bernie sanders hillary clinton

PRIMARIE FATTE A MAGLIE - ANCHE CON LA NOMINATION IN TASCA HILLARY CLINTON E’ DEBOLE: SENZA I VOTI DI SANDERS NON BATTERA’ TRUMP - OBAMA DICE CHE LA CORSA DELLE PRIMARIE È FINITA MA NON PRONUNCIA ANCORA UN ENDORSEMENT UFFICIALE: HA BISOGNO CHE IL SENATORE DEL VERMONT FACCIA UN PASSO INDIETRO

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

new york post hillary clinton bernie sandersnew york post hillary clinton bernie sanders

Sono convocati giovedì alla Casa Bianca tutti e due: la signora che ha sfondato il soffitto di cristallo che ha sempre impedito l'accesso alla carica più importante, almeno a quella ritenuta la più importante del mondo, e che senza alcun timore di usare una retorica femminista rischiosa si è immortalata su twitter insieme a una bambina, ha titolato “history made”, ho fatto la storia, ha ricordato alle femmine d'America che sì, è possibile, e almeno per oggi ne ha tutte le ragioni; lo sfidante che di cedere non ne vuole sapere, che ha tenuto subito un discorso durissimo di sfida, il suo twitter è “the struggle continues”, la battaglia va avanti,e che guasta la festa, ma non solo quella, rischia di trasformare la kermesse di Filadelfia in un incubo in diretta mondiale.

 

Una lunga telefonata del presidente Obama al senatore ribelle non è servita a niente, l'uomo non risponde a nessuno, solo ai suoi Bros, ragazzi e ragazze bianchi e arrabbiati quanto lui, e almeno questa caratteristica ce l'ha davvero in comune con Donald Trump.

sanders new york 2sanders new york 2

 

Non è che in passato non sia già accaduto di arrivare alla convention di uno dei due partiti con un numero due forte, ma questa volta la numero 1 era stata scelta per non avere rivali, tanto che il povero Joe Biden, vice di Obama, che ci teneva tanto, è stato letteralmente imbavagliato e ora lo rivela; lo sfidante era il classico sfigato, un senatore indipendente del Vermont, sempre fuori dai giochi veri, ancora meno giovane dei già tutti anzianotti candidati usciti quest'anno dalla contesa elettorale.

 

sanders new york 1sanders new york 1

In passato gli accordi, i ritiri, gli endorsement, a questo punto della tenzone in una situazione come questa erano conclusi. Grande disordine invece sotto il cielo degli States nel 2016 I numeri di ieri non sono stati a favore di Bernie Sanders, eppure descrivono bene la debolezza relativa di Hillary Clinton, che pure ha superato la quota minima necessaria di 2383.

 

In North Dakota vince Sanders, 64,2 contro 25,6; in South Dakota vince la Clinton, 51 a 49; in New Mexico lei, 51,5 a 48,5;in Montana vince lui, 54 a 46; California alla Clinton,56 a 43; in New Jersey ancora lei, 63 a 37. Sembra di essere all'inizio, non alla giornata finale delle primarie, ancora alla fase in cui i due più forti se la battono, eppure sempre due sono stati dall'inizio, quando Donald Trump se la vedeva con altri sedici.

hillaryhillary

 

Un minuto dopo aver proclamato la sua vittoria, Hillary Clinton ha attaccato Trump, non Sanders, l'avversario di novembre, non quello di luglio, in un assaggio dei prossimi cinque mesi di scambi feroci. “ Vuole vincere seminando paura e gettando sale sulle ferite, ricordandoci ogni giorno quanto grande sia lui. Noi siamo meglio di così, non lasceremo che questo accada in America”.

sanders new york 3sanders new york 3

 

Se per sale sulle ferite Hillary Clinton intenda i dolori degli americani in crisi economica e da immigrazione, oppure i suoi personali e di famiglia per l'evento annunciato per la settimana prossima da Trump, nel corso del quale promette di rivelare le cose che succedevano con i Clinton, è tutto da vedere, come da vedere è se certe rivelazioni scandalistiche sortiscano o no effetto sull'umore dell'elettorato.

 

Ai Clinton in passato gli americani hanno perdonato veramente molto, perché l'economia andava benone e il terrorismo non era temuto, anche se stava dietro la porta. Trump però non parla solo di donnine e di stupri, ma di come, partendo dalla presidenza e passando dal Dipartimento di Stato, l'arricchimento sia per la coppia il modo di utilizzare il potere politico. “Hillary Clinton ha trasformato il Dipartimento di Stato nel suo fondo privato. I russi, i sauditi, i cinesi hanno dato denaro a Bill e Hillary ottenendo in cambio favori”. Questo tipo di accuse potrebbe colpire nel segno. Vedremo.

 

hillary new york 3hillary new york 3

Intanto incombe il terribile Bernie. “Porteremo la battaglia per la giustizia sociale, economica, razziale ed ambientale a Filadelfia.” Pugno chiuso e ciuffo bianco al vento, Sanders ha rassicurato i suoi.”Sono bravo a far di conto, so che la battaglia è molto difficile, ma continueremo a combattere per ogni voto ed ogni delegato che riusciremo a prenderci”.

 

I dirigenti del partito non ne possono più di lui, ma non è mai stato uno di loro, da indipendente si è iscritto al partito giusto per potersi candidare, e ora usa un tono tra il serio e il canzonatorio, come quando dice di essersi congratulato con la Clinton al telefono, poi di aver parlato con Obama, e che giovedì si incontreranno alla Casa Bianca, lasciando intendere di aver bloccato il presidente in questo modo da un endorsement definitivo a Hillary. Sarà così, ha davvero tanto potere?

 

hillary new york 2hillary new york 2

La risposta è si, con un candidato debole e impopolare tra categorie sociali come i maschi bianchi, le donne, i giovani, praticamente amata solo da neri e ispanici, lo ha. Osservate il comportamento di Barak Obama, costretto al fair play con Sanders. La Casa Bianca dice che la corsa delle primarie è finita e si congratula con la vincitrice, ma non pronuncia ancora un endorsement ufficiale in prima persona; accetta su richiesta di Sanders di incontralo domani.

 

hillary new york 1hillary new york 1

A parlare per conto del presidente è il capo ufficio stampa, Josh Earnest, che nello stesso statement ai giornalisti la sera di martedì si congratula con la Clinton per una campagna storica che ha ispirato milioni di elettori e che è il proseguimento della sua storia dedicata alle famiglie e ai bambini della classe media, per concludere che “si è assicurata i delegati necessari a ottenere la nomination”; poi dice che Obama ringrazia Sanders per “aver ispirato milioni di americani e sollevato le questioni di diseguaglianza economica e influenza degli interessi particolari”; infine annuncia l'incontro “per continuare la conversazione su problemi significativi emersi in questa elezione che stanno a cuore alla maggior parte delle famiglie di lavoratori”, e “trovare il modo di dare forma al lavoro straordinario che ha fatto per coinvolgere milioni di elettori democratici, per dare forma a quell'entusiasmo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.

central parkcentral park

 

bernie sandersbernie sanders

Tradotto dal linguaggio necessariamente paludato e paraculo, Hillary e il Comitato elettorale hanno chiesto aiuto, i voti di Sanders servono tutti per sperare di battere Trump a novembre. Con una preoccupazione in più, che è del vertice del partito piuttosto che di Obama, il quale da gennaio farà solo il procuratore di affari e il conferenziere, libero di essere più o meno di sinistra come Sanders: non dover spostare in cambio della pace con i Bernie bros il programma dalle attuali posizione moderate su economia, politica sociale, politica estera. Infatti Sanders vedrà anche i capigruppo di Camera e Senato. Il nonno del Vermont, come lo hanno chiamato per mesi in un anno di tutti nonni, è una mina vagante

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...