QUASI UN MILIONE DI EURO: È QUESTO IL PREZZO CHE BERLUSCONI AVREBBE PAGATO A TARANTINI PER INDURLO A NON RACCONTARE AI GIUDICI CHE COSA ACCADEVA DURANTE I FESTINI A PALAZZO GRAZIOLI E VILLA CERTOSA

Fiorenza Sarzanini per Corriere.it

 

BERLUSCONI TARANTINI ESCORT E BISOGNOSI BERLUSCONI TARANTINI ESCORT E BISOGNOSI TARANTINI A ROMA DOPO LA SCARCERAZIONE TARANTINI A ROMA DOPO LA SCARCERAZIONE

Quasi un milione di euro per convincerlo a mentire. Contanti, vacanze, affitti in case milionarie, avvocati: è questo il prezzo che Silvio Berlusconi avrebbe pagato a Gianpaolo Tarantini per indurlo a non raccontare ai giudici che cosa accadeva durante le feste organizzate nelle sue residenze di Palazzo Grazioli e Villa Certosa.

 

Cinque anni dopo le rivelazioni di Patrizia D’Addario, che per prima raccontò le notti trascorse a casa dell’allora capo di governo, i magistrati di Bari sollecitano il rinvio a giudizio dell’ex Cavaliere. Lo accusano di aver costretto l’imprenditore a dire bugie grazie alla mediazione di Valter Lavitola, il suo uomo ombra che si occupò dei versamenti di denaro, ma anche di «gestire» i contatti con lo stesso Tarantini e alla fine si sarebbe addirittura tenuto una parte dei soldi. 

patrizia d addario patrizia d addario


L’udienza di fronte al giudice è stata fissata per il 14 novembre. E in quella sede i magistrati contesteranno a Berlusconi tre circostanze precise riguardo alla versione fornita da Tarantini.

 

berlusconi tarantini berlusconi tarantini PATRIZIA DADDARIO E BARBARA MONTEREALE PATRIZIA DADDARIO E BARBARA MONTEREALE TARANTINI E LA MOGLIE ANGELA DEVENUTO TARANTINI E LA MOGLIE ANGELA DEVENUTO

In particolare di averlo persuaso «a mentire negando, contrariamente al vero, che Berlusconi avesse corrisposto a donne, appositamente reclutate da Tarantini per partecipare a cene o incontri, compensi in cambio di prestazioni sessuali» e anche «a tacere, così rimanendo reticente, circa i reali incontri dell’incontro svoltosi tra Berlusconi e Tarantini a Palazzo Grazioli dopo la mezzanotte del 13 novembre 2008» e poi «a tacere, così rimanendo reticente, circa la reale portata dell’interessamento in favore di Tarantini da parte di Berlusconi — all’epoca presidente del Consiglio dei ministri — con riferimento a progetti di affari da concretizzarsi mediante procedure illegittime con i responsabili della Protezione civile e con società commerciali facenti capo al gruppo Finmeccanica».

PATRIZIA DADDARIO E BERLU images PATRIZIA DADDARIO E BERLU images

 

In cambio, oltre a 500 mila euro in contanti ma soprattutto versamenti di denaro per soddisfare ogni sua esigenza anche nel periodo durante il quale era agli arresti domiciliari per spaccio di cocaina. 
 

SABINA BEGAN CON MIKE TYSON DA VANITY FAIR SABINA BEGAN CON MIKE TYSON DA VANITY FAIR

Era stata una relazione consegnata dalla Guardia di Finanza ai magistrati nel settembre scorso a ricostruire quali e quante bugie avesse raccontato l’imprenditore. Di fronte ai magistrati Tarantini aveva sempre negato di aver raccontato al premier che quelle donne erano escort. Ma l’esame delle intercettazioni telefoniche attivate nel 2008 aveva dimostrato l’esatto contrario.

barbara montereale bollente barbara montereale bollente

 

E infatti nella relazione i finanzieri scrivono: «Dopo la cena del 16 ottobre 2008 Berlusconi chiama Tarantini e riferendosi alle ragazze che avevano trascorso la notte a Palazzo Grazioli tra l’altro sottolineava "guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh" alludendo evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario, motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunché.

BEGAN ENTRA A PALAZZO GRAZIOLIBEGAN ENTRA A PALAZZO GRAZIOLI

 

Infatti Tarantini affermava “sì ma stia tranquillo presidente non c’è problema” e Berlusconi rispondeva: “E vabbé ma perché hanno... sono foraggiatissime”». 
L’incontro «dopo la mezzanotte» fa invece riferimento agli affari che Tarantini aveva chiesto a Berlusconi di voler concludere.

 

SABINA BEGAN DA VANITY FAIR SABINA BEGAN DA VANITY FAIR

Le verifiche investigative hanno infatti accertato che proprio in quel periodo le «pressioni» dell’imprenditore si erano intensificate tanto che «in una telefonata del 5 novembre 2008 con l’amico Salvatore Castellaneta, Tarantini lo informa che Berlusconi la sera prima gli aveva confidato di aver lasciato la brochure informativa sul Gruppo Intini a Bertolaso», all’epoca capo della Protezione civile.

BeganBegan

 

E nella loro informativa i finanzieri sottolineano come «il disegno di far intervenire Berlusconi sull’allora presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini prendeva forma il pomeriggio del 5 dicembre 2008 quando Berlusconi riferiva a Tarantini di aver fissato un appuntamento per il martedì successivo». 

BEGAN AL PARTY DI TARANTINI A BARIBEGAN AL PARTY DI TARANTINI A BARI


Tarantini non sarebbe stato l’unico a ottenere soldi e i favori in cambio del silenzio. Nel fascicolo è stato inserito anche il rogito per l’acquisto di un appartamento a Roma regalato da Berlusconi a Sabina Began, l’«ape regina» accusata a Bari insieme con Tarantini di induzione alla prostituzione per aver portato alcune donne alle feste.

 

SABINA BEGAN DA VANITY FAIR SABINA BEGAN DA VANITY FAIR

La casa risulta comprata nell’estate del 2011, proprio nello stesso periodo in cui l’imprenditore Gianpaolo Tarantini e il faccendiere Valter Lavitola venivano arrestati per ordine dei giudici di Napoli con l’accusa di aver ricattato il premier. E poco prima che quell’inchiesta fosse trasferita a Bari dove adesso è arrivata al capitolo finale. 
 

SABINA BEGAN DA VANITY FAIR SABINA BEGAN DA VANITY FAIR

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?