migranti

NANI IN EUROPA – SOLITO COMPROMESSO AL RIBASSO A BRUXELLES: I MIGRANTI REDISTRIBUITI TRA I VARI PAESI SARANNO SOLO 35 MILA – I PAESI DELL’EST VOGLIONO INDEBOLIRE LA COMMISSIONE CHE A DICEMBRE MIRA A RENDERE PERMANENTE LO SMISTAMENTO

Alberto D’Argenio per “la Repubblica

 

jean claude junckerjean claude juncker

L’accordo Ue sui migranti arriva, ma è meno ambizioso di quello immaginato a maggio dalla Commissione europea. Ieri i ministri dell’Interno dei Ventotto riuniti a Bruxelles hanno deciso di ripartirsi nei prossimi due anni 35mila rifugiati sbarcati sulle coste di Italia e Grecia. La proposta firmata da Jean Claude Juncker prevedeva che la ripartizione toccasse 40mila richiedenti asilo (24mila dall’Italia e 16mila dalla Grecia).

 

Verranno ridistribuiti tra gli stati membri anche 20mila persone attualmente ospitate nei campi Unhcr in Africa. Il sabotaggio della proposta europea non è solo nel numero, ma soprattutto nel suo meccanismo giuridico che originariamente prevedeva l’obbligatorietà del sistema.

 

jean claude junckerjean claude juncker

La prima picconata al piano Juncker è arrivata al Consiglio europeo del 25 giugno quando un vero e proprio blitz dei Paesi dell’Est aveva fatto saltare l’impianto del meccanismo. I leader, dopo una notte di litigi che aveva mostrato i limiti di un’Unione prigioniera degli egoismi e degli interessi elettorali dei governi, avevano trovato un compromesso bizantino in base al quale le quote sarebbero state volontarie all’interno di un meccanismo vincolante per tutti.

 

MIGRANTI SCAFISTI 1MIGRANTI SCAFISTI 1

Le capitali dell’ex blocco sovietico – contrastate da Berlino e Roma - puntano ad indebolire politicamente la Commissione, che nel piano dei 40mila vede solo un primo passo rispetto alla proposta che metterà sul tavolo a dicembre per rendere permanente lo smistamento dei rifugiati tra i Ventotto con una modifica dei regolamenti di Dublino. «L’obiettivo sembra quanto mai lontano», commentava ieri un diplomatico europeo.

 

Così si arriva a quota 35mila solo perché le offerte dei governi hanno coperto i 20mila migranti in arrivo dall’Africa con un’eccedenza di 2.500 che sono stati stornati sui ricollocamenti da Italia e Grecia.

 

A dicembre i governi faranno di nuovo il punto, convinti di poter arrivare ai 40mila perché ieri diversi ministri, a partire da quelli di Spagna e Polonia, nel chiuso della riunione hanno spiegato che dopo le elezioni di autunno aumenteranno la loro disponibilità. Non a caso Varsavia, dove il governo di Ewa Kopacz è assediato dai populisti di destra, al momento prenderà solo un migliaio di migranti, la metà di quanto previsto da Bruxelles. La Spagna di Rajoy si ferma a un terzo.

 

MIGRANTI SCAFISTIMIGRANTI SCAFISTI

Si sono invece chiamati fuori Ungheria e, a sorpresa, l’Austria: non ospiteranno nessun migrante. D’altra parte la Germania per non far naufragare il piano ne prenderà 10.500, qualche migliaio in più di quelli previsti dalla Commissione. La Francia, inizialmente critica, ha confermato il numero previsto da Juncker di 6.752. Generosa l’Irlanda del conservatore Enda Kenny, che accoglierà 600 migranti pur avendo la possibilità di restare fuori dal sistema come Gran Bretagna e Danimarca in virtù di una storica esenzione dalle politiche migratorie.

angelino alfano saluta antonio politoangelino alfano saluta antonio polito

 

I primi trasferimenti inizieranno a ottobre, con Italia e Grecia che stanno mettendo in piedi gli hotspot con funzionari Ue dove prendere le impronte dei migranti, sforzo chiesto dai partner in cambio dei ricollocamenti per mettere fine alla consuetudine di non identificare i richiedenti asilo e lasciarli sconfinare per non prendersi carico dei rifugiati o dei rimpatri.

 

Alfano ha parlato di «un primo passo, abbiamo coperto il primo anno che riguarda 20mila ricollocamenti ». Il ministro dell’Interno ha anche annunciato che al prossimo Consiglio dei ministri sostituirà il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, città dove la scorsa settimana le proteste dei cittadini hanno causato lo spostamento di un centro di accoglienza: «Serve maggiore efficienza », ha detto Alfano.

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