bonelli morani bonaccini

“MI TINGO UNA CIOCCA DI CAPELLI DI VERDE SE NON SUPEREREMO IL 5%” – LA PROMESSA DEL VERDE BONELLI E GLI ALTRI FIORETTI DEI POLITICI IN VISTA DELLE EUROPEE – LA DEM MORANI: “SE VENGO ELETTA MI FACCIO BIONDA” - IL PD BONACCINI PROMETTE DI METTERSI A DIETA – MA RESTANO PROMESSE DA MARINAIO: RENZI DISSE DI ESSERE PRONTO A LASCIARE LA POLITICA IN CASO DI SCONFITTA AL REFERENDUM DEL 2016. MATTEONZO PERSE MA E’ ANCORA LI’…

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”- Estratti

 

Angelo Bonelli

Il verde può diventare il colore della disgrazia del verde Angelo Bonelli, il rosso quello della disperazione del calendiano Matteo Richetti, il giallo quello della gioia di Alessia Morani, che lotta disperatamente per entrare nel Parlamento europeo.

 

(...)

E così, all’alba delle elezioni europee di inizio giugno, la politica torna a promettere pegni che la sorte o le divinità, benevole e no, possono incassare subito dopo il voto. A Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, che l’hanno intervistato a Rai Radio 1 per Un giorno da pecora , Angelo Bonelli, dioscuro (insieme a Nicola Fratoianni) dell’Alleanza verdi sinistra, ha detto che «alle elezioni europee sono sicuro che noi supereremo il 5 per cento. E, se non succede, prometto che mi tingo una ciocca di capelli di verde».

 

alessia morani

Per tutti coloro che si fossero già affannati al solo pensiero di ritrovarsi un Bonelli emulo della ciocca resa celebre da Cristiano Malgioglio (che però è bionda), nucleo catalizzatore di attenzioni di un panorama tricologico di cromatura diversa, sappiano che dopo il voto potrebbero esserci un Matteo Richetti interamente rosso («Se Azione non arriva al 4 per cento»), un’Alessia Morani totalmente bionda («Se vengo eletta») e uno Stefano Bonaccini dimagrito di otto chili («Se vengo eletto, datemi un paio di mesi per riuscirci: ne peso 88, arriverò a pesarne 80»).

 

Star indiscussa dei voti e fioretti, magari anche per il governatore uscente dell’Emilia-Romagna, tornerà a far parlare di sé anche la Madonna di San Luca, che si raggiunge faticosamente a piedi salendo, e non poco, dal centro di Bologna.

 

matteo richetti e le cene al twiga - meme by osho

Le rivolse un accorato grazie Pier Ferdinando Casini nel 2001, subito dopo la sua elezione a presidente della Camera; la evocò nel 2018 anche Nunzia De Girolamo, finita per un dispetto dei berlusconiani dell’epoca a cercar (vana) gloria elettorale nelle roccaforti rosse, dopo essere stata tolta (e all’ultimo secondo) da un collegio blindato nella natìa Campania.

 

Certo, la promessa del prima è sempre più agevole dell’azione del dopo, come dimostrano le innumerevoli volte che Matteo Salvini, all’alba della sua ascesa politica, annunciò l’intenzione di smettere di fumare; o quelle in cui il suo omonimo Renzi, all’inizio del declino, pronunciò la promessa di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum del 2016. «Il tre aprile smetto di fumare», annunciò trionfale il leader della Lega subito dopo il clamoroso sorpasso ai danni di Forza Italia alle Politiche del 2018.

STEFANO BONACCINI

 

 

Si diede un mese di tempo dal voto, il tempo di provare a fare il governo con i 5 Stelle, che arrivò poi a giugno. La vigilia di Natale successiva era ancora là, davanti ai suoi follower, testa bassa: «È una cosa da scemi fumare. E scemo io che ho ricominciato. Ma capitemi, è un periodo complicato».

alessia morani

 

(…)

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...