BRAVI, QUESTA SI' CHE E' "SENSIBILITA' ISTITUZIONALE" - NELLE ORE DEL DISASTRO NELLE MARCHE, CAUSATO DA UN'ALLUVIONE, IL GOVERNATORE DI FRATELLI D’ITALIA FRANCESCO ACQUAROLI ERA CON CROSETTO A UNA CENA ELETTORALE - E A SENIGALLIA L'ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE SI PREPARAVA A UN COMIZIO. LE DUE MASSIME AUTORITÀ LOCALI CON UN CATACLISMA IN ATTO HANNO SPRECATO TEMPO OCCUPANDOSI DI ALTRO…
Fabio Tonacci per “la Repubblica”
L'inaffondabile campagna elettorale marchigiana batte l'alluvione due a zero. La macchina del voto, con i suoi riti pubblici e le cene e i comizi, non si è arrestata neanche quando ad Arcevia le strade andavano sott' acqua (ore 18.39), a Cantiano il fango seppelliva case (ore 19.30), a Barbara esondava il Misa (ore 20.10).
Nelle stesse ore di giovedì 15 settembre, infatti, a Potenza Picena, nel Maceratese, il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, che per legge è autorità regionale di protezione civile, si preparava ad accogliere il fondatore di Fratelli d'Italia Guido Crosetto a una cena di partito. E a Senigallia l'assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi attendeva di salire sul palco del cinema Gabbiano per un dibattito con i candidati alle prossime politiche.
Per dirla più chiaramente: le due massime autorità locali che, con un cataclisma in atto, hanno la responsabilità di dare direttive al dipartimento della Protezione civile regionale (l'organo tecnico che gestisce soccorsi, priorità e mezzi) hanno sprecato tempo occupandosi di altro. Ed erano ore cruciali, quelle. Cominciavano a circolare notizie di dispersi, si temevano morti. Stare fisicamente nella Sala operativa di Ancona, informati in tempo reale, sarebbe stato certo più utile che stringere mani e discutere di programmi di governo.
La cena a Potenza Picena, una quarantina di chilometri da Ancona, è stata organizzata dalla sezione locale di Fratelli d'Italia come saluto a Crosetto, impegnato in un mini tour nelle Marche. L'orario di inizio era alle 20.30. «Si è registrata un'affluenza significativa, considerando le condizioni meteo proibitive», scrive il giorno dopo il sito Vivere Civitanova. «Seicentocinquanta i partecipanti, tra iscritti, simpatizzanti, imprenditori, commercianti... Tra gli intervenuti Guido Castelli (assessore regionale al Bilancio e candidato al Senato), Elena Leonardi (coordinatrice regionale di Fdi e candidata al Senato) e il presidente Acquaroli, che è dovuto rapidamente rientrare in sede regionale per coordinare le operazioni a causa del maltempo».
Quanto rapidamente? Lo staff di Acquaroli non sa indicare con precisione la durata della sua permanenza a Potenza Picena. «Non è rimasto a cena, questo è sicuro», dichiarano.
Su Facebook però c'è il filmato del discorso che Crosetto tiene nel ristorante. Dura venti minuti. Seduto al tavolo davanti a lui, tra camerieri con vassoi pieni che passano tra la gente, c'è un uomo coi capelli neri, la giacca nera e la camicia bianca che pare essere Acquaroli. Non si può esserne certi perché la sua figura è coperta da un signore. La foto del presidente in posa con Crosetto viene pubblicata sui social alle 21.32, con il commento "Adesso". È girata nelle chat dei marchigiani alle prese con l'acqua in casa, e i commenti non sono stati di entusiasmo. «Lui lì a cena, io qui a cercare dove il fiume ha portato la mia cucina...».
Pure l'assessore Aguzzi era in altre faccende affaccendato. Dalle 21.15 di giovedì fino quasi alle 22 è stato al cinema Gabbiano di Senigallia. Parlava di sanzioni alla Russia quando la voce di uno degli organizzatori ha interrotto il dibattito per motivi di sicurezza perché «sta arrivando una piena a Senigallia».
A Repubblica, che gli ha chiesto se ritenesse opportuno partecipare a un incontro pre-elettorale con mezza regione sotto l'acqua, Aguzzi ha dato una prima risposta insensata («L'incontro però non era organizzato dal mio partito, che è Forza Italia »), poi ha spiegato che dopo il Gabbiano si è rinchiuso nella Sala operativa della Protezione civile per seguire le operazioni di soccorso. «Ci sono stato tutta la notte, sono andato a dormire solo il giorno dopo».
FRANCESCO ACQUAROLI GIORGIA MELONI
Non è ciò che può testimoniare Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Pd. È arrivato nella Sala alle 3.20 della notte tra giovedì e venerdì. «Non c'era nessuno della giunta, solo i funzionari della Protezione civile. Ho parlato con uno di Trenitalia perché 500 persone dovevano dormire sui treni. Aguzzi non c'era, però sono stato in contatto più volte con lui al telefono». Il "modello Marche" funziona anche così, quindi: da remoto, al cellulare, su un palco elettorale.