LA MOSSA DI HOLLANDE PRO-GUERRA E’ SOLO UNA SPIA DI UNA FRANCIA, PROSSIMO STATO CHE FARA’ COMPAGNIA A ITALIA E SPAGNA NELLA SERIE B DELL’EURO: ATTACCANDOSI AD OBAMA SPERA DI SALVARSI DAL TSUNAMI CHE ARRIVERA’ A NOVEMBRE DOPO IL VOTO TEDESCO

Maurizio Molinari per La Stampa

L' intesa Obama-Hollande sull'intervento in Siria sottolinea come, per la terza volta in 29 mesi, la Francia si dimostra il più importante partner militare degli Stati Uniti nella gestione delle crisi sulla sponda Sud del Mediterraneo, ipotecando un ruolo di primo piano nei nuovi assetti strategici in Nordafrica e in Medio Oriente.

Se Nicolas Sarkozy inaugurò tale scelta prendendo l'iniziativa che portò all'intervento internazionale in Libia nel marzo 2011, Francois Hollande l'ha confermata prima inviando le forze speciali a liberare il Nord Mali infestato da Al Qaeda e ora dimostrandosi l'unico alleato pronto ad affiancare l'attacco al regime di Bashar Assad.

Tale determinazione trasforma Parigi nell'interlocutore obbligato di Washington nella definizione dei nuovi equilibri in un Medio Oriente nel quale il presidente Barack Obama vuole «lead from behind» - guidare da dietro - dimostrando una volontà di crescente disimpegno che molto deve alla prospettiva degli Stati Uniti di raggiungere nel 2016-2020 l'indipendenza dalle forniture di greggio degli sceicchi.

È tale convergenza di interessi fra Washington e Parigi che spinge politologi come Andrew Tabler del «Washington Institute» e strateghi come Robert Kaplan a parlare «dell'alba di un possibile nuovo Sykes-Picot», riferendosi all'accordo segreto siglato nel 1916 fra Londra e Parigi per dividersi i territori dell'Impero Ottomano una volta vinta la Prima Guerra Mondiale.

Il plenipotenziario francese Francois Georges-Picot e il parigrado britannico Mark Sykes posero allora le basi di una divisione in aree di influenza che assegnò a Parigi e Londra un ruolo di protagoniste fino all'avvento della Guerra Fredda, quando fu la rivalità fra Washington e Mosca a prevalere.

La dissoluzione dell'Urss nel 1991 ha garantito agli Usa oltre venti anni di supremazia assoluta, ma ora Obama è intenzionato a condividerla con gli alleati europei e Parigi si dimostra la capitale più disposta a cogliere l'opportunità. Colpisce il fatto che dopo aver inaugurato tale stagione interventista in Libia, un'ex colonia italiana considerata da Londra sotto la propria influenza, ed averla confermata in una propria ex colonia come il Mali, la mossa più visibile avviene sulla Siria ovvero la nazione attorno a cui Georges-Picot costruì - accorpandola al Libano l'insediamento francese sulle rovine dell'Impero Ottomano.

I richiami al «Sykes-Picot» si moltiplicano sui media di Turchia, Paesi arabi ed Israele a conferma della diffusa sensazione di assistere alla genesi di nuovi equilibri di potenza e forse di nuovi Stati. Ecco perché Hassan Aboud Abu Abdullah al-Hamawi, capo delle forze islamiche ribelli siriane, si vanta di voler «distruggere con le nostre mani Sykes-Picot». Resta da vedere come la delega di influenza americana a Parigi si coniugherà con il desiderio di Riad ed Ankara di avere voce in capitolo sui nuovi assetti.

 

 

hollande sulla jeep militare franc ois hollande vel hiver obama hollande letta b b f efe fa c hollande in mali sull elicottero militare LEADER AL G8david cameron e francois hollande jpegfrancois hollande le point hollande

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…