giorgia meloni

IL MIRACOLO DELLA SORA GIORGIA: LA MOLTIPLICAZIONE DI POLTRONE E DIRIGENTI – “IL FOGLIO”: “LA VERA RIFORMA DI MELONI È IL ‘DIRIGENZIATO’, IL PREMIERATO DEL FUNZIONARIO CHE VIENE PROMOSSO, INCORONATO. NON HA BISOGNO DI REFERENDUM, LA PREMIER L’HA GIÀ APPROVATA. A OGNI CDM, IN SILENZIO, SI STA RIVEDENDO, E MOLTIPLICANDO, LA PIANTA ORGANICA DEI MINISTERI. SI PROCEDE ALLA PROGRESSIVA ELIMINAZIONE DELLA FIGURA DEL SEGRETARIO GENERALE, SI SCORPORANO DIPARTIMENTI E...”

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “Il Foglio”

 

GIORGIA MELONI

La vera riforma di Meloni è il “dirigenziato”. Non ha bisogno di referendum: la premier l’ha già approvata. A ogni Cdm, nei comunicati, c’è una voce che passa inosservata. E’ la voce “riorganizzazione dei ministeri”. In silenzio, si sta rivedendo, e moltiplicando, la pianta organica di governo. Si procede alla progressiva eliminazione della figura del segretario generale, si scorporano dipartimenti.

 

Al ministero del Turismo l’organico delle aree passa da 159 a 294. I dirigenti da 21 a 30. A cosa serve? Serve a stipendiare, a fidelizzare funzionari in ministeri dove manca perfino il wi-fi. […]

 

daniela santanche'

Cos’è il “dirigenziato”? E’ il premierato del funzionario che grazie al governo Meloni viene promosso, incoronato. Quando la premier ha formato il governo, in molti hanno sorriso di fronte allo sfrenato desiderio di rinominare ministeri. Si credeva fosse dadaismo. Al posto dell’Agricoltura, la sovranità alimentare, il vecchio Sviluppo economico è diventato Made in Italy. Le competenze venivano passate da un ministero a un altro. Ebbene, è servito più di un anno per prendere le misure e per varare queste “riorganizzazioni”.

 

Vengono impilate a ogni Cdm tra una nomina e un’altra. Le ultime riguardano il Turismo, la Salute, l’Ambiente, e il ministero delle Infrastrutture. Sono documenti interni. Il 30 ottobre 2023, la ministra Santanché ha definito la riorganizzazione “un atto necessario dal punto di vista tecnico”. Vediamola. I dirigenti di prima fascia nel precedente regolamento erano 4 e ora diventano 7. I dirigenti di seconda da 17 passano a 23. Nel nuovo regolamento si prevede anche la nomina di un vicecapo segreteria del ministro.

 

[…]

 

gilberto pichetto fratin foto di bacco (1)

Il ministero del Turismo fino a pochi anni fa neppure esisteva. Faceva parte del ministero della Cultura. Adesso ha il suo portavoce, capo ufficio stampa, consigliere diplomatico (ci si augura che verifichi le telefonate). E’ curioso. In molti di questi regolamenti c’è di solito una frase che recita senza “ulteriore aggravio”.

 

Chiediamo a un ex ministro, uno di tre governi passati, come sia possibile avere più dirigenti e spendere sempre la stessa cifra. Risponde: “E’ una presa in giro. E’ chiaro che i ministeri diventano stipendifici. Naturalmente è denaro che poi viene a mancare per le politiche del ministero”. Andiamo alla Salute. Qui viene superata la carica di segretario generale. Stessa cosa avviene al Mimit.

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 21

Il segretario generale di Urso è un dirigente che abbiamo imparato a conoscere. E’ “Mister Prezzi”, Benedetto Mineo. Non deve stare molto simpatico al ministro. Il primo gennaio, secondo questa riorganizzazione che entrerà a regime, Mineo farà altro. Per la destra, la figura del segretario generale dei ministeri è una specie di vampiro.

 

Il più famoso è stato, per anni, con governi di destra e sinistra, Salvo Nastasi. Reggeva il ministero della Cultura, altro ministero dove, per volere di Sangiuliano, tutta la vecchia pianta è saltata. La destra ha sempre definito i segretari generali, dei vari ministeri, “i veri ministri”.

 

Con le nuove riorganizzazioni “scalano” i capi di gabinetto. E poi ci sono i “galloni”. Qui la destra fa la sinistra. E’ socialista. Allarga. Dicevamo della sanità. Da 1.699 funzionari si passa a 2.332. Nell’area “tre” del ministero si registra il grande balzo in avanti. Fino a meno di un anno fa era governato da un segretario generale e 12 direzioni generali. Adesso si avranno quattro dipartimenti 12 direzioni generali. I dirigenti di prima fascia da 13 salgono a 16. I dirigenti di seconda fascia da 111 a 134.

GENNARO SANGIULIANO MATTEO SALVINI

 

Spostiamoci al Mase, dal gozzaniano ministro Pichetto Fratin.

Gli uffici sono in via Cristoforo Colombo. Era l’ex ministero di Cingolani. Il sito web era finito sotto attacco hacker. Si è lavorato per mettere in sicurezza i sistemi. Ma, e lo dicono i dipendenti, non funziona la connessione wi-fi.

 

Anche qui si riorganizza. Da dieci direzioni si passa a 12. Per i dipartimenti Amministrazione generale, pianificazione e patrimonio natura, Sviluppo sostenibile, viene istituita una segreteria tecnica che sarà, a sua volta, coordinata da un capo segreteria. Il personale degli uffici di diretta collaborazione si allarga: da 110 unità a 140. Aumenta pure il numero dei consiglieri giuridici, economici, scientifici. Da 26 a 31

 

[…]

 

GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO

Negli appunti di Giorgia, il rito della premier, del dirigenziato non se ne parla. Come si concilia la necessità di risparmiare con questa “piantagione” di dirigenti che cresce? E se proprio si vuole essere buoni: serviva più di un anno per varare la “necessaria riorganizzazione”? L’anno passato era dunque una esercitazione di guida? La speranza è che almeno per il Mase venga assunta una squadra di tecnici informatici.

giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…