donald trump

AL “NEW YORK TIMES” SI SONO SVEGLIATI: DOPO AVER FATTO LA GUERRA A TRUMP CON INCHIESTE E ARTICOLI AL VETRIOLO, SI SONO ACCORTI CHE PARLARNE MALE SERVE SOLO AD AUMENTARE IL SUO CONSENSO – L'AUTOREVOLE COMMENTATORE DAVID BROOKS: “ L'F.B.I. AVEVA MOTIVI LEGITTIMI PER LA PERQUISIZIONE A MAR-A-LAGO. TROVERANNO DOCUMENTI COMPROMETTENTI, MA NON INDEBOLIRANNO IL SOSTEGNO A TRUMP. ANZI. SONO ANCHE CONVINTO CHE, ALMENO PER ORA, ABBIA INVOLONTARIAMENTE MIGLIORATO LE SUE POSSIBILITÀ DI RIELEZIONE”

Dagotraduzione dell'articolo di David Brooks per www.nytimes.com

 

donald trump arriva all ufficio del procuratore generale di new york

Perché Donald Trump è così potente? Come è arrivato a dominare uno dei due maggiori partiti e a farsi eleggere presidente? Sono i suoi capelli? Il suo girovita? No, sono le sue narrazioni. Trump racconta storie potenti che suonano credibili a decine di milioni di americani.

 

La principale storia è che l'America è stata rovinata dalle élite corrotte. Secondo questa narrazione, c'è una rete interconnessa di americani altamente istruiti che compongono quello che i Trumpiani hanno chiamato il regime: attori di potere di Washington, media liberali, grandi fondazioni, università d'élite. Queste persone sono corrotte, condiscendenti e immorali e si prendono cura solo di se stesse.

perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 3

 

Questa narrazione ha un nucleo di verità. Le élite metropolitane altamente istruite sono diventate una specie di classe chiusa in se stessa. Ma la propaganda trumpiana trasforma quello che è uno sfortunato abisso sociale in una velenosa teoria del complotto. Presuppone semplicemente, senza molte prove, che le principali istituzioni della società siano intrinsecamente corrotte, malevole e agiscano in malafede.

 

donald trump

La carriera politica di Trump è stata tenuta a galla dal disprezzo dell'élite. Più le élite lo disprezzano, più i repubblicani lo amano. Il criterio chiave per la leadership nel Partito Repubblicano oggi è avere i nemici giusti.

 

In questa situazione entra in gioco l'F.B.I. Ci sono molte cose che non sappiamo sulle perquisizioni a Mar-a-Lago. Ma sappiamo come ha reagito il Partito Repubblicano. «Vedete! Siamo davvero perseguitati!». «Questo è il peggior attacco a questa Repubblica nella storia moderna» ha esclamato il conduttore di Fox News Mark Levin.

 

donald trump al suo Golf Club in New Jersey 4

L'indagine su Trump è vista come un complotto del regime cambiando le carte in tavola nel panorama repubblicano. Diverse settimane fa, circa la metà degli elettori repubblicani era pronta ad abbandonare Trump, secondo un sondaggio del New York Times/Siena College. Questa settimana l'intero partito si è stretto intorno a lui.

 

Secondo un sondaggio di Trafalgar Group/Convention of States Action, l'83% dei probabili elettori repubblicani dice che l'indagone dell’FBI li ha motivati a votare alle elezioni del 2022. Oltre il 75% dei probabili elettori repubblicani crede che dietro le indagini ci siano i nemici politici di Trump e non un sistema giudiziario imparziale.

discorso donald trump all america first policy institute

 

In una società normale, quando i politici vengono indagati o accusati, questo li danneggia politicamente. Ma questo non vale più per il G.O.P. Cosa succede se un pubblico ministero accusa Trump e viene condannato proprio mentre punta a correre alla Casa Bianca? Cosa succede se la giustizia decide che Trump dovrebbe andare in prigione?

 

Presumo che in quelle circostanze Trump verrebbe arrestato e imprigionato. Presumo anche che vedremo esplodere la violenza da parte dei suoi elettori che concluderebbero che il regime ha messo le mani sul Paese. A mio avviso, questa è la strada per un completo crollo democratico.

 

manifestanti pro trump a washington

In teoria, la giustizia è cieca e ovviamente nessuna persona può essere al di sopra della legge. Ma come ha scritto Damon Linker in un post di Substack: «Questa è politica, non un seminario di laurea in etica kantiana». Viviamo nel mondo reale e tutti dobbiamo assumerci la responsabilità degli effetti delle nostre azioni.

 

L'America ha assolutamente bisogno di punire coloro che commettono crimini. D'altra parte, l'America deve assolutamente assicurarsi che Trump non ottenga un altro mandato da presidente. Cosa facciamo se il primo rende più probabile il secondo? Non ho idea di come uscire da questo potenziale conflitto tra realtà giuridica e politica.

 

donald trump

Stiamo vivendo una crisi di legittimità, durante la quale la sfiducia nei confronti del potere è così virulenta che le azioni delle élite tendono a ritorcersi contro, non importa quanto siano ben fondate.

 

La mia impressione è che l'F.B.I. aveva motivi legittimi per fare ciò che ha fatto. La mia ipotesi è che troverà alcuni documenti compromettenti, ma non indeboliranno il sostegno a Trump. Sono anche convinto che, almeno per ora, abbia involontariamente migliorato le possibilità di rielezione di Trump. Ha involontariamente reso la vita più difficile ai potenziali sfidanti di Trump e ha motivato la sua base.

 

È come se stessimo camminando verso una sorta di tempesta e non esiste un modo onorevole per alterare il corso.

donald trump 2donald trump presidente nei simpsonsdonald trump donald trump Donald e Melania Trumpdonald trump donald trump 2 Donald Trumpdonald trump 2Donald Trumpdonald trump donald trump

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…