minniti migranti libia

NO MINNITI, NO PORTI! INVECE DI RINGRAZIARLO PER I SUCCESSI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE, RENZI&CO SCONFESSANO L'EX MINISTRO - "LIBERO" LO DIFENDE: "OGGI LO SPUTACCHIANO CON VILE IPOCRISIA. QUANDO IL VIMINALE ERA NELLE SUE MANI E LUI INAUGURO' LA POLITICA DI CONTENIMENTO DELLE PARTENZE DALLA LIBIA, SIA RENZI CHE I SUBALTERNI STAVANO CON LUI. ORA È DIVENTATO LO SPAVENTAPASSERI ABBANDONATO SUL CAMPO DELLA SCONFITTA..."

Alessandro Giuli per “Libero quotidiano”

 

marco minniti (2)

Marco Minniti è il migliore fra i peggiori ma i suoi ex compagni, invece di ringraziarlo per i successi in materia di controllo dell' immigrazione selvaggia, oggi lo sputacchiano con vile ipocrisia. Ieri l' ex ministro dell' Interno ha consegnato a Repubblica uno sfogo informale per le parole d' accusa ricevute da Matteo Renzi in un articolo pubblicato il giorno prima. Titolo: "Allarmisti sui migranti, pavidi sullo ius soli".

 

marco minniti saluta fabrizio cicchitto

Minniti è un uomo schivo, degno esemplare di quella antica e minoritaria schiatta di comunisti con il senso dello Stato. Difficilmente lo vedremo polemizzare a cielo aperto con il suo ex premier fiorentino, ma già sappiamo come la pensa: quando il Viminale era nelle sue mani e lui inaugurò una politica di contenimento delle partenze dalla Libia, d' intesa con le autorità di Tripoli e aprendo corridoi umanitari insieme con l' Onu, sia Renzi sia i suoi influenti subalterni stavano tutti con il ministro. Al punto che Renzi, una volta caduto sul rovinoso referendum costituzionale del 2016, l' ha voluto ancora al suo posto nel governo di Paolo Gentiloni; e addirittura gli ha chiesto di candidarsi come portabandiera renziano alle ultime primarie. Sappiamo com' è andata: Minniti aveva accettato con spirito di servizio, salvo poi ritirarsi visto lo scarso e oscillante sostegno delle fazioni in lotta riconducibili al giglio magico.

minniti renzi

 

marco minniti

lontano da twitter Ma qui il punto è un altro. Minniti è un politico strutturato, solido, di formazione novecentesca, un faticatore d' apparato che non ha tempo per twitter e playstation. Dalemiano per vecchia obbedienza, tra il 1999 e il 2001 fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio con lui e poi sottosegretario alla Difesa nel Giuliano Amato bis. In quel periodo prese confidenza con le deleghe ai servizi segreti che gli consentirono di addentrarsi nello Stato profondo dal quale si governano i conflitti e si proteggono i cittadini. Nella passata legislatura, si deve appunto a Minniti un silenzioso lavoro ispirato al concetto della sicurezza compassionevole.

 

Ha sacrificato la sua leggendaria riservatezza soltanto nell' estate del 2017, di fronte a un picco di sbarchi dal nord Africa sulle nostre coste, interrogandosi pubblicamente sulla tenuta della nostra democrazia e ventilando la chiusura dei porti. Poi si è rimboccato le maniche per ridurre drasticamente il traffico degli schiavi subsahariani «senza muri, senza filo spinato e senza evocare l' invasione».

gianni letta marco minniti (2)

Matteo Salvini non ha fatto altro che ereditare da Minniti un lavoro ben fatto e un ministero impiegato a regola d' arte per combattere malaffare e degrado urbano (ricordate il Daspo metropolitano? Idea di Minniti maltrattata dai sindaci).

 

continuità al viminale Certo, il leader leghista ha saputo spingersi fin dove mai Minniti sarebbe approdato. Perché l' ex comunista ha pur sempre sostenuto la battaglia goscista per lo ius soli (in realtà ius culturae) e ha ripetutamente criticato Salvini con accenti accorati e a volte sopra le righe. E tuttavia nessuno ha potuto contraddire una linea di continuità tra i due, trattandosi nel caso di Salvini della prosecuzione del lavoro di Minniti in forma più intensiva e dirompente.

 

marco minniti

Sarà dunque questo che l' ipocrita Renzi non perdona al suo ex beniamino? E stiamo parlando dello stesso Renzi che nel suo libro Avanti scriveva orgoglioso: «Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro».

 

Parole che Minniti non avrebbe mai pronunciato, preferendo limitarsi alla soluzione dei problemi piuttosto che alla tardiva declamazione retorica di una verità così indigesta al popolo della sinistra estrema. Insomma, quando le cose andavano bene, quello lavorava e l' altro si prendeva i meriti e faceva il fenomeno.

 

Ora che la sinistra mangia pane e cicoria e si disseta col fiele, il povero Minniti è diventato lo spaventapasseri abbandonato sul campo infecondo della sconfitta. Invece di tenerselo stretto, dopo averlo apprezzato e rispettato quale riserva della Repubblica stimata anche a destra, i compagni autolesionisti in servizio permanente ed effettivo l' hanno subito sconfessato.

marco minniti

Ancor più stupisce che sia proprio Renzi a scivolare nell' errore: in politica si deve sempre comprendere l' ingratitudine, se non condonarla perfino; ma non la stupidità.

marco minniti marco minnitisgarbi e minnitiminniti gentiloniSCALFARI MINNITI 1BOSCHI MINNITImarco minniti (7)minnitiminnitiwalter veltroni marco minniti angelo becciu gianni lettamaurizio martina marco minnitiMINNITI CON I CAPELLIMARCO MINNITI BY LUGHINOmarco minniti saluta renato schifani

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…