kim jong un

CHE MESSAGGIO CI VUOLE MANDARE KIM? - IN COREA DEL NORD NON SI MUOVE UNA FOGLIA SENZA L'OK DEL DITTATORE, E QUINDI FA SPECIE IL VIDEO MANDATO IN ONDA DALLA TV DI STATO CON LE PREOCCUPAZIONI DELLA GENTE COMUNE SUL DIMAGRIMENTO DI KIM JONG-UN - PERCHÉ L’HANNO FATTO? PYONGYANG È ALLE STRETTE, CON POCO CIBO E SENZA RISORSE. L’ENFASI SULLA MAGREZZA POTREBBE ESSERE UNA STRATEGIA PER ATTIRARE LE SIMPATIE DEL POPOLO, E PER DIMOSTRARE CHE…

 

KIM JONG UN EMACIATO - GIUGNO 2021

1 - CI SONO NUOVI DUBBI SULLE CONDIZIONI DI SALUTE DI KIM JONG-UN. LA NOTIZIA È CHE QUESTA VOLTA NON SONO I MEDIA OCCIDENTALI AD ALIMENTARLI, MA LA TV DI STATO KCTV, CHE HA MANDATO IN ONDA IL COMMENTO DI UN CITTADINO: “VEDERE IL SEGRETARIO GENERALE EMACIATO SPEZZA TANTO IL CUORE DELLA NOSTRA GENTE” - LA MISTERIOSA SCOMPARSA DEL 2020, L’OBESITÀ, IL TABAGISMO E L’ALCOLISMO: TUTTE LE VOCI SU CICCIO-KIM

KIM JONG UN

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ma-che-successo-kim-jong-ci-sono-nuovi-dubbi-274931.htm

 

2 - COREA, NUOVI DUBBI SULLA SALUTE DI KIM LA TV TOCCA IL TEMA TABÙ: «È EMACIATO»

Flavio Pompetti per "il Messaggero"

 

Kim Jong-un dimagrisce e il paese che è alla fame si dispera. Da qualche tempo i media internazionali stanno sottolineando come il presidente nord coreano abbia perso peso rispetto ad un anno fa, come è facile constatare nella comparazione delle immagini a distanza di tempo.

Kim Jong Un polso

 

Nelle stime degli esperti il dittatore che è alto 170 cm e in condizioni ottimali pesa circa 140 kg, avrebbe perso negli ultimi dodici mesi tra i dieci e i venti chili.

La notizia ha fatto persino una rara e enigmatica apparizione nella televisione pubblica nazionale.

KIM JONG UN

 

L' INTERVISTA

La rete governativa Kctc ha mandato in onda brevi affermazioni di quello che appare un uomo intervistato per strada. È un signore di mezza età con il capo coperto da un cappello da contadino, il quale dice testualmente con tono sommesso: «Il cuore della gente geme di dolore a vedere il volto emaciato di Kim. Ognuno sente le lacrime bagnargli spontaneamente la faccia».

KIM JONG UN DIMAGRITO

 

In un paese dove nulla sulla scena pubblica accade senza un motivo ben studiato, gli esegeti del regime si stanno scervellando per decifrare il messaggio. La Corea del Nord è alle strette, con poco cibo e senza risorse per procurarne all' estero. La situazione era già critica negli anni passati con le sanzioni imposte dall' amministrazione Trump.

 

kim jong un 2

Il Covid ha fatto il resto, chiudendo con il lockdown il 90% delle importazioni dalla Cina, paese dal quale arrivavano alcuni dei beni di consumo alimentare essenziali. I prezzi del riso e del carburante sono ancora abbastanza stabili, ma quelli della soia, dello zucchero e della farina sono alle stelle, con il pacco di caffè introvabile a meno di cento dollari. La Fao stima che la carenza alimentare ammonta a due mesi del fabbisogno nazionale, ovvero circa 860.000 tonnellate di cibo.

Kim Yo Jong e Kim Jong un

 

Lo stesso Kim ha riconosciuto in pubblico il problema due settimane fa, all' apertura dei lavori del Comitato centrale del Partito del popolo. L' enfasi che all' improvviso la televisione di stato dà alla magrezza del leader potrebbe essere frutto di una dieta orchestrata per attirare le simpatie del popolo, e per dimostrare che anche il presidente soffre come i suoi cittadini. Se invece il dimagrimento fosse causato da malattia, allora ci sono poche speranza di avere delucidazioni da Pyongyang.

kim jong un

 

IL SEGRETO

L' intero paese a iniziare dai media protegge in un bozzolo di segretezza ogni dettaglio che riguarda la vita privata della famiglia Kim. Sette anni fa il presidente fu assente per mesi dalla scena pubblica, mentre si infittivano illazioni sua una sua malattia terminale. Kim Jong-un è obeso e cardiopatico, e abusa spesso di tabacco e alcool; l' annuncio della sua scomparsa non sorprenderebbe la comunità medica.

kim jong un 13kim jong un 9trump kim jong unkim jong un 12Kim Jong Un

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)