zingaretti conte franceschini

NEL PD MONTA UN CERTO NERVOSISMO NEI CONFRONTI DEL CONTE NAPOLEONE. E ZINGARETTI RISCHIA DI PERDERE DI NUOVO LA FACCIA: SI È GIOCATO TUTTO SULLE ALLEANZE COI GRILLINI NELLE CITTÀ E NELLE REGIONI, MA DA ROMA E TORINO GLI SBATTONO LA PORTA IN FACCIA: ALTRI 5 ANNI DI RAGGI E APPENDINO? PREFERISCO VIVERE - SOLO CHE A LUI SERVE L'UNIONE CONTRONATURA PER TENERE IN MANO FORTINI TRABALLANTI E DILUIRE EVENTUALI SCONFITTE - A FRANCESCHINI SERVE ZINGA PER COMANDARE NELL'OMBRA, MA RISCHIA: PURE LE SUE TRUPPE SI SONO STUFATE DEL SEGRETARIO INESISTENTE

nicola zingaretti giuseppe conte

DAGONEWS

 

Nel Pd sta montando un certo nervosismo nei confronti di Peppino Conte, che si sente ormai leader internazionale e ha ricominciato a governare come gli pare a lui, solo che al posto dei dpcm ci sono i decreti ''salvo intese''. Di malumori nel partito per l'alleanza coi grillini si è sempre parlato, ma ora i nodi vengono al pettine delle elezioni amministrative.

 

Zinga, duro come un semolino, si è giocato il suo inesistente capitale politico spingendo sulle alleanze Pd-M5S negli enti locali, con il premier che gli ha subito fatto eco sulla necessità di correre insieme. Eppure il Pd piemontese ha messo una pietra tombale sull'ipotesi di sostenere un bis della Appendino e anche il Pd romano ha risposto picche: abbiamo provato cosa vuol dire essere governati dalla Raggi, prefeririamo vivere.

 

RAGGI E APPENDINO IN CAMPIDOGLIO

Tanto più che Zingaretti è risultato ultimo (ultimo! persino dopo Fontana) nel sondaggione del ''Sole 24 Ore'' sui presidenti di regione. Nel Pd capitolino l'idea di impiccarsi alla sindaca, pure lei agli ultimi posti su 105 primi cittadini, per seguire la linea di un politico così evanescente, per non dire proprio sgradito nella sua stessa regione (31% dei consensi) non è così allettante.

 

Ma Zingaretti ha bisogno di questa alleanza per non perdere partite importanti e, in caso di sconfitte, ''mischiare'' le due debolezze impedendo ai grillini di cavalcare i cattivi risultati del Pd.

 

dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5

Franceschini in tutto questo è legato a doppio filo al segretario: la sua scelta di non toccare palla su nulla permette a Su-Dario di tenere le redini del partito. Far fuori Zingaretti per lui vorrebbe dire trovarsi tra i piedi uno che il leader lo vuole fare, e che non gli permetterebbe di comandare nell'ombra, nomina dopo nomina.

 

Solo che il ministro della cultura deve stare attento: le sue truppe sono stufe di questa strategia, e potrebbero mollarlo se resta troppo attaccato al fantasma Zingaretti. Al rumoroso Gori, che rinfaccia al segretario di non avere la capacità di guidare il partito, si stanno aggiungendo altri che rumoreggiano…

 

 

NICOLA ZINGARETTI GIORGIO GORIgiorgio gori berlusconi parodifranceschini zingaretti

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