DA MILLEPROROGHE A MILLEPROMESSE – APPROVATO IL DECRETO. CONTIENE LE MODIFICHE PER TAXI E NCC, NONOSTANTE GLI SCIOPERI – PREVISTO ANCHE IL BLOCCO DI FLIXBUS, GLI AUTOBUS LOW COST CHE HANNO PORTATO IN GIRO 3 MILIONI DI PERSONE NEL 2015 – IL GOVERNO ASSICURA CHE INTERVERRA’ PER MODIFICARE LE NORME APPENA APPROVATE
Paolo Baroni per La Stampa
Il Milleproroghe ha incassato la fiducia anche alla Camera e quindi diventa legge senza che il testo venga modificato. Restano validi sia l’emendamento Lanzillotta su taxi ed Ncc, su cui però il governo si è impegnato ad intervenire nel giro di un mese siglando il protocollo coi tassisti, sia quello che blocca l’attività di Flixbus, la società italo-tedesca che gestisce i bus low cost.
Il pressing dei deputati, di maggioranza (il pd Boccadutri e Mazziotti di Ci) e di opposizione (Capezzone di Direzione Italia), ha però convinto il governo a fare marcia indietro: “Il governo ci da ragione – annuncia il relatore al Milleproroghe Andrea Mazziotti di Civicie Innovatori –. Sarà superata la grave forzatura fatta al Senato”.
tassisti romani protestano sotto al senato
“In questi giorni – spiega il presidente della Commissione Affari Costituzionali - si è parlato molto della protesta dei tassisti e meno della norma anti Flixbus che voleva cancellare il diritto di tanti consumatori a viaggiare su autobus lowcost. Ho chiesto al governo di cancellare questa norma e il governo ci ha dato ragione: sarà abrogata al primo provvedimento utile”.
Come ricordano i vari ordini del giorno, infatti, il comma 2-bis dell’articolo 9 del Milleproroghe, “oltre a prorogare il termine per l’approvazione del Piano nazionale di mobilità sostenibile, modifica il comma 3 dell’articolo 3, del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 285, restringendo l’accesso al mercato nell’ambito dei servizi automobilistici di linea interregionale di competenza statale”.
In particolare “la nuova formulazione approvata al Senato – che modifica una norma, in vigore dal gennaio 2006 e mai cambiata in questi dieci anni- danneggia nella sua attuale versione una compagnia di servizi di linea interregionale che da un anno e mezzo opera sul territorio nazionale attraverso piattaforma web, con un modello di business innovativo che coinvolge 50 aziende di trasporto e riscuote il successo di una numerosa clientela (quasi tre milioni di viaggiatori)”.
Tra l’altro a gennaio l’Autorità garante per la concorrenza, rispondendo a una richiesta di parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, relativa a un esposto inviato al MIT da un concorrente di Flixbus che lamentava la politica tariffaria posta in essere da alcuni nuovi operatori esteri, aveva già chiarito che “ogni eventuale vincolo normativo o regolamentare alla libertà tariffaria delle imprese sarebbe in aperto contrasto con i principi e le norme a tutela della concorrenza”.
L’approvazione da parte del Senato di norme contro i bus low cost, secondo Sergio Boccadutri “è stato un grave errore, a cui il Governo si è prontamente impegnato a rimediare quanto prima, anche per non incorrere nel rischio di una procedura di infrazione europea oppure una censura da parte della Corte Costituzionale”. A suo parere, infatti, si tratta di “norme lesive di alcuni principi cardine del nostro ordinamento posti a presidio dell’attività di impresa e del libero gioco concorrenziale; violano il principio della certezza del diritto, pregiudicano gravemente il legittimo affidamento degli operatori economici sulla normativa vigente, e violano la concorrenza nel settore dei servizi automobilistici regionali di competenza statale, riducendo l’offerta di servizi ai passeggeri”.
La Camera ha accolto tutti e tre gli ordini del giorno presentati da Boccadutri, Mazziotti e Capezzone, che impegnano “ad adottare ogni atto normativo utile, per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale”. La prima occasione utile potrebbe essere rappresentata dall’approvazione del disegno di legge per il mercato e la concorrenza attualmente al vaglio del Senato, questione di poche settimane insomma. “Ora la strada per risolvere il problema e garantire la vita di Flixbus è aperta -commenta Capezzone - L’impegno c’è. Va rispettato”.
“L’approvazione di tre ordini del giorno con parere favorevole del Governo impegna il Governo stesso a risolvere il problema e rappresenta un segnale che ci spinge a credere in questo Paese - commenta Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia - Oggi, di fronte ad un problema reale, la Camera dei Deputati sceglie di stare dalla parte delle decine di aziende e dei milioni di passeggeri coinvolti. Siamo fiduciosi che il Governo darà seguito alle decisioni del Parlamento e supererà l’abuso normativo prodotto negli ultimi giorni. Viva FlixBus, viva la libertà di viaggiare!”.