NAPOLEONE HOLLANDE PEGGIO DI SARKO’: CON OBAMA VA ALLA GUERRA SENZA LONDRA E BERLINO

Da Corriere.it

La Francia non arretra davanti alla crisi siriana e al «no» all'attacco arrivato da Oltremanica. Il presidente francese, François Hollande, ha parlato chiaro e non ha escluso che un eventuale intervento militare contro la Siria possa avvenire prima di mercoledì, il giorno in cui è fissata la seduta straordinaria dell'Assemblea nazionale francese per discutere dell'operazione. Il titolare dell'Eliseo lo ha precisato in un'intervista a Le Monde: «La Francia vuole un'azione ferma e proporzionata contro il regime di Damasco», ha dichiarato Hollande.

«Un insieme di indizi - sottolinea Hollande - va nel senso della responsabilità del regime di Damasco». Quanto al «no» di Londra e alla domanda se la Francia interverrà senza la Gran Bretagna, Hollande ha risposto: «Sì. Ogni paese è sovrano sulla partecipazione o meno ad un'operazione. Questo è valido per la Gran Bretagna e lo è per la Francia».

Intanto, il premier britannico David Cameron ha espresso rammarico per la bocciatura in Parlamento della sua mozione a sostegno di un eventuale intervento militare in Siria, ma non ritiene che Londra si debba scusare di questo con gli Stati Uniti. «Penso che gli americani e Obama capiranno», ha spiegato il premier, «non ho ancora parlato con il presidente Usa ma lo farò nei prossimi giorni. Non credo che sia una questione per cui chiedere scusa».

BONINO: «RISCHIO DEFLAGRAZIONE MONDIALE»
Dopo le dichiarazioni del presidente francese, arriva anche la reazione della Farnesina: «Dal conflitto rischio di deflagrazione mondiale». La Siria «ovviamente reagirà» ad eventuali attacchi mirati: è l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri, Emma Bonino, in un collegamento con SkyTg24. Parlando dell'eventualità di un intervento armato contro il regime di Bashar al Assad, Bonino ha messo in guardia sulle ripercussioni e sul rischio che l'operazione non si risolva in breve tempo: «Si comincia sempre così, con gli attacchi mirati, senza mandato dell'Onu, la Siria ovviamente reagirà...».

Per la responsabile della Farnesina «una consultazione preventiva tra i membri dell'Ue sarebbe stata utile», riferendosi alla decisione francese di affiancare gli Stati Uniti in un intervento militare in Siria. «Ciascun Paese ha le sue procedure» e «le decisioni vanno rispettate - ha continuato la Bonino -: anche se sembra più lento, più duro e a volte sembra non riuscire, la tenuta della pressione diplomatica e della politica è l'unica soluzione perseguibile».

FRANCIA E STATI UNITI
Ma il presidente Hollande sembra deciso a mantenere la linea annunciata: «Il massacro chimico di Damasco non può nè deve restare impunito. Altrimenti ci si assumerebbe il rischio di un'escalation che sdrammatizzerebbe l'uso di queste armi e minaccerebbe altri paesi». E, sempre a Le Monde, dichiara: «Non sono favorevole a un intervento internazionale che abbia lo scopo di liberare la Siria o rovesciare il dittatore, ma ritengo che si debba frenare un regime che commette l'irreparabile contro la sua popolazione».

Intanto, la portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza, Caitlin Hayden, ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno a consultarsi con il Regno Unito ma che Obama prenderà decisioni basate sui «migliori interessi degli Stati Uniti». Visto che - è la convinzione del presidente - in Siria sono in gioco interessi vitali degli Usa e che «i paesi che violano le norme internazionali sulle armi chimiche devono risponderne.» Anche se, per la prima volta dal 1989, Londra potrebbe essere assente in un'operazione militare al fianco di Washington.

INDAGINE ONU
Gli ispettori dell'Onu che in Siria indagano sull'uso di armi chimiche sono partiti alla volta di un ospedale militare nella periferia di Damasco. Lì, ha affermato il regime, si troverebbero diverse vittime di attacchi chimici. Gli ispettori lasceranno sabato la Siria e, entro domenica, si attende Diversi giorni fa il governo siriano aveva affermato che diversi soldati sono rimasti avvelenati da gas trovato in un tunnel utilizzato dai ribelli nella capitale siriana.

NO DALLA GERMANIA
La Germania non parteciperà ad un attacco internazionale in Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, al quotidiano «Neue Osnabrucker Zeitung», precisando che «nè ci è stato chiesto, nè lo consideriamo». Il capo della diplomazia tedesca ha poi ricordato che la Costituzione del suo Paese fissa dei limiti molto rigorosi per partecipare alle missioni militari. «Chiediamo - ha concluso - che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite trovi una soluzione congiunta».

IL VETO RUSSO E L'IRAN
Chi ha accolto con favore la bocciatura di Londra e Berlino è la Russia contraria ad un intervento militare in Siria senza mandato dell'Onu che comporterebbe, secondo il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, «un grave colpo all'intero sistema dell'ordine mondiale», fondato sul ruolo centrale dell'Onu. Per Ushakov, inoltre, la votazione contraria del parlamento inglese dimostra che «la gente sta iniziando a capire quanto sia pericoloso un tale scenario». Il consigliere ha poi aggiunto che Mosca «sta lavorando attivamente per evitare qualsiasi scenario di intervento militare in Siria».

E, a sostegno del suo alleato siriano minacciato da un paventato attacco militare occidentale, l'Iran invia sabato a Damasco il presidente della commissione Affari Esteri e Sicurezza nazionale del Parlamento Alaeddin Borujerdi. Fonti iraniane hanno precisato che Borujerdi, alla guida di una delegazione di deputati iraniani, sarà ricevuto dal presidente Bashar al Assad.

SI MUOVE ISRAELE
Non rimane indifferente lo stato di Israele: il sistema di difesa antimissilistico Iran Dome è stato schierato a Tel Aviv e diretto verso nord, in direzione della Siria, da dove si teme possa arrivare la rappresaglia a un eventuale attacco contro il paese mediorientale. Era stato il premier, Benjamin Netanyahu, ad affermare che il sistema era stato trasferito lì dove necessità di sicurezza richiedono la sua operatività e poi erano stati i media locali a localizzare i movimenti di due batterie di Iron Dome e una di Patriot nel nord del Paese.

Intanto, da un sondaggio del quotidiano Maariv emerge che il 77% degli israeliani non vuole un attacco unilaterale del proprio paese contro la Siria, se Washington decidesse di non colpire Damasco. Solo l'11% ritiene che Israele debba farlo, mentre il 12% non ha un'opinione in merito. Al sondaggio ha risposto un campione di 519 persone, il margine di errore è del 4,5%.

 

 

 

dettaglio Siria gas nervino SIRIA v2SIRIA VITTIME DEL GAS NERVINO hollande obama HOLLANDE OBAMA cameron obama emma bonino ENRICO LETTA E ANGELA MERKELassadASSAD AVIAZIONE ISRAELE

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…