LE ALLEGRE BANCHE DI CIPRO: DEBITI “CONDONATI” AI POLITICI

Luigi Offeddu per Corriere.it

«...Come noi li rimettiamo ai nostri debitori»: decise a seguire il dettato evangelico, o più probabilmente i propri interessi, le tre maggiori banche di Cipro hanno abbuonato negli ultimi anni milioni e milioni di debiti ai più importanti politici e milionari dell'isola. Lo ha rivelato il giornale Ethnos, che ha pubblicato anche lunghe liste di nomi. Vi compaiono esponenti di tutti I partiti, fatta eccezione (fino ad ora) per i socialisti e gli ambientalisti. A suo tempo, avevano chiesto e ottenuto grandi mutui, Quando poi è venuto il momento di restituire, si sono appellati alla clemenza della Bank of Ciprus, della Laiki, e dell'Hellenic Bank, i tre istituti coinvolti nello scandalo.

Se un cliente qualunque avesse presentato la stessa supplica, sarebbe stato affidato probabilmente a un ufficiale delle tasse o direttamente a un magistrato. In questo caso, i politici e i magnati hanno trovato, per così dire, estrema comprensione, E nell'isola è dilagata un'ondata di sdegno. Anche perché la situazione non sembra ancora stabilizzata, tutt'altro. Per il secondo giorno, la gente ha potuto presentarsi agli sportelli delle banche senza grandi problemi e ritirate le piccole somme consentite.

Non solo: sono state abolite le restrizioni sui pagamenti con le carte di debito - bancomat compresi - e con quelle di credito (per le quali è stato annullato il tetto massimo di 5 mila euro per i pagamenti all'estero). Si torna un po' a respirare, insomma: il presidente Nicos Anastasiades ha ribadito che nessuno sta pensando a un'uscita dall'euro. Ma nello stesso tempo, i rapporti fra il governo e la Trojka (la commissione mista Ue-Fondo monetario internazionale-Banca centrale europea) continuano a essere molto tesi. Nicosia si augura di poter congedare la Trojka per metà aprile, ma diverse questioni non sono chiarite.

Perfino a Bruxelles, dal Parlamento europeo, si leva la protesta di chi vorrebbe veder più chiaro nelle intese appena siglate fra Ue, Fmi, Bce e governo cipriota. Ieri i due leader dei liberaldemocratici ALDE, Guy Verhofstadt e Sylvie Goulard, hanno chiesto la convocazione urgente di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, davanti alla commissione parlamentare per gli affari economici. «Deve spiegare anche a noi quello che è accaduto. È urgente trarre le necessarie conclusioni di quel ch'è successo a Cipro, perché non si ripeta più».

Ma è la storia dei politici "perdonati" dalle banche, che più fa arrabbiare i ciprioti. Una perla fra le tante: sarebbero stati "condonati" 2,8 milioni di euro ad un grande albergo collegato al partito comunista Akel dell'ex-presidente Dimitris Christofias, l'uomo che ha sempre predicato la solidarietà fra proletari.

 

 

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