NAPOLITANO? NON MI AVRAI! - IL PROCURATORE DI PALERMO MESSINEO: “IL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE NON FERMA LE INDAGINI. SOSPENDEREMO IL PROCEDIMENTO SOLO SE (NOI) VALUTEREMO L’OPPORTUNITÀ DI ASPETTARE LA DECISIONE DELLA CONSULTA” - IN CORO CON IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE GUARNOTTA: “LA TRATTATIVA CON LA MAFIA C’È STATA” - IDV DIVISO: DI PIETRO SI SCAGLIA CONTRO BELLA NAPOLI, DONADI SI SMARCA: “IL RICORSO È LEGITTIMO”…

1 - NAPOLITANO-PM: MESSINEO, CONFLITTO NON FERMA ATTIVITA'
(ANSA) - Il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale "non determina alcun obbligo di sospensione" dell'attività d'indagine. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo sottolineando che i magistrati potrebbero però valutare "l'opportunità di porre una sospensione" in attesa che la vicenda si chiarisca.

"La proposizione del conflitto di attribuzione - ha detto Messineo rispondendo ai cronisti al termine di un'audizione in commissione Giustizia alla Camera - non determina alcun obbligo di sospensione e quindi le attività che eventualmente dovranno essere svolte, potranno essere svolte indipendentemente da questa vicenda". Poi, ha aggiunto il procuratore di Palermo, "ovviamente valuteremo se non esista l'opportunità, invece di porre per il momento una sospensione e rimanere un momento in attesa che la vicenda venga definita". "Ma - ha concluso - non c'é alcun obbligo di legge".

2 - MESSINEO, NON CI SENTIAMO ABBANDONATI
(ANSA) - Non ci sentiamo abbandonati, perché non è una vicenda nella quale si debba attendersi solidarietà o altro". Così il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha risposto ai cronisti che, a margine di un'audizione alla Camera, gli hanno domandato se magistrati siciliani si sentissero soli dopo lo scontro con il Quirinale.

"La vita di una procura, specie di una Dda, è complicata per definizione - ha detto Messineo - e quindi non sono giornate particolarmente complicate". C'é, invece, "una vicenda di carattere giuridico che dovrà essere esaminata in sedi diverse, rispetto alla quale noi manifesteremo quello che è il nostro punto di vista". E dunque, "non ci sentiamo abbandonati": "non è un problema di solidarietà, è un problema razionale da esaminare con i mezzi della ragione e della dottrina giuridica - conclude Messineo -, cercando di venire a capo di una questione che ha una certa complicazione dal punto di vista giuridico ma che non è nulla di straordinario".

3 - DELL'UTRI; MESSINEO, ALIENI DA CAMPAGNA ELETTORALE
(ANSA) - "Questo veramente...": il procuratore di Palermo Francesco Messineo risponde così ai cronisti che gli chiedono un commento alle critiche rivolte da alcuni esponenti del Pdl ai magistrati palermitani per la convocazione di Berlusconi e l'iscrizione di Marcello Dell'Utri. "Assicuro a tutti - dice Messineo - che io sono alieno da campagne elettorali a favore, contro o pro qualcuno. Credo che sia incongruo polemizzare o controbattere ad affermazioni che sono legittime per chi le fa, perché evidentemente rispecchiano il suo pensiero. Poi che siano vere o no è un'altra cosa".

Il magistrato sottolinea in ogni caso di sentirsi "un po' preoccupato" da certe affermazioni. "Noi - aggiunge - cerchiamo di fare il nostro dovere con la massima modestia e con il massimo impegno. Non dico che ci riusciamo sempre e anzi probabilmente come tutti commetteremo degli errori". "Ma il nostro solo scopo - conclude - è quello di gestire la giustizia in un'area dell'Italia che non è come potete immaginare la più semplice del mondo".

4 - MAFIA: MESSINEO, TRATTATIVA CON STATO C'E' STATA
(ANSA) - La trattativa tra lo Stato e la mafia "c'é stata ed è stata reale". Lo dice il procuratore di Palermo Francesco Messineo a margine di un'audizione alla Camera. "Abbiamo impiantato un procedimento - afferma - che è alla fase dell'avviso di conclusioni indagini e che verosimilmente si evolverà più avanti, basato sull'ipotesi che la trattativa ci sia stata e sia stata reale". Dunque "non mi sembra di poter assolutamente concordare con quelli che parlano di presunta trattativa, salvo poi il successivo vaglio processuale". E a chi gli chiedeva se a 20 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, le istituzioni sono più vicine o più lontane alla procura di Palermo, Messineo ha risposto: "sono domande cui non é semplice rispondere".

5 - MAFIA: GUARNOTTA, TRATTATIVA CI FU MA RESPONSABILITA' POLITICA DELEGATA A MAGISTRATURA
(Adnkronos) - "Sono certo che la trattativa tra lo Stato e la mafia ci fu, ma in questi 20 anni da parte della politica non c'e' stata la volonta' di istituire una commissione ad hoc di indagine". Lo ha detto il presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta.

"In questi anni - ha aggiunto - e' stata delegata alla magistratura la responsabilita' politica, una responsabilita' invece che non tocca a noi".

6 - NAPOLITANO-PM: DI PIETRO, QUIRINALE IMPEDISCE VERITA'
(ANSA) - "Invece di mettere a disposizione dei giudici tutto perché dopo 20 anni si possa sapere la verità sui fatti che hanno portato alla morte di servitori dello Stato, l'unica cosa che si sa è che proprio il Capo dello Stato non vuol far sapere cosa è successo". Lo afferma Antonio Di Pietro sulla presunta trattativa Stato-mafia.

"Qui - spiega Di Pietro - non siamo in presenza di uno scontro, ma della scelta netta di non applicare la Costituzione, che impone a tutti di essere uguali davanti alla legge. Se sono previste delle immunità, queste non riguardano 'il privato cittadino Mancino'". E concludendo che "su una questione così delicata, un formalismo esasperato non aiuta a sapere la verità", Di Pietro chiede che "il fatto tecnico sia affrontato in una apposita udienza in camera di consiglio".

7 - MA DONADI SI SMARCA DA TONINO: "RICORSO LEGITTIMO ALLA CONSULTA"...
Da "la Repubblica" - «La scelta del presidente Napolitano di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione con la procura di Palermo è un atto assolutamente legittimo sotto il profilo giuridico costituzionale e merita per tanto rispetto sotto il profilo politico e istituzionale»: l'ha detto in una nota Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera, che così si è smarcato dalla linea dei suo leader, Antonio Di Pietro, che ha invece criticato aspramente la scelta del Quirinale.

 

 

IL PROCURATORE FRANCESCO MESSINEO GIORGIO NAPOLITANONAPOLITANO ANTONINO INGROIA E FRANCESCO MESSINEO PALERMO - PALAZZO DEI NORMANNI SEDE DELL'ASSEMBEA REGIONALE SICILIANALA SEDE DELLA PROCURA DI PALERMO ANTONIO DI PIETRO lapresse massimo donadi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...