MORAVIA DIFENDEREBBE STRAUSS-KAHN E BERLUSCONI - IL VECCHIO SGARBONE HA APPENA COMPIUTO SESSANT’ANNI E DIFENDE LA CATEGORIA: “LA PM DI LILLE ACCUSA DSK PERCHÉ ‘NON È NATURALE CHE UNA DONNA DI 20 ANNI DESIDERI FARE SESSO CON UN UOMO DI 60. CHE MORALISMO BIGOTTO! NESSUNO PROCESSÒ MORAVIA PER IL SUO AMORE PER CARMEN LLERA, COME NON SONO STATI INCRIMINATI BUNUEL O LALLA ROMANO - SIAMO ARRIVATI ALL’EPOCA IN CUI RITI EROTICI E IL CARNEVALE FINISCONO IN TRIBUNALE (VEDI IL BURLESQUE DI BERLUSQUE)”…

Vittorio Sgarbi per "il Giornale"

Stephanie Ausbart, giovane procuratore di Lille nel processo a Dominique Strauss-Kahn per sfruttamento della prostituzione, chiede all'imputato se gli sembri naturale che una donna di 20anni desideri fare sesso con un uomo di 60. Cascano le braccia a sentire un'espressione di così evidente moralismo e bigottismo. Emanuele Trevi, che lo racconta sul Corriere, non esprime giudizi, esamina le ragioni del giudice e dell'accusato, ma sa che in quella domanda si cela l'emergere di una nuova Inquisizione, una caccia alle streghe, di cui la prima vittima (dello Stato) non è Dominique Strauss-Kahn, ma la donna.

A lungo andare, con quella domanda, intendere che una ragazza di vent'anni possa andare con un sessantenne solo per interesse o per denaro vuol dire mortificare la donna, la sua fantasia, la libertà di scegliere, la sua maturità sessuale. Non cadono solo straordinari esempi della letteratura, da Moll Flanders a Lolita, ma anche esempi molto più vicini e conosciuti a Trevi.

Da mesi si parla di Berlusconi e Strauss-Kahn ma vorrei, ora, discretamente, ricordare Alberto Moravia. Forse perché nel grande scrittore si confondeva novità e letteratura nessuno gli ha rimproverato l'amore senile per Carmen Llera, lui settantenne lei ventenne: 45 anni di differenza. Eppure c'erano complicità, perversioni, tradimenti in quel rapporto, e nessun giudice penale o morale si è permesso di chiedersi se la giovane Carmen potesse veramente amare il vecchio Alberto.

L'intellettuale fu rispettato, e l'amore riconosciuto. Poi tante cose accaddero, e qualcuno forse ricorderà che nel momento della bufera americana, sulla stampa italiana si alzò una sola voce a difendere Strauss-Kahn, quella di Carmen Llera, da molti criticata, e invece da rispettare, non solo per originalità di pensiero ed esperienza di vita, ma perché l'unica fra le donne e false femministe italiane (da Lidia Ravera a Flavia Perina, feroci contro l'uomo cattivo), ad aver conosciuto, frequentato, ammirato Strauss-Kahn per la sua intelligenza, dichiarando di essere stata attratta da lui.

Un suo vizio? Meglio, un suo legittimo vizio? O, semplicemente il riconoscimento che il sesso, suprema trasgressione, non ha e non può avere confini e limiti morali. Il caso di Moravia o, al rovescio, quello di Lalla Romano scrittrice ultraottantenne con un giovane ventenne, Antonio Ria, ci demoliscono il primo tabù, quello dell'età. Quante ragazze amano l'uomo esperto, nel quale ritrovano il padre! E poi, ancora quante ragazze sentono il fascino del potere!

E quanti uomini maturi coltivano il piacere della seduzione! E chi ci dirà come contenerci? E perché contenerci? È arrivata l'epoca in cui i tribunali stabiliranno le regole di una improbabile educazione sessuale? Il piacere del travestimento, i riti erotici, da Don Giovanni e Casanova, il gioco, le maschere, il carnevale; se tutto questo entra in tribunale per processare Berlusconi, o Strauss-Kahn, dovremo apprendere dal più spregiudicato dei due quello che tutti sappiamo, come una labile e ironica difesa processuale: «Nel libertinaggio non esiste un oggetto ma solo due soggetti che desiderano partecipare».

E scambiando il libertinaggio con la prostituzione, arriveremo a istruire un processo postumo a Luis Buñuel per il film Belle de jour , dove una signora borghese decide, per divertimento, di prostituirsi. Abbiamo visto e letto di tutto, e adesso ci chiedono se una ragazza di vent'anni possa amare e fare sesso con un uomo di sessanta! Vogliono offendere l'uomo o la donna? Vogliono trascinare in tribunale la liberta, l'amore, il gioco o la trasgressione? Comincio a pensare che, se fosse vivo, Moravia (così come ha fatto la moglie) difenderebbe, con la sua lucida ragione, Strauss-Kahn e Berlusconi. E se stesso.

 

VITTORIO SGARBI E SABINA COLLE DOMINIQUE STRAUSS-KAHNSILVIO BERLUSCONI Alberto Moravia e Carmen llera

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