“NEW YORK TIMES”: TRUMP, ABILE UOMO D'AFFARI O EVASORE FISCALE? LA SECONDA CHE HAI DETTO - PER ALMENO 18 ANNI DONALD POTREBBE NON AVER PAGATO NEANCHE UN CENTESIMO DI TASSE AL GOVERNO FEDERALE DEGLI STATI UNITI GRAZIE AL FATTO CHE NEL 1995 DENUNCIÒ UNA PERDITA GIGANTESCA: 916 MILIONI DI DOLLARI – MA DAL PUNTO DI VISTA FORMALE, AFFERMANO GLI ANALISTI, NELLA DICHIARAZIONE NON CI SONO IRREGOLARITÀ
JIMMY FALLON SCOMPIGLIA I CAPELLI DI DONALD TRUMP
Giuseppe Sarcina per Corriere.it
Per almeno 18 anni Donald Trump potrebbe non aver pagato neanche un centesimo di tasse al governo federale degli Stati Uniti. È la conclusione che si ricava esaminando le tre paginette, recapitate in un forma anonima come si usava nell’era pre-computer, al New York Times.
Dichiarazione fiscale di Trump del 1995
La dichiarazione dei redditi del 1995
È un estratto della dichiarazione dei redditi presentata dal costruttore newyorkese nel 1995. In quell’anno Trump denunciò una perdita gigantesca: 916 milioni di dollari. Con questa cifra, sostengono gli esperti interpellati dal quotidiano americano, il tycoon avrebbe potuto compensare i redditi di 50 milioni di dollari all’anno, coerenti con le sue attività, per i successivi 18 anni. In sostanza un lungo periodo di franchigia fiscale.
Il documento avrà un grande impatto sulla campagna elettorale. Lunedì scorso, 26 settembre, nel corso del primo dibattito presidenziale, Hillary Clinton sfidò il rivale più o meno con queste parole: «Perché non hai ancora presentato pubblicamente la tua dichiarazione dei redditi? Evidentemente hai qualcosa da nascondere: o non sei ricco come dici di essere, oppure non hai pagato neanche un dollaro all’amministrazione di questo Paese».
Abile uomo d'affari o evasore fiscale?
Dichiarazione fiscale di Trump del 1995
Trump aveva replicato di essere un businessman di grande successo e che avrebbe reso nota la sua posizione tributaria «non appena terminato l’audit», l’ispezione dei funzionari federali. Adesso le rivelazioni del New York Times forniscono materiale inedito e potenzialmente esplosivo per il nuovo confronto tra Hillary e The Donald, programmato per domenica 9 ottobre a St.Louis. Dal punto di vista formale, affermano gli analisti, nella dichiarazione non ci sono irregolarità. È piuttosto il risultato di una gestione fallimentare dei suoi principali investimenti immobiliari in quegli anni: i casinò ad Atlantic City e la linea aerea Trump Shuttle.
L'attacco di Hillary Clinton
È facile prevedere che Hillary Clinton stavolta porterà fino in fondo l’attacco etico-politico solo accennato il 26 settembre. Trump è uno di quegli uomini di affari che hanno fatto dell’elusione fiscale un metodo sistematico. Può un presidente con questa storia garantire una ripartizione più equa del carico fiscale tra tutti i cittadini? Vedremo come risponderà il front-runner dei repubblicani che si stava preparando, invece, a colpire Hillary, riproponendo gli scandali sessuali di cui era stato protagonista il marito Bill.