LA NATO SI PREPARA ALL’ARRIVO DI TRUMP – IL SEGRETARIO GENERALE DELL’ALLEANZA ATLANTICA, JENS STOLTENBERG, PROPONE DI ISTITUIRE UN FONDO DA CENTO MILIARDI (DA ELARGIRE IN CINQUE ANNI) PER CONTINUARE A INVIARE ARMI ALL’UCRAINA – IL TIMORE E’ CHE “THE DONALD”, DA PRESIDENTE, RIBALTI LA LINEA SEGUITA DA BIDEN E SMETTA DI SOSTENERE KIEV - LA MISURA VERRA' CONFERMATA AL SUMMIT DEI CAPI DI STATO DEI PAESI NATO, A LUGLIO, DOVE VERRA' DESIGNATO IL SUCCESSORE DI STOLTENBERG: IN POLE C'E' L'OLANDESE MARK RUTTE
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “La Repubblica”
Stabilizzare gli aiuti all’Ucraina. Anche con un fondo ad hoc. La Nato cerca di rendere permanente il sostegno a Kiev. In vista del vertice dei ministri degli Esteri dell’Alleanza che prende il via oggi a Bruxelles, il segretario generale, Jens Stoltenberg, mette sul piatto la proposta di istituire un fondo da 100 miliardi in cinque anni. Cui dovranno partecipare proporzionalmente tutti i 32 membri.
Più che un modo per inviare altre risorse al Paese sotto attacco dalla Russia, questo strumento viene concepito per evitare che il supporto all’Ucraina non venga meno anche nel caso in cui ci sia in qualche Paese un cambiamento politico. Nel caso specifico che a novembre Donald Trump vinca le elezioni negli Stati Uniti. Molti, infatti, sospettano che il leader repubblicano possa ribaltare la linea seguita da Joe Biden e persino indebolire l’Alleanza Atlantica, come già ventilato dallo stesso ex presidente. […]
Questa scelta dovrebbe poi essere confermata al summit dei capi di Stato e di governo del prossimo luglio a Washington dove verrà designato anche il successore di Stoltenberg, molto probabilmente l’attuale primo ministro olandese Mark Rutte. La cifra di cento miliardi fa parte di una stima di massima sulle esigenze militari di Kiev. La proposta, però, al momento non convince tutti. Il nodo principale riguarda come finanziare il fondo e in quale percentuale. Anche se l’indicatore più oggettivo è il Pil di ogni Paese membro.
L’altra preoccupazione si concentra sulla risposta russa. Come reagirebbe il Cremlino? La paura è che Vladimir Putin interpreti questi aiuti come una partecipazione diretta della Nato al conflitto. Il rischio sarebbe dunque una ulteriore escalation anche in assenza di un coinvolgimento diretto delle truppe dell’Alleanza sul terreno in Ucraina. […]
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