CHI MUORE PAGA - STRAGE AI PASSAGGI A LIVELLO SENZA BARRIERE DELLA CIRCUMVESUVIANA: IERI TRE MORTI IN PROVINCIA DI NAPOLI - PROTESTE A GO-GO MA NEI CASI PRECEDENTI SONO STATI I FAMILIARI DELLE VITTIME A RIMBORSARE LA ferrovia: TECNICAMENTE SONO “INCIDENTI AUTOMOBILISTICI” - CAMORRA A GONFIE VELE: MENTRE RIESPLODE LA FAIDA DI SCAMPIA IL VICECAPO DELLA POLIZIA ATTACCA I GIP: “FERME DA QUALCHE ANNO 200 RICHIESTE DI ARRESTO”…

Carlo Tarallo per Dagospia


1-Tre morti: due sorelle di 58 e 53 anni e un uomo di 82. I loro corpi dilaniati, imprigionati nelle lamiere accartocciate di un'auto e un furgone investiti, a poche ore di distanza, da due treni della Circumvesuviana. I due incidenti ieri, a Somma Vesuviana e Poggiomarino, comuni dell'hinterland di Napoli. E un sistema, quello dei "passaggi a livello senza barriere", che mostra la corda: nel caso in cui anziani o automobilisti distratti non si accorgano delle segnalazioni luminose, è la fine.

Il primo disastro a Somma, in mattinata: una Fiat 500 con a bordo Maria e Grazia Annunziata, sorelle di 58 e 53 anni, viene travolta dalla Circum mentre attraversava un passaggio a livello incustodito e senza le barriere automatiche. Maria viene sbalzata dall'auto, si schianta contro un palo e muore sul colpo. Grazia resta incastrata, per liberare il corpo serve una gru dei pompieri: morirà poco dopo all'ospedale di Nola.
Passa qualche ora e mentre i tg trasmettono le immagini della tragedia di Somma, a Poggiomarino l'82enne Nunziato Bianco alla guida del suo Fiorino, viene investito da un altro treno della Circumvesuviana; anche qui, passaggio a livello senza barriere.

Casualità? Lo stabiliranno le inchieste aperte dalle procure di Nola e Torre Annunziata. Inevitabili le proteste, ma dalle prime indiscrezioni risulta che i sistemi di segnalazione funzionavano perfettamente. L'incidente sarebbe, tecnicamente, non "ferroviario" ma "automobilistico": analogo a quello di un'auto che non si ferma al semaforo rosso e viene investita da un camion.
Se il sistema di segnalazione del passaggio a livello va in tilt, infatti, la centrale operativa se ne accorge in tempo reale e un dispositivo elettronico frena automaticamente il treno in arrivo. Non a caso, stando a quanto apprende Dago, nei casi avvenuti in passato alla fine di cause e procedimenti legali vari, è stata la Circumvesuviana ad essere risarcita dei danni. La parola "fine" alle polemiche, in ogni caso, spetterà alla magistratura...


2- Scampia, polemica tra Gip e Polizia - Cirillo: "Ferme 200 richieste di arresto"
Conchita Sannino per Repubblica

L'esercito no, ma i rinforzi sì: 150 uomini in tutto nei prossimi giorni, e solo per potenziare le incursioni sulle piazze di spaccio. Però arriva anche uno squarcio di polemica. È l'affondo e, insieme, il "grido di dolore" del vicecapo della polizia Francesco Cirillo. "Se avessimo avuto l'emissione di circa 200 misure cautelari che la Procura ha chiesto da qualche anno all'ufficio Gip, forse questo avrebbe aiutato i risultati della nostra doverosa opera di prevenzione e della repressione".

Parole fuori dal coro, amare, piovono sul vertice del caso Scampia presieduto dal prefetto Andrea De Martino, proprio alla presenza del prefetto Cirillo, del sottosegretario agli Interni Carlo De Stefano venuto "a rappresentare il sostegno concreto del ministro Cancellieri" ai vertici delle forze dell'ordine, al procuratore capo Giovanni Colangelo, al sindaco de Magistris, al governatore Caldoro.

"Assodato che l'azione delle forze dell'ordine non è mai venuta meno, che siamo a 23 omicidi nel napoletano dall'inizio dell'anno, cifra sempre allarmante ma lontana da quelle con cui fare i conti negli anni Ottanta e Novanta, va detto - sottolinea il prefetto Cirillo - che nei quartieri coinvolti dalla nuova faida ci sono oltre 200 persone che oggi potrebbero stare in carcere invece di essere libere di fare gli interessi dei clan, magari di sparare o di essere uccise.
Senza alcun intento polemico, voglio sottolineare che per queste persone pendono provvedimenti che i pm hanno chiesto. Ovviamente sappiamo che i giudici per le indagini preliminari sono oberati di lavoro, il loro impegno non è in discussione, ma abbiamo affidato questo grido di dolore al procuratore Colangelo, perché se ne faccia, ove possibile, messaggero".

È un input che il procuratore lascia cadere, seppure sia molto sentito in molti uffici della Distrettuale antimafia. Colangelo stempera: "Noi rispettiamo la piena autonomia e i tempi dell'Ufficio chiamato a valutare le fonti di prova". Intanto, dallo stesso Ufficio Gip il presidente Giustino Gatti replica. "Si fa presto a fare polemica, ma i problemi sono tanti, i nostri giudici sono solo 43 con montagne di richieste da esaminare. È vero, ci sono ritardi, ma abbiamo l'immane irrisolto problema dei cancellieri che diminuiscono, mentre il lavoro aumenta".
Resta invece tutta aperta, ma poco esplorata a livello politico e legislativo, la discussione su un'eventuale "corsia preferenziale" da dedicare alle richieste di misure per i territori sotto attacco dei clan. Gatti dice: "In effetti da noi un poco già accade, ma non me la sento, e non è consentito dalla legge, di fornire tali istruzioni". Anche il presidente aggiunto dei Gip, Bruno D'Urso, negli anni scorsi aveva già sollevato questo nodo dinanzi alla commissione antimafia in trasferta a Napoli.

Ma il franco confronto sui tempi della giustizia non spezza comunque, in prefettura, l'intesa rafforzata a quel tavolo sulle risposte da assicurare ai boss dello spaccio. Arrivano "pezzi" in trasferta dei Reparti Mobile e dei Battaglioni dell'Arma. Sono quelli che servono appena per "sottrarre spazio ai clan, per potenziare il controllo sul territorio". Invece: per attaccare non solo la faida ma la spirale economico criminale che è il volto invincibile di Scampia, c'è un progetto tanto ambizioso quanto scontato, per la prima volta viene pronunciato dal prefetto di Napoli.
"Vogliamo fare il salto di qualità, puntare a chiudere le piazze di spaccio. Ma abbiamo bisogno del sostegno del governo - sottolinea De Martino - Auspichiamo che dal ministero vi siano le risorse da dedicare all'obiettivo".

 

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