NAZI-CALCIO - IL NOVARA CERCA KATIDIS, ESCLUSO DA TUTTE LE NAZIONALI GRECHE DOPO IL SALUTO NAZISTA – PROTESTE DALLA COMUNITA’ EBRAICA

1. VIDEO - SEGNA E FA IL SALUTO NAZISTA, LA GRECIA PUNISCE KATIDIS
Da "repubblica.it"
http://video.repubblica.it/sport/segna-e-fa-il-saluto-nazista-la-grecia-punisce-katidis/122563/121048?ref=HRER2-1

2. IL NOVARA SU KATIDIS
G.B. per "repubblica.it

"Tutti hanno diritto a una seconda chance". Così i dirigenti del Novara, la società che milita in serie B, ha spiegato la trattativa per portare in Italia Georgos Katidis, il giovane centrocampista greco (ha 20 anni), escluso dalle nazionali del suo paese per aver fatto il saluto nazista in campo.

A Novara sono convinti: la trattativa va avanti, il club piemontese definisce il gesto "scioccamente inconsapevole e irrispettoso per milioni di persone che per colpa di falsi ideali e di miti hanno sofferto e pagato con la vita". Ma "ora che questo ragazzo - proseguono - è perfettamente conscio, finalmente, del significato e del dramma che quel gesto ha rappresentato, abbiamo pensato di dargli una seconda chance".

Ma l'effetto è stato fragoroso, in un calcio italiano che quasi quotidianamente è costretto a fare i conti con episodi di razzismo e intolleranza (curve chiuse, 'buu' ai giocatori neri, Balotelli costretto a dire che lascerà il campo al primo coro, partite sospese, scritte sui muri e striscioni vergognosi).

"L'emulazione è dietro l'angolo e i dirigenti, prima ancora dei tifosi, devono avere l'accortezza di evitare queste situazioni", sostiene Vittorio Pavoncello, il presidente del Maccabi, l'associazione sportiva ebraica. "A Novara parlano di seconda chance e di un gesto inconsapevole. Mio nonno Vittorio, morto ad Auschwitz, questa seconda chance non l'ha avuta, ed era era una persona molto mite che non ha mai fatto gesti inconsulti. Così mi raccontano perché ovviamente io non ho mai potuto conoscerlo".

Pavoncello insiste: "Il calcio italiano, alle prese con episodi sempre più diffusi sugli spalti e sulle curve non ha bisogno di nuovi trascinatori di folle. La Uefa, la Fifa, la stessa Federcalcio italiana stanno facendo uno sforzo enorme che però così rischia di essere vanificato: d'accordo, questo ragazzo ha 20 anni, ma non si può parlare di gesto estemporaneo, è un giovane indottrinato che ha fatto una cosa meditata, lo dimostrano i tatuaggi da cui è coperto. In Italia abbiamo già avuto Di Canio che era l'emblema di una certa politica che nel calcio non dovrebbe entrare. Di Canio è diventato un simbolo: non abbiamo bisogno di un altro personaggio che porti e spinga le curve a fenomeni di emulazione".

Il presidente della Federazione Maccabi rivolge un appello: "Non lasciateci soli. Non può essere sempre e soltanto la comunità ebraica a protestare. Questo è un episodio grave che coinvolge tutti, non solo il mondo del calcio. I dirigenti dovrebbero avere il buon senso di evitare questi gesti, bisogna sempre valutarne i pro e i contro. Pur non avendo vissuto la deportazione io la immagino, se la società civile si fosse mossa in tempo forse tutto ciò che è accaduto non sarebbe successo. Chi è nella facoltà di opporsi e far ragionare sull'inopportunità (dalla società civile ai dirigenti a tutte le persone di buon senso) lo dica apertamente: 'state facendo una stupidaggine'. Il nazismo e l'intolleranza toccano tutti. Dobbiamo essere vigili, il nazismo è anacronistico, bisogna spegnere la fiammella che lo fa tiene alimentato.

Il Novara guarda avanti: "Stiamo tesserando un centrocampista di qualità nato nel 1993. Crediamo che l'intolleranza si debba combattere ricordando ai nostri ragazzi quello che è successo nella storia affinché non succeda mai più". Pavoncello però non ci sta: "Alba Dorata (il movimento di estrema destra greco, ndr) non ha insegnato nulla? La crisi economica ha provocato queste situazioni, non è stato un gesto estemporaneo. E il pericolo di emulazione è troppo presente.

Probabilmente è vero, Katidis sarà un campione, ma allora in nome dei soldi così rischiamo di gettare via tutti i valori sui quali dovrebbe essere fondato lo sport. Noi siamo aperti a tutto e a tutti e tolleranti, a Novara parlano della pecorella smarrita da accogliere di nuovo, ma è necessario in questo caso accoglierla? E' troppo sottile la linea che separa la tolleranza dall'intolleranza. E non possiamo rischiare".

3. NOVARA SE NE FREGA DEL FASCISTA

Malcom Pagani per "il Fatto Quotidiano"

Me ne frego è il nostro motto. "Se l'acquisto di Katidis fosse confermato può essere un grande colpo del No-vara! E adesso che non comincino i rompicoglioni per il gesto che ha fatto... ognuno è libero di pensarla come crede politicamente, a me non me ne frega un cakkio se ha fatto il saluto romano o il pugno chiuso... 10, 100, 1000 Di Canio o Cristiano Lucarelli, tanto per prendere i due estremi, che in campo danno tutto e sputano l'anima".

Sul muro telematico dei tifosi del Novara, dell'ardire di Telemaco, non c'è traccia. Toni tenui, realisti, per commentare l'arrivo di un altro greco, meno leggendario del figlio di Ulisse, di nome Georgos Katidis, ex capitano dell'Under 19 di Atene, poi precipitato in mondovisione a marzo, per un romanissimo saluto al pubblico dell'Aek, sanzionato con l'esclusione a vita dalle Nazionali elleniche. Massimo De Salvo, patron della squadra che fu di Nini Udovìcich, sta per mettere a disposizione di Alfredo Aglietti, l'allenatore toscano che a Empoli, sorrideva a una delle curve più a sinistra d'Italia, l'icona più amata dagli ultras di estrema destra d'Europa.

Calcolo tecnico venato di paternalismo: "Merita una seconda chance" e di chiara ripulsa: "Non abbiamo nessuna intenzione di minimizzare il gesto che condanniamo in quanto irrispettoso per milioni di persone che per colpa di falsi ideali e miti hanno sofferto e pagato con la vita" immediatamente accettata da Katidis stesso: "Non sono fascista ma in Grecia non posso restare o giocare a cuor leggero".

L'impressione è che glielo ricorderanno comunque, da Lanciano a Crotone, trasformando a seconda delle inclinazioni, la Serie B del Novara, in un viaggio negli anni 70. I tempi non somigliano a quelli di Paolo Sollier che i tifosi delle sue squadre li salutava con il pugno chiuso e ai comizi della destra andava con spirito "critico": "È venuto Almirante, duce delle parole, imperatore della frase fatta, reggipalle elastico dei vecchi tromboni che vanno a sentirlo". Non parlava di se stesso. E Katidis, non era ancora nato.

 

 

CALCIATORE GRECO GIORGOS KATIDIS SALUTO NAZISTA CALCIATORE GRECO GIORGOS KATIDIS SALUTO NAZISTA CALCIATORE GRECO GIORGOS KATIDIS SALUTO NAZISTA CALCIATORE GRECO GIORGOS KATIDIS SALUTO NAZISTA CALCIATORE GRECO GIORGOS KATIDIS SALUTO NAZISTA

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…