IL METEORITE RENZI FARÀ ESTINGUERE I PIDDINOSAURI?

Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

La vicenda del Quirinale ha terremotato il Partito democratico. Pier Luigi Bersani sente la maggioranza sfuggirgli sotto i piedi. I cattolici, infatti, o per meglio dire, gli ex democristiani sono sul piede di guerra: hanno capito che non sarà Franco Marini il candidato del partito al Colle e minacciano fuoco, fiamme e scissioni.

Seduto su un divanetto Beppe Fioroni scuote la testa e mormora ironico: «Amato da gran paraculo può fare anche il para-cattolico». Dario Franceschini fa avanti e indietro per il Transatlantico con l'aria forzatamente svagata. I «Mpm», ossia i «malmostosi per Marini» (così sono stati battezzati nel Pd gli ex Dc) sono gli unici ad aggirarsi per una Camera semivuota. Intanto il segretario che vede inevitabilmente sgretolarsi la maggioranza fa convocare una riunione di bersaniani «puri» allargata anche agli «impuri».

Cioè ai «giovani turchi», che gli uomini del segretario vogliono incorporare alla loro corrente per riallargare una maggioranza che rischia di essere una minoranza. Il clima è tale che un parlamentare di lungo corso profetizza: «Ci saranno minimo ottanta franchi tiratori chiunque sia il candidato».

Intanto Matteo Renzi parte alla volta di Parma: «C'è chi mi ha sconsigliato di andarci, ma chi se ne importa: l'inciucio con Berlusconi lo sta facendo Bersani, mica io». Il sindaco di Firenze sa che i due lo temono. Il segretario soprattutto perché sono già due candidati che gli ha fatto saltare. Guardando a come lo trattano, non sembrerebbe che Renzi abbia tutta questa influenza, ma è così. Lui critica Marini e Finocchiaro, dirigenti e parlamentari del Pd li difendono, però, spiega un autorevole esponente della maggioranza bersaniana, «se non sono più che immacolati, alle accuse di Matteo seguono quelle della gente, dei grillini e in questo clima meglio lasciar perdere».

Sembra la fotografia di un partito paralizzato, ma l'impressione che ricava il sindaco di Firenze è tutt'altra: «Vogliono comandare loro, sempre e solo loro (gli ex ds, ndr), adesso si sono inventati anche Barca, ma facessero quello che vogliono: se preferiscono perdere per non allargare il perimetro oltre la sinistra, affari loro». Renzi in questi giorni si sente sotto attacco: «E nessuno mi difende, perché mi vivono come un corpo estraneo».

Non lo consola il fatto che i vertici del Pd non abbiano difeso nemmeno Romano Prodi dagli attacchi di Berlusconi e dei suoi (lo ha fatto, due giorni dopo, solo Enrico Letta). E a qualche amico che lo invita ad andare avanti nella conquista del partito confida il suo vero timore: «Se continuano così, io rischio di ereditare una terra bruciata».

La tensione spezza gli ultimi fili del rapporto che legava Bersani e Renzi. Il segretario è arrabbiato e si sfoga così con i suoi: «Quello è un irresponsabile. Ha paura che io riesca a fare un governo che duri mentre lui vuole andare alle elezioni anticipate. Ma ha fatto male i suoi calcoli».

Nonostante il buon numero di solerti pompieri che cercano di spegnere i mille fuochi che si accendono nel campo del Pd, il compromesso appare impossibile. Per tutto il giorno continuano gli attacchi dei bersaniani a Renzi. Solo Berlusconi li ha impegnati con la stessa intensità.

Renzi non vuole replicare direttamente agli insulti. Ma c'è chi si chiede quanto potrà durare una situazione del genere. E il deputato renziano Angelo Rughetti offre una chiave di lettura di quanto sta accadendo: «È strano che Bersani non senta la necessità di fare in modo che le relazioni politiche in questa fase delicata vengano portate avanti anche con il contributo di chi ha preso il 40 per cento dei consensi e si affidi solo alla vecchia guardia».

È una delle critiche che vengono fatte al segretario, quella di procedere senza coinvolgere una parte importante del partito. E c'è chi, come l'ex parlamentare del Pd Peppino Caldarola, imputa questo modo di fare agli uomini più vicini al leader: «Gotor e gli altri che circondano il segretario dovrebbero ispirarsi a letture più liberali se non vogliono far degenerare la vita interna del Pd e passare alla storia come il più ottuso gruppo dirigente che la sinistra abbia mai avuto».

E c'è anche un'altra accusa che viene rivolta a Bersani. Dai renziani, ma è condivisa dai dalemiani e dai veltroniani. È di nuovo Rughetti a spiegare di che cosa si tratta: «Mi piacerebbe che Bersani facesse più il segretario e meno il candidato premier. Tutti sanno che il governo di minoranza non esiste e non serve: un esecutivo che così non è utile e non va messo in pista». Già, però Bersani è seriamente intenzionato ad andare avanti con il suo governo di minoranza. Non spera che i grillini cambino casacca adesso, però è convinto che con il tempo alcuni lo faranno.

 

vignetta renzi e bersani RENZI E BERSANI RENZI E BERSANI renzi e bersani DARIO FRANCESCHINI bersani renzi DARIO FRANCESCHINI GIUSEPPE FIORONI sen25 anna finocchiaro franco marini

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...