IL NEMICO IN CASA - “MAIALI”, “GIUDA”, “MERDE”: PARTONO GLI INSULTI VERSO I SENATORI GRILLINI DISSIDENTI - “MA NOI NON CE NE ANDIAMO” (CIVATI CI COVA)

Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

«Siamo sul piede di guerra». C'è tutta la distanza tra dissidenti e fedelissimi nelle parole di un esponente pentastellato. Una frattura palese. Un crescendo vorticoso dopo la nota di quattro senatori - Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Luis Alberto Orellana - critici verso Beppe Grillo per il modo in cui ha condotto l'incontro con Matteo Renzi. Ieri la replica del leader non si è fatta attendere.

Con un post intitolato «Fuoco amico» - corredato anche su Facebook dalle foto dei quattro - il capo politico del Movimento ha ammonito i dissidenti. Con tanto di parole polemiche di una attivista («Chi sono questi 4 senatori? Quanto consenso hanno portato al M5S tutti insieme?»). Sul web si è scatenata nei confronti dei parlamentari un'ondata di attacchi e insulti, che ha travalicato i confini del blog e invaso gli account dei social network dagli interessanti. Epiteti forti - «maiali», «Giuda» e altri - e molte richieste di espulsione.

Gli animi sono surriscaldati anche tra deputati e senatori. I fedelissimi pretendono chiarimenti e un passo indietro dei senatori (da tempo indicati come «in uscita» dai Cinque Stelle, gli ultimi rumors ipotizzano contatti con Pippo Civati). «Ci devono dare spiegazioni», ripetono molti. «Se qualcuno non si trova in linea con la maggioranza del M5s credo possa decidere di dimettersi», ha detto il capogruppo alla Camera Federico D'Incà. Al momento l'ipotesi più probabile è una resa dei conti alla prossima assemblea congiunta, in programma la prossima settimana.

I dissidenti rimangono però fermi sulle loro posizioni. «Nessun fuoco amico nel senso malevolo del termine, ma solo delle critiche senza lesa maestà», dice Campanella. «Non me ne vado dal gruppo del Movimento 5 Stelle», fa eco Orellana. Più caustico Battista: «Se ne dovrebbero andare tutti quelli che non accettano il confronto».

E parlando dell'attacco sul blog il senatore friulano affonda il colpo. «L'avrà scritto qualcuno che forse a quell'ora doveva andarsene a dormire - dice a Un giorno da pecora -. Sarà stato qualcuno della Casaleggio Associati o del nostro ufficio della Comunicazione». Per chiarire la propria posizione, Battista ha mandato un sms a Grillo e Casaleggio, senza ricevere risposta.

Il confronto in streaming, comunque, continua a far discutere anche fuori dal Movimento. Critiche a Grillo arrivano dall'agenzia stampa dei vescovi, il Sir, che parla di «parole vuote» e «voti dispersi». «A mio parere lo streaming è una battuta pubblicitaria: non è trasparenza politica e non ha portato a nulla», commenta Piergiorgio Corbetta, membro del consiglio direttivo dell'Istituto Cattaneo, autore con Elisabetta Gualmini del saggio Il partito di Grillo (Il Mulino).

Per il sociologo, «il dibattito sullo streaming si aggiunge a elementi di delusione sul modo di fare politica dei Cinque Stelle». «Il battibecco con i dissidenti? - analizza Corbetta - È una svalorizzazione del dissenso interno: non si sono create le strutture necessarie per gestirlo». Il sociologo avverte: «Si tratta del nuovo che avanza. Bisogna avere pazienza».

 

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