NON DITE AD OBAMA CHE SNOWDEN CHIEDERÀ LA CITTADINANZA RUSSA E QUALCUNO LO CANDIDA PER IL NOBEL DELLA PACE
Da "Repubblica.it"
L'ex analista della Cia Edward Snowden potrebbe chiedere la cittadinanza russa, ma non intende restare a Mosca o dintorni: piuttosto "potrebbe essere un modo di proteggersi" in vista di un trasferimento in America Latina. Ne è convinto Sergei Nikitin, il capo dell'ufficio russo di Amnesty International.
"Tutto in Snowden mi dà l'impressione che chiederà la cittadinanza russa - ha dichiarato Nikitin, tra gli attivisti che hanno incontrato venerdì scorso l'ex collaboratore della Nsa all'aeroporto Sheremetevo - ma la questione della cittadinanza non ci preoccupa, quello che per noi è importante è evitare l'estradizione e assicurargli l'asilo".
In attesa di una prima risposta alla richiesta di asilo provvisorio in Russia, le ipotesi sulla destinazione 'finale' di Snowden si susseguono: ieri l'avvocato Anatoly Kucherena, che l'ha assistito nella domanda di asilo, ha detto che potrebbe chiedere la cittadinanza svizzera.
Intanto si registra la proposta di un sociologo svedese di candidare Edward Snowden al Nobel per la Pace, non per l'edizione di quest'anno, ma per il 2014. Una proposta che ha scatenato il disappunto dei principali attivisti per i diritti umani in Russia. Il professor Stefan Svallfors ha scritto una lettera al Comitato del prestigioso premio norvegese, sostenendo che il nome di Snowden aiuterebbe a "salvare il Premio dal discredito, causato dalla decisione affrettata e mal pensata di assegnare il Nobel a Barack Obama nel 2009".
Nella sua lettera, il sociologo loda Snowden per il suo "sforzo eroico, fatto a un grande costo personale" e spiega che, rivelando l'esistenza e le dimensioni dei programmi di sorveglianza Usa, l'ex collaboratore Cia ha dimostrato come "i singoli individui possano lottare per i diritti e le libertà fondamentali".
L'iniziativa del professore svedese non e' stata accolta con favore da chi in Russia - dove Snowden si trova bloccato da tre settimane - si batte da decenni per i diritti umani. "Non penso sia un eroe che meriti la candidatura", ha detto a Interfax la veterana degli attivisti, Lyudmila Alexeyeva, lei stessa più volte nominata per il Nobel grazie al suo lavoro alla guida dell'Helsinki Group di Mosca.
La pensa come lei anche il capo del centro Memorial, organizzazione già nominata al premio per la Pace. "Di regola - ha dichiarato Alexander Cherkassov - col Nobel si riconoscono i meriti eterni di una persona, mentre il caso Snowden risale solo a poche settimane fa".
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