giuseppe conte mes

MES IN QUEL POSTO - SLITTA LA RESA DEI CONTI SUL FONDO: OGGI CONTE ALLE CAMERE NON FARÀ ACCENNO SULL’ARGOMENTO NELLE COMUNICAZIONI ALLA VIGILIA DI UN CONSIGLIO EUROPEO - ANCHE IL CENTRODESTRA VOLERÀ BASSO PER NON DIVIDERSI TRA FAVOREVOLI (FORZA ITALIA) E CONTRARI (LEGA E FDI) - L'UNICA INCOGNITA È LEGATA ALLA RISOLUZIONE DI +EUROPA CHE CHIEDE SUBITO UN VOTO DI CAMERA E SENATO SUL MES. FARI PUNTATI SUI RENZIANI…

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

giuseppe conte

La mina del Mes è disinnescata. La maggioranza si appresta a rinviare la discussione, il presidente del Consiglio Conte non farà alcun accenno oggi sull'argomento. E perfino il centrodestra, per non dividersi, volerà basso. Le comunicazioni del premier alla vigilia di un Consiglio europeo che ha spiegato ieri Conte «deve trovarsi pronto all'appuntamento della storia» non causeranno alcun terremoto in Parlamento. Lo testimonia il fatto che FI, Lega e Fratelli d'Italia presenteranno una risoluzione unitaria senza alzare muri. Gli azzurri sono per l'utilizzo del Fondo Salva stati «ma sarebbe assurdo dice il vicepresidente Tajani scontrarsi adesso, anche perché a Bruxelles non ne parleranno».

 

Gualtieri Conte

LE POSIZIONI

Anche i rosso-gialli non si spaccheranno. La mozione porta la prima firma del capogruppo pentastellato a palazzo Madama, Perilli. Fino all'ultimo Iv chiederà un impegno più stringente, punterà a modificare il testo ma nel documento approntato si accenna al Mes solo come uno degli strumenti sul tavolo. Si fa un quadro degli aiuti europei, dei sussidi e dei prestiti e si rimanda alla valutazione del Parlamento e del governo quando sarà chiaro l'esito della partita sul Recovery Fund.

 

macron conte

Il Pd è per il sì al Mes ma non intende affondare il colpo, lo farà a settembre quando in occasione della presentazione del piano di rilancio - insisterà sulla necessità che l'Italia prenda quei 37 miliardi per spese sanitarie messi a disposizione dalla Ue. L'unica incognita è legata alla risoluzione di +Europa che chiede subito un voto di Camera e Senato sul Mes. Fari puntati sui renziani.

 

«Sarebbe veramente difficile non votarla», dicono più senatori di Iv. Ma prevarrà la decisione di non rompere, anche perché sempre oggi si chiuderà l'intesa sulle presidenze di Commissioni. Neanche gli azzurri cascheranno nella trappola. I rosso-gialli in ogni caso accennando al Mes nella propria risoluzione puntano a far decadere le altre ma dovranno essere i presidenti di Camera e Senato a stabilire se si voteranno gli altri documenti.

 

elisabetta casellati roberto fico

«Non prestatevi a torsioni regolamentari o interpretazioni legislative l'appello della Bonino ai presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico - potrebbero essere pericolosissimi precedenti per il futuro». Il leghista Calderoli mira a far emergere le divisioni nella maggioranza, «ma non ci riuscirà», ribadiscono dal fronte rosso-giallo. Nel momento in cui si eviterà il voto sulla risoluzione Bonino l'opposizione griderà al bavaglio. Tornerà ad attaccare il presidente del Consiglio.

 

Ma l'obiettivo della maggioranza e dell'esecutivo ora è uno solo: dare forza al premier al tavolo della trattativa Ue, far sì che sul Recovery Fund non vincano i cosiddetti Paesi frugali. Spingerlo ad ottenere il bazooka che all'Italia serve ora, non nel 2021. Non avere il sostegno immediato dell'Europa aprirebbe una crepa nel governo. E' per questo che il presidente del Consiglio ha promesso di battere i punti sul tavolo, minacciando veti ed evocando perfino una Europa a doppia velocità.

angela merkel e giuseppe conte by osho

 

«Italia e Francia sono unite», ha detto il capo dell'esecutivo nel suo discorso all'ambasciata francese a Roma per le celebrazioni del 14 luglio. Conte due giorni fa ha incontrato la Cancelliera Merkel e a margine del Consiglio europeo vedrà il presidente francese Macron.

 

 Chiederà un risultato immediato, dirà no a qualsiasi tipo di condizionalità, sbarrerà la strada alla possibilità che per usufruire dei 750 miliardi (ma la convinzione è che saranno di meno) si dovranno rispettare parametri sulla crescita. Sulla partita del Recovery fund'arriverà la sponda pure del Colle.

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

«A Bruxelles andremo per ribadire l'importanza di dare una risposta forte all'emergenza economica altrimenti l'Europa è finita», la linea del premier in Parlamento. E allora in attesa di capire se Conte riuscirà nell'impresa «meglio non litigare sul Mes», la posizione del Pd. M5s insiste: «Non ne abbiamo bisogno». Ma dopo la ripresa dei lavori il tema si riproporrà e ribadiscono i dem ci saranno solo due schieramenti: quello europeista e quello dei populisti. Quello sarà il momento del redde rationem, non adesso.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”