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IL MINISTRO GRECO DEL LAVORO: ''È MOLTO PROBABILE CHE MARTEDÌ NON RIPAGHEREMO IL FONDO MONETARIO. MA NON SAREBBE DEFAULT, SOLO UN'OBBLIGAZIONE SCADUTA'' - ANCHE SE SI TROVA L'ACCORDO, TSIPRAS DEVE FARLO VOTARE AL SUO PARTITO. E NON È MICA DETTO - SENZA ACCORDO, DA MERCOLEDÌ CHIUDONO LE BANCHE

1.GRECIA, GOVERNO: SE NON PAGHIAMO FMI NON È FALLIMENTO

(LaPresse/EFE) - Nel caso in cui la Grecia non pagherà al Fondo monetario internazionale gli 1,6 miliardi di euro la cui restituzione è prevista il 30 giugno, Atene sarà "in situazione di obbligazioni scadute" e questo "non equivale a un fallimento". Lo ha detto il ministro greco del Lavoro, Panos Skurletis, in dichiarazioni rilasciate alla tv privata greca Mega.

skurletisskurletis

 

2.GRECIA, GOVERNO: SENZA ACCORDO NON RESTITUIREMO 1,6 MILIARDI A FMI

(LaPresse/EFE) - Se non si raggiungerà un accordo globale con i creditori, "è molto probabile" che la Grecia martedì non restituirà al Fondo monetario internazionale il prestito di 1,6 miliardi di euro. Lo ha detto il ministro greco del Lavoro, Panos Skurletis, in dichiarazioni rilasciate alla tv privata greca Mega. Skurletis ritiene che, visto l'attuale stato dei negoziati, è poco probabile che si arrivi a un accordo, ma non ha escluso che, a certe condizioni, possa esserci una proroga del salvataggio attuale.

 

3.VAROUFAKIS: DA CREDITORI STRANE RICHIESTE, NOI ACCOMODANTI

(LaPresse) - La Grecia si è fatta in quattro per venire incontro alle "strane richieste dei creditori". Lo ha detto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, in un'intervista rilasciata alla radio irlandese RTE. Varoufakis ha garantito che l'impegno di Atene per rimanere nella zona euro è "assoluto".

yanis varoufakisyanis varoufakis

 

4.OETTINGER: ACCORDO IN 5 GIORNI O GREXIT INEVITABILE

(LaPresse/Reuters) - "Una 'Grexit' non è il nostro scopo, ma sarà inevitabile se non si raggiungerà una soluzione nei prossimi cinque giorni". Lo ha detto il Commissario Ue per l'Energia, Guenther Oettinger, intervenendo alla radio tedesca Deutschlandfunk. Fonte Reuters

 

 

5.LA TRAPPOLA DEL PARLAMENTO: SE TSIPRAS NON TROVA I VOTI BANCHE CHIUSE DA MERCOLEDÌ

Federico Fubini per il “Corriere della Sera

 

Alla fine magari la polizia non si presenterà alla Banca di Grecia stamattina per prelevare il governatore Yannis Stournaras e depositarlo trecento passi più in là, in parlamento. Ma il fatto stesso che la presidente dell’aula Zoi Konstantopoulou ieri abbia accennato a un’idea del genere, dà la misura dello sforzo che resta da fare alla Grecia per evitare di finire là dove oggi sembra diretta: verso un mondo senza contante. Se non ci sarà accordo con il resto d’Europa entro tre giorni, da mercoledì questa nazione di 11 milioni di persone resterà senza banche o distributori di cassa in funzione.

tsipras renzi merkeltsipras renzi merkel

 

Non lo si direbbe dalla calma che regna per le strade, o dal piglio di Zoi Konstantopoulou. La presidente del parlamento, a 39 anni, in questi mesi si è imposta come la leader dell’ala intransigente di Syriza, il partito della sinistra radicale al governo. È una donna giovane che in Grecia ha imparato la politica come arte dell’intimidazione. In questi giorni cerca di costringere Stournaras a presentarsi in parlamento a spiegare perché la banca centrale abbia definito «probabile» l’uscita dall’euro, nell’ipotesi che non ci sia un accordo con i creditori.

 

GUNTHER 
OETTINGER
GUNTHER OETTINGER

Il governatore non intende andare, geloso della sua indipendenza, asserragliato della Banca di Grecia per tenere i contatti con Bruxelles o Francoforte e misurare il crollo dei depositi nelle banche: nell’ultima settimana il volume dei conti è sceso sotto i 130 miliardi di euro, contro i 250 di prima della crisi e i 173 dei momenti migliori del 2014. Per questo Zoi Konstantopoulou ha velatamente minacciato mandare a prendere Stournaras con le forze dell’ordine, per qualche ora nei palazzi di Atene non si è parlato d’altro e a lei per il momento basta.

 

Yannis StournarasYannis Stournaras

Ma il ruolo della presidente del parlamento sarà ancora più rilevante tra qualche ora: subito dopo che, come sembra ancora possibile, venerdì o sabato la Grecia e i suoi creditori raggiungeranno un accordo su un programma di tasse e tagli di spesa in cambio di un nuovo esborso. Il tempo stringe. Martedì prossimo entro la mattinata il governo deve saldare una rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale e, senza nuovi aiuti, finirebbe di fatto in insolvenza; la Banca centrale europea si troverebbe costretta a proteggersi limitando i continui finanziamenti di emergenza alle banche greche, finora effettuati per tenere aperti gli sportelli malgrado l’emorragia dei depositi.

 

Alexis Tsipras, Eric Toussaint et Zoe KonstantopoulouAlexis Tsipras, Eric Toussaint et Zoe Konstantopoulou

Per gli istituti a quel punto verrebbe decretata una «vacanza», come accadde in America nel 1933 o a Cipro nel 2013. Ma in America le banche riaprirono dopo qualche giorno, quando Franklin Delano Roosevelt annunciò una garanzia dello Stato sui depositi; e a Cipro lo fecero non appena arrivò un pacchetto di aiuti dall’Europa. Ma per la Grecia, senza accordo, non sarebbero disponibili né l’una né l’altra opzione.

 

Di qui il ruolo vitale di Konstantopoulou e della sinistra più radicale al governo. Se venerdì o sabato a Bruxelles si arriva a un «compromesso ragionevole e doloroso», come già prevede il ministro delle Riforme Giorgos Katrougalos, allora domenica il parlamento greco dovrà votarlo. La posizione della presidente dell’aula sarà decisiva per capire se la maggioranza del premier Alexis Tsipras terrà o se invece il suo modello «anti-sistema», il primo al potere in Europa, è già al tramonto. Il premier potrebbe aver bisogno dei voti dell’opposizione. Molto dipenderà dal merito del compromesso che si sta cercando a Bruxelles.

 

Zoe KonstantopoulouZoe Konstantopoulou

Se poi il piano passa nel parlamento di Atene domenica, lunedì lo voteranno anche i parlamenti dei creditori più riluttanti: Berlino, l’Aia, Helsinki, Bratislava e Tallinn. Quindi l’esborso europeo, appena in tempo per evitare il default martedì. A patto naturalmente che tutto vada per il meglio, in una vicenda in cui tutto per ora è andato nel peggiore dei modi possibili.

 

 

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