LA VERSIONE DI MUGHINI - HOARA BORSELLI È UNA DONNA PUNTUTA, INTELLIGENTE, TUTTO FUORCHÉ BANALE. CHE LEI SIA MARCHIATA DALLO STARE A DESTRA, O CHE VENGA RACCOMANDATA A AMADEUS, ME NE INFISCHIO ALTISSIMAMENTE. E NON CREDO DI ESSERE RIMASTO L'UNICO AL MONDO CHE DELLA CRUCIALE PARTIZIONE TRA CHI È A SINISTRA E CHI È A DESTRA SE NE INFISCHIA ALTAMENTE O MEGLIO GLI DÀ IL GIUSTO VALORE: POCHINO, POCHINO. PERCHÉ NON CONTA IL FATTO CHE TU O LEI SIATE DI SINISTRA O DI DESTRA, CONTA IL MODO IN CUI…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, durante una giornata credo di slanciarmi trenta o quaranta volte sul tuo sito a carpirne fatti, notizie, personaggi che montano o che precipitano, curiosità varie e palpitanti, meritevoli fanciulle che consumano il minimo di stoffa a coprire il loro corpo.
Ed ecco che in testa a uno di questi flashes a metà tra la notizia e il commento che fanno da marchio di Dagospia leggo che Amadeus se ne va dalla Rai perché non gradiva che gli "raccomandassero" questo o quel personaggio da includere nelle sue gettonatissime puntate.
Hai scritto che gli raccomandavano ad esempio Hoara Borselli, per dire di una che scrive su "il Giornale", e che porta dunque il tatuaggio di una che è a destra.
Premesso che in Rai non si muova foglia senza previa raccomandazione (parlo per esperienza diretta), ovvio che Amadeus sarà sommerso da siffatte raccomandazioni da mane a sera e anche durante la notte.
C'è che tu hai voluto sottolineare il fatto che una raccomandata era nientemeno che una donna che scrive su un giornale di destra, e non una delle centinaia a dir poco che si esibiscono su giornali e riviste et similia e che lo dicono a voce alta quanto loro sono di sinistra e dunque nel Giusto e nel Bene. Quanto lo sono appassionatamente, fervidamente, 24 ore al giorno.
C'è che per motivi di lavoro io ho avuto a che fare più volte con Hoara, che è una donna puntuta, intelligente, tutto fuorché banale. Che lei sia marchiata dallo stare a destra, me ne infischio altissimamente. Ognuno faccia e dica quel che crede. Quando tempo fa Hoara mi ha chiesto un'intervista per il quotidiano cui collabora, sono stato ben felice di farla e lei l'ha fatta benissimo. Benissimo. E' da tempo che "raccomando" al mio amico Francesco Melchionda di fare una delle sue "perfide interviste" online a Hoara, sono sicuro che ne verrebbe fuori qualcosa di speziato. Sicurissimo.
E non credo di essere rimasto l'unico al mondo che della cruciale partizione tra chi è a sinistra e chi è a destra se ne infischia altamente o meglio gli dà il giusto valore: pochino, pochino. Perché non conta così tanto il fatto che tu o lei siate di sinistra o di destra, conta il modo in cui lo siete, quel che siete capaci di raccontare e di testimoniare, l'intensità di questa testimonianza, la grinta di questa testimonianza, i colpi di fioretto che riuscite a piazzare al cuore dell'avversario.
Non andassero le cose così, il mondo sarebbe di una monotonia da far paura. Ognuno di noi sarebbe etichettato al cento per cento, da ognuno di noi si caverebbe la solita solfa e sempre quella. Il solito ritornello e sempre quello, come accade per l'appunto a molti scrittori e scrittrici di sinistra che scrivono cento righe, ma di cui sai fin dalla prima riga dove andranno a parare. Sempre dalle parti del Giusto e del Bene. Da appisolarsi punto e basta.
GIAMPIERO MUGHINI
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