viktor Orbán sembra che il Consiglio di fine mese si stia trasformando sempre di più in un referendum sulla cancelliera. Con Vienna complice della rivolta anti-Berlino.

 

La sfida dei cinque Paesi " ribelli" si giocherà sui tempi. L' onda nera che da est si sta propagando verso il cuore dell' Europa per far prevalere istanze nazionaliste e anti- solidali sembra intenzionata a mettere seriamente in difficoltà Merkel. Se non a darle la spallata definitiva. È lei il baluardo di un' idea di convergenza europea su valori e istanze che i quattro di Visegrad, l' Austria - e in parte l' Italia sembrano non voler accettare più.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

(…)

 

In questo irrigidimento dei fronti, l' Italia sembra in mezzo al guado. Ieri Giuseppe Conte ha detto che andrà al pre- vertice ma ha anche dichiarato di aver costretto Merkel a fare un passo indietro, a ricominciare il negoziato sui profughi dal foglio bianco e non dall' intesa di Meseberg e dalle bozze europee che circolano. Ma si tratta di bozze, insomma. Peraltro, se l' Austria o la Germania di Seehofer chiudessero le frontiere, l' onere di accogliere i profughi respinti ricadrebbe su di noi. E Matteo Salvini ha già detto di no. Non si capisce dunque su cosa si potrebbe concentrare la loro oscura alleanza dell'" asse" se non sui famosi hot spot che sono già in discussione.

 

viktor orban

La cancelliera, in vista dei dieci giorni che potrebbero cambiare l' Europa, ha due problemi. Il primo è la fretta. La frenata imposta da Visegrad, dall' Austria e dall' Italia è un cappio al collo. Il suo ministro dell' Interno Seehofer la aspetta al varco dopo il vertice di fine giugno e minaccia, in assenza di accordi soddisfacenti, di attuare il suo piano di respingimenti alla frontiera. Merkel sarebbe costretta a cacciarlo, ad assistere alla fine della storica alleanza Cdu- Csu e a doversi cercare nuovi partner per continuare a governare o ad aprire una crisi al buio.

 

La seconda questione è che Berlino ha bisogno dell' Italia. Allungando i tempi per un' intesa europea, però, Conte si renderebbe complice di spingere Merkel sull' orlo di una crisi. Ed è l' unica cosa che all' Italia non converrebbe affatto: chiunque dovesse prendere il posto della cancelliera sarebbe più duro di lei, più incline ad appoggiare l' idea dei bavaresi di chiudere i confini. Con buona pace di Salvini.

sebastian kurz viktor orban

 

(…)

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