1. MISTERIOSO SEQUESTRO LAMPO DEL TESORIERE DI BERLUSCONI E SUO UOMO DI FIDUCIA 2. A META’ OTTOBRE GIUSEPPE SPINELLI E MOGLIE SAREBBERO STATI SEQUESTRATI IN CASA DA UNA BANDA DI DELINQUENTI ITALIANI E ALBANESI PER USARLI COME INTERMEDIARI E PROPORRE A BERLUSCONI DOCUMENTI 'SCOTTANTI' IN CAMBIO DI 35 MILIONI DI EURO (“ABBIAMO UN DOSSIER CHE RIBALTERÀ L’ESITO DEL LODO MONDADORI”) 3. CONSULENTE PER ANNI DI VERONICA LARIO, ‘’BANCOMAT SPINAU” DA MOLTI VIENE CONSIDERATO UNO DEGLI UOMINI PIÙ POTENTI E VICINI AL CAVALIERE.NEI PROCESSI È ANCHE EMERSO UN SUO RUOLO CENTRALE NEL PAGARE LE RAGAZZE DEL BUNGA BUNGA
Uno stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli, è stato sequestrato, giorni fa, in casa sua, per diverse ore, insieme alla moglie, da alcuni malviventi che hanno chiesto 35 milioni di euro in cambio di documentazione che, a loro dire, sarebbe stata utile all'ex presidente del Consiglio in un processo. Stamani la Polizia di Stato, a seguito di una serrata indagine, sta eseguendo arresti e perquisizioni.
Secondo la Questura di Milano Spinelli sarebbe stato vittima di un «sequestro lampo a scopo di estorsione, avvenuto nel milanese la notte tra il 15 e il 16 ottobre». I delinquenti, dicendosi in possesso di documentazione in grado di «ribaltare la sentenza civile d'Appello del cosiddetto lodo Mondadori», chiedevano che Berlusconi consegnasse in cambio 35 milioni di euro.
Giuseppe Spinelli, il ragioniere contabile di Silvio Berlusconi, è divenuto famoso quando il suo nome uscì nell'ambito dell'inchiesta Ruby, in particolare per il suo ruolo di "pagatore" delle olgettine, le ragazze ospiti delle serate di Arcore. Il suo ufficio, a Milano 2-Segrate venne perquisito su ordine del Pm Boccassini alla ricerca di documenti «pertinenti - scrivevano i magistrati nel decreto di perquisizione - le abitazioni date in comodato ad alcune prostitute, nonché attinenti ai rapporti economici con queste ultime intrattenuti da Spinelli o dai suoi collaboratori».
A indagare sull'episodio sono state la sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano e la Squadra mobile. Decine di uomini della Polizia di Stato stanno eseguendo in varie città italiane arresti e perquisizioni disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.
2. RETROSCENA
Piero Colaprico per Repubblica.it
Un sequestro-lampo ha lasciato per una notte intera Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Berlusconi, nelle mani di banditi armati e mascherati. L'hanno liberato solo dopo una telefonata di prima mattina all'ex premer. Un'indagine-lampo è stata la risposta a questo attacco anomalo, dai contorni ancora oscuri. I responsabili, tra i quali un pregiudicato barese, responsabile di rapimenti di direttori di banca, hanno incontrato poche ore fa i poliziotti. Quello che per ora trapela da fonti investigative è questo.
Lunedì 15 ottobre, come spesso capita di lunedì, giorno di pagamenti a 'Olgettine' e altri, di prelievi in contanti e di gestione dei conti delle dimore berlusconiane, Spinelli torna a casa sua più tardi del solito. Appena esce dall'ascensore e suona alla porta, viene aggredito da un paio di uomini, hanno le pistole in pugno, lo spingono dentro l'appartamento, immobilizzano la moglie e li costringono a stare su un divano, in attesa del capo, che arriva nel cuore della notte.
Che cosa vogliono? Soldi da parte di Berlusconi. In cambio offrono del materiale informatico che riguarda il lodo Mondadori, mostrano su un foglio di carta a Spinelli nomi di magistrati, parlano di Gianfranco Fini come di un uomo disposto a trafficare con la magistratura per rovinare Berlusconi. Spinelli in effetti chiama, parla con Berlusconi, i banditi se ne vanno. Vogliono una cifra altissima, sui 35 milioni di euro.
A quel punto, Berlusconi fa intervenire la sua scorta: Spinelli e la moglie vengono portati in località segreta. Scorre martedì 16 ottobre, il giorno dopo lo studio Ghedini-Longo avvisa la Procura milanese e interviene Ilda Boccassini, con interrogatori delle vittime e indagini sul territorio. Un mese dopo, gli arresti, ma l'operazione è ancora in corso, una nuova indagine sembra aprirsi.
Con il passare dei minuti, si apprendono altri dettagli. La banda era formata da sei persone, tre italiani e tre albanesi. Ed è stato un dettaglio quasi da romanzo, le scarpe da ginnastica rosse del capo, a imprimere una svolta alle indagini. Nel senso che tutti erano mascherati, ma interrogati dal procuratore aggiunto antimafia Boccassini, Giuseppe Spinelli e sua moglie Anna, hanno raccontato di aver visto soltanto queste scarpe rosse. E che nei giorni precedenti avevano notato 'movimenti' di estranei intorno alla casa, e anche all'interno del palazzo, circostanza notata anche da altri inquilini.
Pochi dettagli, ma grazie alle telecamere di sicurezza, la polizia giudiziaria del palazzo di giustizia e la squadra mobile hanno trovato sia un numero di targa, sia un'impronta digitale. E da lì si è snodato il filo, ancora ingarbugliato, di questo sequestro anomalo, organizzato dall'ex pentito barese, affiliato al clan Parisi, Francesco Leone.
E' lui che offre materiale informatico che riguarda anche Carlo De Benedetti e il Lodo Mondadori. Spinelli, minacciato, aveva il compito di spiegare a Berlusconi perché quel materiale potesse essere importante. Berlusconi e l'avvocato Ghedini avevano però preso tempo e, intanto, le intercettazioni telefoniche hanno svelato che la banda stava cercando di recuperare altri milioni di euro, di provenienza ancora oscura.







