lamorgese

“STIAMO ANDANDO INCONTRO A UN AUTUNNO DIFFICILE” - IL MINISTRO DELL’INTERNO LAMORGESE FIUTA L’ARIA DELLA RABBIA SOCIALE E LANCIA L'ALLARME, DIFENDENDO L'ATTIVITA' DEI REPARTI MOBILI: "RIDURNE I NUMERI? NON SE NE PARLA. A NAPOLI CI SONO STATI ATTACCHI PREORDINATI, ESTRANEI AI LEGITTIMI TIMORI DEI LAVORATORI" - I SOSPETTI SUGLI INTRECCI TRA ULTRAS, ESTREMA DESTRA E CRIMINALITA'

luciana lamorgese

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

Quello di Napoli è stato un impasto venefico e difficilmente replicabile. Un mix di gente disperata, ma anche ultras del calcio, teppisti, neofascisti, camorristi, spacciatori, e l'intero universo che ruota attorno alla movida partenopea a cominciare dai parcheggiatori abusivi. Ma i casi di aggressione violenta alle forze dell'ordine erano già troppi per non essere all'attenzione del ministero dell'Interno. Solo a citare i più eclatanti: Carrara, Savona, Livorno. Ora Napoli.

 

È per questo che la ministra Luciana Lamorgese, nella riunione a porte chiuse con i sindaci delle città metropolitane, quando si era sentita chiedere più agenti per controllare il rispetto delle ordinanze comunali, a chi indicava con una certa faciloneria i reparti mobili come nullafacenti, aveva risposto seccamente: «Non se ne parla, stiamo andando incontro a un autunno difficile».

 

RIVOLTA A NAPOLI CONTRO LE MISURE ANTI COVID

Ieri mattina, a cose fatte, Luciana Lamorgese ha parlato di «attacchi preordinati» che nulla hanno a che fare «con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica». Il viceministro dell'Interno, Matteo Mauri, le ha fatto eco: «È del tutto chiaro che non si è trattato di una protesta spontanea, ma di azioni organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell'estremismo politico».

 

Al Viminale se l'aspettavano, il salto di qualità. Così non sono si sono troppo meravigliati dai nuovi tafferugli del pomeriggio a Napoli, stavolta protagonista l'ultrasinistra. «Si sa che si contendono la piazza». E quando era sera, le questure di tutt' Italia erano allertate perché si temeva un bis. A Napoli, come a Roma, dove di nuovo in piazza c'era un intreccio tra estrema destra e tifoseria ultras. «Non è certo una novità, questa osmosi tra ambienti violenti. Gli ultras vanno a braccetto da anni con l'ultradestra e quando possono, scatenano violenze di piazza. A Napoli, però, c'è la variabile della camorra».

RIVOLTA A NAPOLI CONTRO LE MISURE ANTI COVID

 

Anche secondo Enzo Letizia, dell'associazione nazionale funzionari di polizia, siamo ai «prodromi di una possibile quanto sciagurata deriva violenta dell'emergenza». I funzionari di polizia da settimane osservano il crescendo di intolleranza verso le forze dell'ordine. Hanno lanciato per tempo l'allarme.

RIVOLTA A NAPOLI - AGGREDITO IL GIORNALISTA PAOLO FRATTER

 

«Isolare violenti e gruppi criminali, spesso coesi da illeciti interessi - dice ancora Letizia - è un dovere imprescindibile che deve essere esercitato anche evitando strumentalizzazioni e tensioni nelle esternazioni pubbliche. Il Paese ha bisogno di equilibrio o diversamente lo scenario rischia di degenerare sotto la spinta di provocazioni estremistiche e criminali con violenze a macchia di leopardo sul territorio nazionale». Il Viminale teme che si saldino tra loro emergenze diverse: dai negazionisti che maltollerano ogni divieto, a chi si vede spinto sull'orlo del fallimento senza adeguati ristori da parte dello Stato, al ribellismo giovanile, a gruppi estremistici che non riescono a emergere e cercano di infiltrarsi in proteste legittime per farle deragliare.

rivolta a napoli per le misure anti covid 6

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...