MIRACOLO GAYO - LE NOZZE OMOSESSUALI METTONO D'ACCORDO PD E GRILLINI IN COMMISSIONE GIUSTIZIA (E FANNO INCAZZARE IL SOLITO GIOVANARDI)

Franco Bechis per "Libero"

Il blitz è avvenuto martedì pomeriggio nella commissione Giustizia del Senato presieduta da Francesco Nitto Palma. Il nuovo Pd di Matteo Renzi e il Movimento 5 stelle hanno trovato un accordo formando un diverso tipo di maggioranza per dare una corsia preferenziale per una legge che introduca in Italia i matrimoni gay.

A sorprendere tutti è stato il siciliano Giuseppe Lumia, che alle ultime primarie si è schierato proprio con Renzi. È stato lui a chiedere alla commissione di mettere in primo piano il gruppo dei disegni di legge sui matrimoni gay, ritenendo che ci fossero le condizioni «per l'estensione della disciplina del matrimonio o di altre singole disposizioni attributive di facoltà e diritti, in favore delle coppie composte da persone dello stesso sesso.

Del resto in diversi ordinamenti stranieri le coppie omosessuali possono accedere all'istituto matrimoniale, oppure dispongono comunque di un istituto che ne regola l'unione, in forza di puntuali richiami alla disciplina civilistica del matrimonio». Il blitz di Lumia ha trovato subito l'appoggio di Enrico Cappelletti e del gruppo M5S, che ha messo a verbale «l'orientamento favorevole affinchè prosegua prioritariamente l'esame dei disegni di legge» sui matrimoni fra persone dello stesso sesso, mettendo in secondo piano il pacchetto di disegni di legge sulle unioni civili solidali su cui doveva cominciare a votare la commissione.

La decisione ha sorpreso gli altri partiti che sostengono il governo di Enrico Letta, suscitando le ire del Nuovo centrodestra, contrarissimoa una legge sui matrimoni gay.Ha presola parola Lucio Barani (Gal) per sottolineare che «alla luce degli interventi svolti, sembra ormai formarsi una maggioranza favorevole all'esame prioritario dei disegni di legge volti all'introduzione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. Si tratta di una maggioranza numerica in commissione che non corrisponde a quella che attualmente sostiene il governo, Invito il presidente a tenere tale dato politico nel debito conto per l'organizzazione dei lavori».

LA MOSSA DI NITTO PALMA
E infatti Nitto Palma ha cercato di prendere tempo per lasciare al governo la scelta sull'incidente politico sui matrimoni gay. Ha rinviato i lavori della commissione, decidendo però di aprire la discussione generale in una delle prossime sedute proprio sul pacchetto di disegni di legge presentati sui matrimoni dello stesso sesso.

Lumia ha cercato di calmare le acque sostenendo che il Pd è favorevole «alla regolazione delle unioni civili fra persone dello stesso sesso secondo un modello simile a quello in vigore nella Repubblica federale di Germania». Fu quello ricordato da Pierluigi Bersani nella ultima campagna elettorale. Ma - nota con Libero Carlo Giovanardi (Ncd), che ha posto per primo il problema politico di quel blitz - «Lumia si è intortato per confondere un po' le acque.

Il fatto è che con quel blitz si procede a una discussione su tre disegni di legge che inequivocabilmente portano perfino nel titolo il riferimento ai matrimoni, e non alle unioni solidali fra persone dello stesso sesso. E i matrimoni gay sono incostituzionali: non si può introdurli surrettiziamente se prima non si cambia l'articolo 29 della Costituzione».

Sono appunto tre i disegni di legge sulla materia che grazie all'alleanza fra Pd e 5 stelle ora verranno discussi. Uno è del Pd, porta la prima firma di Sergio Lo Giudice e si intitola «Norme contro la discriminazione matrimoniale».

Fra gli altri è stato firmato anche da Felice Casson e Laura Puppato, e chiede di modificare nel codice civile ogni riferimento a «marito e moglie», sostituendolo con la parola «coniugi», senza distinzione di genere. Poi introduce il nuovo articolo 143 ter del codice civile per dire che «i coniugi dello stesso sesso stabiliscono il cognome della famiglia scegliendolo fra i loro cognomi. Lo stesso cognome è conservato durante lo stato vedovile, fino a nuove nozze...».

Operazione di chirurgia plastica che introduce la rivoluzione dei matrimoni gay senza quasi nominarli. Il secondo disegno di legge porta la firma del senatore M5S Luis Alberto Orellana ed è stato firmato fra gli altri anche dall'ex capogruppo Vito Crimi. Si intitola «Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso». Prevede l'introduzione di un articolo 91 nel codice civile sul matrimonio egualitario: «Il matrimonio può essere contratto da persone di sesso diverso o dello stesso sesso con i medesimi requisiti ed effetti».

COGNOMI E FIGLI
Poi regola l'uso dei cognomi in modo simile a quello previsto dal Pd, ma soprattutto riconosce la possibilità di avere figli per coppie dello stesso sesso o attraverso le procedure di adozione sia attraverso «il ricorso a tecniche di riproduzione medicalmente assistita, inclusa la maternità surrogata».

I 5 stelle non cambiano la formula «marito» e «moglie», preferendo mantenerle ma renderle giuridicamente asessuate, riferibili cioè ciascuna sia a una femmina che a un maschio. Il terzo disegno di legge è di Sel e porta la prima firma di Loredana De Petris. Si intitola «disposizioni in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso». Il testo è identico a quello dei 5 stelle, aggiungendovi solo alcuni commi particolari in alcuni articoli. Da quei tre disegni di legge molto simili dopo il blitz Renzi-Grillo ora dovrà nascere un testo unificato.

 

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