virginia raggi luigi di maio

MARRA-MEO! IL TAGLIA E CUCI SUL MESSAGGIO DI DI MAIO CHE BLINDA MARRA NON LO HANNO FATTO I GIORNALISTI, MA VIRGINIA RAGGI! E' STATA LEI A DECIDERE DI MANDARE AL SUO BRACCIO DESTRO SOLO LA PARTE "POSITIVA" DELLE PAROLE DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA. E AGLI ATTI DELL'INCHIESTA È RIMASTA QUELLA VERSIONE

DI MAIO RAGGIDI MAIO RAGGI

Massimo Martinelli per Il Messaggero

 

L'accusa di giornalismo killer che Beppe Grillo ha mosso ad alcuni giornali, compreso il nostro, è smentita dai fatti così come ricostruiti nelle carte della Procura.

Abbiamo pubblicato correttamente il testo di un sms che Virginia Raggi ha inviato a Raffaele Marra il 10 agosto 2016. Il testo, come altri contenuti nel telefonino di Raffaele Marra sequestrato dai pm al momento del suo arresto, è agli atti dell'inchiesta che lo riguarda e, tra l'altro, è noto al suo avvocato difensore al quale la Procura ha già restituito l'apparato telefonico.

DI MAIO RAGGI 2DI MAIO RAGGI 2

 

Con quel messaggio, lo scorso 10 agosto, Virginia Raggi intendeva tranquillizzare Marra trasferendogli le considerazioni Di Maio che, da una parte lo definiva un servitore dello Stato, e dall'altra segnalava alla stessa Raggi l'opportunità di conoscerne la posizione giudiziaria e il suo convincimento sul fatto che Marra non potesse restare nel Gabinetto in Campidoglio.

 

Per una sua scelta, Virginia Raggi decise di inoltrare a Marra solo la parte positiva del messaggio di Di Maio, per dargli l'impressione che la fiducia fosse incondizionata. E questa stessa impressione, generata da una decisione personale di Virginia Raggi, è poi finita agli atti dell'inchiesta che il nostro giornale ha riportato. Successivamente Di Maio ha reso noto per intero il contenuto dei messaggi scambiati con la Raggi, che fino a quel momento non era a disposizione di nessuno, tanto meno dei giornalisti.

 

marramarra

A questo punto appare evidente che le nostre ricostruzioni sono state assolutamente aderenti a quelle svolte dall'autorità giudiziaria. Così come è evidente che Grillo - con le sue accuse - cavalchi questa circostanza giocando sull'equivoco. E cercando di trasformarla nell'ennesima occasione per continuare una campagna contro stampa e giornali rei - a suo dire - di rappresentare una realtà non a 5 stelle.

 

GRILLO E DI MAIOGRILLO E DI MAIO

È chiaro a tutti, quanto queste ricostruzioni fuorvianti e pretestuose siano l'ultimo segno del clima di delegittimazione generato dal vertice M5S nei confronti dell'informazione e - nel caso specifico - delle nostre colleghe Valentina Errante e Sara Menafra, che hanno agito con la consueta correttezza.

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